Ero sconvolta: era il ragazzo che aveva ucciso Giovanni! Avrei trovato quel bastardo a costo di cercalo tutta la notte. Mi misi sulle sue tracce ma niente; andai in una vecchia pescheria abbandonata per esaminarla quando mi voltai di colpo per un rumore: era solo un cane randagio in cerca di cibo. "Hey bello" dissi avvicinandomi era magro e affamato eppure era molto bello. "Ho qualcosa per te" tirai fuori dalla tasca un panino al prosciutto e gli diedi una dozzina di fette ,che divorò in un lampo. Feci per andarmene quando il cane iniziò a seguirmi "vuoi venire?" Chiesi. "Tsk fà come vuoi" ci incamminammo verso l'accademia. Prima ci fermammo in un supermercato e comprai delle crocchette e dell' acqua fresca per...lui... sì era maschio. Lo lasciai in stanza con acqua, crocchette e la finestra aperta per l'aria e andai a fare una passeggiata da sola nel parco della scuola. Vidi un ragazzo sulla panchina:era lui: il killer di Giovanni. Mi avvicinai lentamente e...sentì un calore invadermi dalla testa ai piedi. Aveva la bellezza di cento angeli messi inisieme. "Se vuoi chiama la polizia " disse calmo. "Tutta questa tranquillità? Potrei farlo da un momento all'altro" risposi secca. Presi il cellulare e composi il numero della polizia "polizia?"
"Si"
"Venite all'accademia **** in via ****"
"Causa?"
"Un assassino"
"Arriviamo"
Conclusi la chiamata e lo vidi lì, alzato in piedi a ridere come un folle. Si avvicinò a me e mi prese con la mano il mento obbligandomi a guardarlo (visto che era dannatamente figo non mi dispiaceva) "tieni, usalo nel cuore, sai se colpisci lì muore prima" disse e mi porse un coltello affilato "c-cosa?" Ero confusa. Si limitò a sorridere. Arrivarono le auto della polizia: il killer si mise a uccidere i poliziotti e io a quella scena, invece di rimanere orripilata o sconvolta trovavo piacevole vedere morire i poliziotti. Presi il coltello e uccisi tre agenti colpendoli ,come mi aveva detto, nel cuore. Io e il ragazzo ci ritrovammo coperti di sangue, io con un coltello e lui con un'ascia in mano.