14-Risate e Ricordi
Denki's pov
Dopo un po' Izuku pronto per andare dal suo ragazzo mi saluta ed esce di casa, io chiamo Jirou chiedendole se vuole venire qua da me.
"Certo mi fa piacere!"
"Izu senza avvisarmi è andato dal suo ragazzo e non ho voglia di passarmi la serata da solo"
"Che stronzo Deku!"
Entrambi ridiamo e chiudiamo la chiamata, io salto di gioia per tutta casa, ma scivolo cadendo per terra...mi rialzo continuando a sorridere e pensare che lei sia così felice di venire da me.
Prendo un film che potrebbe piacerle e sistemo anche la play per giocare, è la prima volta che viene qua da sola senza Shinso o gli altri perciò sono davvero davvero emozionato.
Appena finisco suona al campanello e con una corsa alla massima velocità con il rischio di cadere o sbattere su qualche spigolo le apro il cancello e la porta sistemandomi i capelli grazie allo specchio in entrata.
D: Jirou!
Le vado incontro abbracciandola, sembra leggermente sorpresa e questa credo sia una buona cosa.
J: Allora tutto apposto?
D: Certo!
Oh ora che sei qui sto meglio che mai mia cara Jirou!
Andiamo in salotto sedendoci sul divano, lei scatta a prendere il controller e porgendomi l'altro, il mondo sembra fermarsi è così...bella...
Continuo a perdere facendola vincere non di proposito è solo che mi sembra surreale il fatto che sia qui con me a giocare a degli stupidi e banali videogiochi.
Ad un certo punto mi riprendo e sembra quasi che sto per vincere ma lei si butta su di me impedendomi di vedere lo schermo facendomi perdere, divento rosso dalla testa ai piedi guardando altrove.
Le successive partite le continuiamo ad intralciarci andandoci addosso, coprendo la vista dell'altro, lei che mi fa il solletico e per poco non mi cade il controller a terra.
Cazzo se mi piace...
J: È confermato sei davvero scarso!
D: Se non ti buttassi su di me ti farei il culo ad ogni partita!
J: Oh ma come siamo accaniti, accetta che sono mille volte più brava e forse ti potrei risparmiare
D: L'ultima, chi vince questa può dichiararsi migliore dell'altro
Le tendo la mano, lei mi guarda con un ghigno e un'espressione di sfida stringendomi la mano con forza e sicurezza.
J: Ci sto!
Comincia la partita ed entrambi siamo pari per tutto il tempo sebbene ci intralciamo ogni secondo.
J: Attento!
D: A co-
Mi prende tirandomi a sé come se mi stesse per strozzare coprendomi gli occhi con una mano, proprio negli ultimi secondi che mi mancavano per vincere.
D: Dai cazzo!
J: Io ti ho avvertito però
Dai però ci tenevo a vincere, è colpa sua che mi fa perdere la testa in questo modo!
D: Ci guardiamo un film?
J: Certo perdente
D: E smettila stronza!
J: Ah io stronza? Ti avevo avvertito non è barare così
La prendo per le spalle spingendola in là ridendo, prendo il CD del film che vogliamo guardare mettendolo nel lettore.
È un film comico perchè ho pensato: con Jirou un horror darebbe troppo di cosa fatta apposta perchè tu ti spaventi ed io da bravo ragazzo della situazione dovrei "proteggerti"...e poi avrei paura pure io, un film triste anche no non è il caso di piangere e poi tutte le altre categorie come fantasy e bla bla bla no.
Ordiniamo anche del cibo prima di iniziarci il film.
Mi siedo sul divano e lei mi si butta addosso spingendomi in là, scoppiamo entrambi a ridere e finisce che con i cuscini ci facciamo una lotta.
Finalmente ci vediamo il film a detta sua e quando arriva il cibo mi alzo io andando a pagare e glielo porto, mangiamo sul tavolino davanti alla tv sopra il tappeto continuandoci questo benedetto film che viene interrotto un sacco di volte.
Il tempo sembra infinito stando con lei, le propongo appena abbiamo finito di cenare ed anche il film che le è piaciuto tanto e su cui abbiamo riso e ancora continuiamo a scherzarci di fare una passeggiata.
J: Oh passiamo per il centro che devo prendere delle cose per Momo
D: Certo nessun problema
Cazzo quanto la vorrei prendere per mano e camminare così per tutta la sera, se solo ne avessi il coraggio la bacerei.
Usciamo di casa dopo esserci messi qualcosa di più pesante per il fresco della sera ed andiamo un po' in giro passando per il parco a cui siamo soliti andarci con gli altri.
Ci sediamo sopra un tavolo di legno mentre parliamo, è così dannatamente bella che quasi non la ascolto per ammirare il suo viso, i suoi lineamenti, i suoi occhi neri che con le luci dei lampioni riflettono tutto quel che guardano, è uno spettacolo.
J: Andiamo?
D: Oh si certo, vuoi andare al centro commerciale, giusto?
J: Si, bravo vedo che ascolti
D: Ti piace proprio prendermi in giro eh? Cosa devi prendere volevo chiedere
J: Un regalo per Momo
D: Oh è il suo compleanno
J: No imbecille...per altri motivi le voglio prendere un qualcosa
Salto giù dal tavolo allungandole la mano per offrirle il mio aiuto ma ridendo mi dà una manata in faccia saltando dopo di me.
Andiamo verso il centro commerciale e come prima cosa lei prende un bracciale anche abbastanza costoso e poi facciamo un giro guardando svariati negozi.
Shinso's pov
Arriviamo davanti ad una fermata dell'autobus, saliamo e proprio in mezzo al nulla papà ed io scendiamo, camminiamo ancora arrivando ad una collina piena di frutteti e viali alberati con al centro una gigantesca villa all'occhio però disabitata.
Vedo papà Shota che ci aspetta appoggiato con la schiena ad un albero, corro da lui che mi abbraccia forte.
S: Sei qui!
A: È stata un'idea di papà Hizashi, mi ha chiamato prima raccontandomi di cosa è successo
Mi si avvicina anche lui e con uno alla mia sinistra ed uno alla mia destra camminiamo in questo lungo viale che porta alla villa tra alberi gigantischi senza foglie che colorano le pietre sul terreno.
Papà Shota apre la porta dell'abitazione facendoci entrare all'interno.
Ci sono striscioni, bandierine stracciate, tavoli con ancora i piatti sopra, le pareti sono piene di graffiti, parti di palloncini scoppiati per terra.
S: Qua facevano delle feste
A: Qua c'è stata un'importante festa fatta da un nostro amico, la villa era di suo padre, i due avevano un rapporto orribile di grande odio perciò lui trattava questo posto come una casa per farci di tutto e di più oltre a feste anche allenarsi ad esempio
H: Organizzò una festa a cui invitò tutta la scuola praticamente e tra tutti anche noi ovviamente
S: Come mai mi state raccontando questo?
H: Shota, can you tell him the story?
A: Io prima di conoscere Hizashi ero fermamente convinto mi piacessero le ragazze, io e lui diventammo amici alle superiori e ascoltavamo spesso i nostri compagni parlare di ragazze
H: Io sapevo già che mi piacessero i ragazzi
A: Quindi lui era sempre disinteressato ma...anche io e non ne capivo il motivo
H: But one day...
Mi lascio sfuggire una risata per la drammaticità di papà Hizashi.
A: Ci fu un interrogazione, io stavo sempre molto attento per sepere poi cosa aspettarmi e interrogarono Hizashi quel giorno
H: And he noticed one thing
A: Io mi misi a guardare lui e ad ascoltare la sua voce, ma non le sue parole, mi misi ad osservare i suoi movimenti e lì mi accorsi che c'era qualcosa di...strano
S: Hai capito ti piacesse?
A: In verità non lo pensai, poi a questa festa io ero incaricato dai suoi genitori di non farlo bere perciò gli restai appresso per tutta la serata fin quando non decidemmo di uscire fuori dato che si era tutto iniziato a riempirsi di fumo a causa di chi fumava così uscimmo e ci mettemmo a camminare per quel viale
Mi indica quello che parte dalla facciata sinistra della casa e porta verso i vari frutteti.
A: Mi venne voglia di prenderlo per mano e lì realizzai
H: Pensi che io non la avessi notato? Diventò tutto rosso in viso e aveva la mano che gli tremava ed era aperta ma la teneva attaccata al corpo
S: Posso solo immaginarti imbarazzato, papà
Dico ridendo, gli vedo fare una smorfia di disapprovazione verso sia me che papà Hizashi che ride.
A: Ci fu un momento in cui dubitai di tutti i miei pensieri e passai parte della nostra camminata a pensare su tutte queste cose che avevo appena compreso su me stesso e su di lui, alla fine presi corraggio e lo presi di forza dal giubbotto e lo baciai
L'unica mia reazione è spalancare gli occhi guardando i miei papà incredulo, mai mi avevano raccontato la storia di come si erano messi assieme o del loro primo bacio insomma però me lo ero sempre immaginato, magari in un combattimento oppure si piacevano e gli amici li avevano costretti a dichiararsi, cose così in poche parole.
H: I was confused
A: Io mi iniziai a scusare a raffica anche perchè non avevo pensato una cosa: e se non ricambiasse i miei sentimenti? Ecco avevo completamente dimenticato di pensarci
H: Io mi misi a ridere anche perchè lo avevo capito perciò gli tappai la bocca e prendendolo dai fianchi gli diedi un altro bacio che questa volta durò molto di più, il mondo sembrò fermarsi, anche le foglie che cadevano sembravano si fossero fermate per aria senza toccare il suolo
A: Ci mettemmo insieme e ricordo ancora che tornando a casa io continuavo ad avere l'incertezza sul prenderlo per mano ma questa volta lui me la afferrò fino ad arrivare alle nostre abitazioni
H: The End
Rido applaudendo con papà Shota che fulmina con gli occhi papà Hizashi per avergli appena ridicolizzato la fine.
A: Forza vieni piccoletto
Mi scompiglia i capelli cominciando a camminare per questa stradina di ciottoli rovinati dal tempo e dalle intemperie coperta da una distesa di foglie di tutti i colori.
S: Si ma a te è andata bene, io so che mi piace ma so che lui non ricambierebbe
A: Tu sei Hizashi in questa storia non l'hai capito?
H: Devi solo pazzientare, io ho aspettato per due anni mentre lo vedevo che ascoltava i discorsi sulle ragazze delle classe
S: Si ma papà io ho una certezza, se tu non credevi fosse interessato ai ragazzi io sono certo che non lo è!
H: E chi cavolo te lo dice?! Magari vedendo il nostro timido bambino dai capelli viola cambia idea
Arrossisco leggermente guardando per terra sapendo perfettamente che quel che dicono sono tutte supposizioni e che nessuna di esse purtroppo diventerà mai realtà perchè la verità è che sono destinato ad innamorarmi di ragazzi che prima o poi mi spezzeranno il cuore, che sia direttamente o indirettamente non ha importanza!
A: Shin saremo sempre al tuo fianco per aiutarti che sia in questo o per altro ma ce lo devi dire intesi? Se ti vediamo piangere le motivazioni sono mille devi dirci tu che succede va bene?
S: Si...
H: I know what you're thinking right now, non è colpa tua
A: Esatto, era colpa mia secondo te se non avevo mai pensato ai ragazzi?
S: No...
H: E allora tranquillo piccoletto
A: Dai torniamo, ho ordinato il sushi così voi due idioti siete contenti
Io e papà Hizashi ci guardiamo un po' stupiti dal suo "insulto" e scoppiamo a ridere, il suo massimo invece è un sorrisino.
Torniamo a casa appena in tempo che ci consegnano la cena, in velocità preparo la tavola e poi finalmente possiamo mangiare.
Passo la serata a fargli domande sulla storia che mi hanno raccontato, posso vedere nei loro occhi la tanta felicità al fatto che mi abbia interessato dato che il loro intento era tirarmi su di morale e vedere che ci sono riusciti ed anzi sono più contento io che me l'abbia raccontata proprio papà Aizawa che di solito è quello più chiuso e riservato.
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