3.
"E questa ti sembra una spiegazione?! Tu mi hai lasciato, dopo tredici anni senza avvertirmi! Adesso mi vieni a dire che tua nonna stava male e sei dovuta partire? Pff! É stata malata per tre anni?"
"No Sam, é morta." mi risponde Megan dall'altro capo del telefono.
Mi zittisco, cercando di ricompormi.
"Mi dispiace, ma non posso perdonarti. Mi hai ferita. E se anche questa scusa fosse vera, avrei preferito saperlo prima."
Riattacco e prendo un respiro, per evitare di ripensare a tutte le notti insonni che ho passato a piangere dopo la sua partenza.
"Tesoro?" mia madre mi fa girare di scatto verso la porta.
"Mh?"
"C'è Grace alla porta..."
Benissimo, sembra che oggi sia la giornata dei chiarimenti.
Scendo le scale piano e vedo la mia amica immobile sulla porta.
"Vieni, parliamo fuori" le dico, prendendole un braccio con delicatezza.
Annuisce e ci sediamo insieme sulle scale del portico.
"Mi dispiace" diciamo, all'unisono, dopo minuti silenziosi.
"No, è colpa mia. Hai ragione, io non la conoscevo e non posso sapere cosa tu abbia provato quando ti ha lasciata. Non riesco nemmeno ad immaginare di passare anche solo una settimana senza sentirti." dice
"Bhe, io almeno potevo essere un po' più carina con te... Non hai diritto di sorbirti tutti i miei problemi"
La guardo negli occhi: non servono scuse. So che niente potrà mai dividerci...
🌼🌼🌼
"Guarda che carino questo qua" dico, indicando un pancake a forma di cuore.
"Mh, meglio il mio a forma di nuvola" risponde Grace, indicando la padella accanto a lei.
Come combattere la noia? Cucinando.
Con la spatola piatta, metto tutti i pancake in un piatto, li cospargo con la Nutella e gli assaggio insieme alla mia amica.
"Mh, sono buonissimi!" dico, masticando.
"Tutto, con la Nutella, è buono, Sam" ride.
"Vero, hai ragione" rido con lei.
Ad un tratto, qualcuno suona il campanello e mi fa sobbalzare.
"Resta qui" dico a Grace, alzandomi per andare ad aprire la porta.
Appena abbasso la maniglia, sento un profumo familiare travolgermi.
Se questo è un fottutissimo sogno, svegliatemi vi prego. Sono perseguitata da Megan Brown.
"Cosa vuoi?" sibilo, appena le sono davanti.
"Voglio chiarire, Sam. Ti prego. Io ho bisogno ti te." mi dice, con voce melensa.
"Sei solo una leccaculo. E sai cosa? Non m'interessa più sapere cosa non mi hai detto in questi anni. Tienteli pure per te i tuoi sporchi segreti e lasciami vivere. Sei uscita dalla mia vita una volta, sono sicura che riuscirai a farlo anche una seconda." mi sfogo, sbattendole la porta in faccia.
Improvvisamente, sento il mio corpo farsi pesante e cado a terra.
"SAM! Sam..." sento i passi di Grace farsi vicini mentre corre a soccorrermi e poi, buio.
🌼🌼🌼
Vorrei solo sprofondare nel materasso del mio letto e non risalire più in superficie.
Vorrei che tutti i rumori siano ovattati, gentili e pacati.
Vorrei solo un po' di pace.
Strizzo gli occhi e pian piano le figure nella stanza si fanno più chiare.
"Samantha!" esclama mia mamma, passandomi un panno bagnato sulla fronte, mentre mi carezza la guancia.
Non mi chiama mai con il mio nome completo, ad esclusione di quando è preoccupata o arrabbiata.
"Mamma, sto bene" dico, alzandomi a sedere, pentendomene subito perché un gran giramento di testa mi obbliga a stendermi di nuovo.
"Non è vero chéry, riposa."
Io le sorrido e chiudo gli occhi di nuovo, pronta ad abbandonarmi ad un altro, folle ed avventuroso sogno.
Al mio risveglio, trovo mia mamma addormentata in poltrona e Grace che chatta con qualcuno in cucina.
Mi alzo lentamente e la raggiungo.
"Hey, andiamo a fare una passeggiata? Ti prego... Non ho più voglia di stare in casa. Quest'aria di chiuso mi sta soffocando" dico sottovoce.
"Va bene Sam, sicura di riuscirci? Sei svenuta due ore fa..."
"Per favore. Ne ho bisogno"
A questo punto non ribatte, scende dallo sgabello e usciamo insieme di casa.
🌼🌼🌼
"Devi sentirti uno schifo, questa situazione è davvero una merda" mi dice la mia amica, mentre camminiamo per strada.
"Già..."
"Mh...ODDIO!" urla, facendomi girare verso di lei, preoccupata.
"Che c'è?" le chiedo.
"Guarda laggiù!" mi dice, indicando con l'indice una villa bianca in fondo al viale.
Non sembra esserci niente di particolare, finché non mi accorgo che c'è un ragazzo affacciato alla finestra; James Carter.
Non mi sarei mai aspettata di vederlo in una casa gigantesca di periferia. Non sembra proprio il tipo.
Sembra davvero che la gente di questa città nasconda moltissimi segreti.
"Che strano, sembra uno psicopatico"
Nonostante anche io non la pensi differente da Grace, mi sento in dovere di difenderlo.
"Nah, magari non è neanche lui. Vieni, andiamo via." le dico.
"Scherzi? Questa è un'occasione epica" mi trascina verso il cancello dell'abitazione.
"Grace, che cavolo vuoi fare?" le sussurro, spaventata.
La osservo mentre aspetta che James torni dentro, chiudendo la finestra.
"Voglio ottenere solo qualche prova di quello che stiamo ammirando." mi risponde, mettendosi in piedi sul muretto e sporgendosi a fare una foto alla casa.
Spero tanto che nessuno si accorga di lei. Per favore, fa che sia così.
Non appena dico queste parole, Grace si sbilancia indietro, cadendo in una pozza piena di foglie e fango.
Che schifo!
Le sue parole e i miei pensieri, combaciano.
Mentre allunga una mano verso di me e io mi sporgo per aiutarla, inciampo e cado su di lei.
Perfetto!
Ci alziamo con fatica e corriamo a casa, sperando che mia mamma dorma ancora per potersi pulire senza dare nell'occhio.
Almeno in questo, la fortuna è dalla mia parte.
Entriamo piano in salotto e saliamo in camera con passo felpato.
Ci spogliamo, mettendo i vestiti sporchi in una bacinella con dell'acqua e del sapone.
Aspetto che la mia amica finisca di farsi la doccia, le presto un pigiama pulito e poi faccio lo stesso.
Stendiamo tutto in terrazza e ci asciughiamo i capelli.
La mia amica rimane in camera mia, per avvertire sua mamma che stanotte rimarrà a dormire da me e io scendo in cucina per bere.
Mentre apro il rubinetto, qualcuno suona il campanello, per la seconda volta in una giornata.
Sbuffo e mi avvicino alla porta.
Non appena mi accorgo di chi ho davanti, il bicchiere mi cade di mano, infrangendosi sul pavimento.
"Cosa ci facevate te e la tua amica a casa mia?"
Ok, adesso sono quasi certa di star sognando. Vi prego, per l'ultima volta, svegliatemi. Ora o mai più.
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Non ci posso credere!
Ho appena pubblicato il terzo capitolo!
E V E N T O E P I C O
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Viviana 🌿
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