Il vuoto

Alice's pov

Arrivammo in ospedale la mattina seguente.
Io e Jasper ci dirigemmo immediatamente al terzo piano dove trovammo Edward seduto fuori nella sala d'attesa che ci aspettava con aria impaziente.
Corsi immediatamente ad abbracciarlo, seguita a mia volta da Jasper che fece altrettanto, il ragazzo dagli occhi verdi era distrutto, lo si poteva vedere dal suo sguardo cupo e dal suo viso contratto <<Oh Edward... Lei dov'è!>>
ci sciogliemmo dall'abbraccio fraterno, e lo vidi indicarmi con un cenno del capo la prima stanza all'inizio del corridoio;
c'era una finestra dalla quale si poteva intravedere la figura esile di Bella china sul ciglio del letto, forse dormiva, ma stringeva forte a sé la mano di Renèe.

Gli occhi mi bruciarono alla sola vista, e la gola iniziò a pizzicarmi, chiusi gli occhi e trattenni il fiato.
Non dovevo piangere, dovevo essere forte e stare accanto alla mia amica. <<Vado da lei>> fu allora che Edward aprì bocca <<Alice... lei non sa ancora di Charlie>> lo guardai sconvolta <<Cosa stai dicendo? Sono passate 24 ore Ed... lei...lei deve sapere!>> lui guardò per un attimo in direzione di Bella e dopo aver mandato giù un evidente boccone amaro continuò
<<Si deve sapere, ma con la massima cautela...>> e poi mandò uno sguardo d'intesa al fratello.
Solo osservando Jasper che lo assecondava con un cenno del capo feci due più due.
<<Edward vuoi che intervenga Jazz?>> fece di sì con il capo e non aggiunse altro <<Ma... credi sia giusto?>> non riuscivo a capire più nulla:
troppe cose in così poco tempo, l'incidente, la morte di Charlie, le pessime condizioni di Renèe

<<Alice, cercheremo solo di farle accettare la notizia in un modo meno doloroso, mettiti nei suoi panni. Come ti sentiresti se oltre a dover accettare la morte di tuo padre dovessi sapere che anche tua madre non ha buone possibilità di farcela?>> a parlare quella volta fu Jasper.
Mi abbracciò forte a sé e poi aggiunse <<Ne abbiamo discusso molto, credimi. Pensiamo entrambi che sia la soluzione migliore per lei. Non ce la farebbe ad accettare la cosa.>>
Entrai in camera richiudendola immediatamente alle mie spalle, avevo bisogno di stare da sola con la mia amica, di esserci per lei nel momento di bisogno, nel momento in cui aveva più bisogno.
<<Bella...>> La chiamai una volta sola con voce pacata, non rispose, evidentemente ancora riposava.
Poi mi avvicinai di più al capezzale del letto e le accarezzai delicatamente il capo, solo allora notai che gli occhi erano aperti, ma totalmente assenti.

Evidentemente non si era resa conto nemmeno della mia presenza, <<Bella ehi, sono Alice, sono qui...>> le sussurrai all'orecchio mentre l'accarezzavo in viso, ritrovandomi ad asciugarle le guance umide dal pianto.
Solo allora parve destarsi, si sollevò sulla sedia su cui era chissà da quanto tempo e mi osservò. Gli occhi erano spenti, non avevano più quella luce che ero solita vedere quando ci incontravamo la mattina a scuola, quando ci chiudevamo in camera a spettegolare sui nostri bei vampiri, non sembrava nemmeno più la persona che conoscevo:
Viso pallido e occhiaie marcate... <<Alice... ho ... ho provato a chiamarti...>> la strinsi forte a me <<Sono qui ora, amica mia, sono qui!>> mi strinse forte e solo allora la sentii crollare, pianse a dirotto sulla mia spalla <<Alice... sono a pezzi... Mia madre non si sveglia ancora e mio padre...>> i troppi singhiozzi le impedirono di continuare la frase, faticai per non unirmi a lei, mi morsi un labbro per evitare di scoppiare, ma una piccola lacrima rigò immediatamente il mio viso non appena Bella nominò Charlie.

<<Dicono che mio padre è in terapia intensiva... Alice sono la figlia, potrebbero farmelo vedere, perché non mi chiamano? Perché non mi fanno andare?>> le lacrime e i singhiozzi aumentarono incessantemente, strinsi forte a me la mia amica, accarezzandole continuamente il capo <<Shhh è tutto ok...>> provai a rassicurarla con voce tremante <<Alice... temo che...>> s'interruppe notando Jasper ed Edward che erano appena entrati.
Edward si avvicinò e accovacciandosi a noi, mi staccai da Bella per lasciare loro un minimo d'intimità.
Le accarezzò il volto in lacrime, poi le prese una mano accarezzandole il dorso con il pollice, provò a sorriderle dolcemente <<Tesoro, perché non andiamo a prendere qualcosa da mangiare?>> scosse il capo singhiozzando <<Amore è da un giorno che non tocchi cibo, rischi di avere un crollo da un momento all'altro, ti prego...>> fu allora che Bella si alzò, con un po' di fatica e reggendosi ancora a me disse <<Il crollo potrei averlo comunque Edward e non certo per il cibo!>>.
Era giunto il momento: ero consapevole che le cose per Bella erano diventate chiare ormai, forse anche da quello che leggeva su tutti i nostri volti.
Guardai Jasper e capii che evidentemente lui ed Edward avevano ragione, Bella non poteva farcela, non poteva reggere entrambe le notizie!
Fu allora che Jasper si avvicinò a noi e poggiando una mano sulla spalla di Bella, sorridendole le disse <<C'è un distributore proprio dietro l'angolo, mangia qualcosa poi torniamo subito qui ok?>> non so se Jazz usò il suo potere già in quel momento ma notai con piacere che Bella parve assecondare l'idea.


Edward's pov

Jasper era riuscita a convincerla, e ora ci trovavamo nella sala d'attesa accanto al distributore. Alice si era precipitata immediatamente alla macchinetta per prendere una bevanda calda e qualche snack da portare a Bella, mentre io le stavo accanto sui divanetti nel fondo della stanza. La strinsi forte a me, ma una parte di me sentiva che la Bella che tenevo tra le braccia non era la ragazza di qualche giorno fa, quelle maledette 24 ore avevano cambiato e stravolto totalmente la sua vita e di conseguenza la mia... la nostra!
Se lei era felice lo ero anche io, e se lei al contrario era triste lo ero a mia volta, tutta la mia esistenza ruotava esclusivamente attorno a lei, al suo benessere.
Fu difficile, un colpo al cuore dover dire a Bella le cose come stavano in realtà, ma andava fatto.
Le diedi un bacio amorevole sul capo e dopo averle accarezzato il viso, decisi finalmente d'intavolare il discorso <<Bella c'è una cosa che devi sapere...>>

Era lì che sorseggiava il thè caldo, con una mano stretta a quella di Alice e lo sguardo perso nel vuoto, spento come se fosse privo della propria anima.
Jasper era lì difronte a noi a raccontare le cose come stavano, le raccontò nel modo più pacato possibile della sorte di Charlie e delle cattive condizioni di Renèe, di tanto in tanto le poggiava una mano sul ginocchio, come per assicurare a sé stesso e a noi altri che stava andando tutto per il meglio.
Mi sentivo impotente, a cosa serviva essere per metà sovrannaturale se non potevo impedire tutto quello?
Non potevo riportare indietro i morti e non potevo guarire i malati... non essendo un vampiro originale, il mio sangue non aveva proprietà curative.
Potevo solo dissanguarle o trasformarle in esseri mostruosi come me.
Non potevamo trasformare Renée in un vampiro, costringerla ad un'esistenza intera senza Charlie sarebbe stata solo una punizione, non una salvezza.

Fui grato di aver avuto Jasper al mio fianco, se non fosse stato per le sue "capacità" non ce l'avrei mai e poi mai fatta.
Erano passati diversi minuti da quando le avevamo detto tutto, ma non ci fu nessuna reazione, restammo tutti in silenzio non sapendo cosa fare, come comportarci. Fui sorpreso quando finalmente Bella aprì la bocca per la prima volta <<Quindi mio padre è morto...>> esitai volevo instaurare un qualsiasi contatto con lei, ma poi vidi che aveva altro da aggiungere e la lasciai parlare.
<<Mi state dicendo che io per tutto questo tempo, sono stava accanto al corpo di mia madre che probabilmente potrebbe non farcela e non sono nemmeno andata a dare l'ultimo saluto a mio padre?>> le sue parole erano pacate, dette quasi senza espressività, come se fossero indotte automaticamente, ma senza sentimenti.
<<avrei dovuto iniziare a chiamare i parenti e... il funerale, si avrei dovuto iniziare a preoccuparmi del rito funebre" aveva poggiato la tazza ormai vuota sul tavolino e si era alzata, aveva vagato per qualche istante nella sala per poi fermarsi di fronte a noi passandosi una mano sui capelli fin troppo disordinati

<<Perché ci avete messo tanto a dirmi le cose come stavano? Ah! Forse ho capito...>> iniziò a ridere istericamente, <<aspettavate che anche Renèe morisse, in modo da fare tutto in una sola volta eh?! Per risparmiare sui costi!>>
Non capivo, guardai Jasper sconvolto, e poi nuovamente Bella, il suo potere sembrava aver funzionato all'inizio, ma poi qualcosa era andato storto, possibile che gli effetti erano già svaniti?
Il biondo al mio fianco parve pensare la stessa identica cosa, idem la sua ragazza.
<<Bella>> fu il nostro richiamo quasi all'unisono, e poi accorgendoci di aver parlato in contemporanea ci zittimmo, proseguì Alice, che si alzò e le andò incontro <<noi... noi semplicemente non sapevamo come dirtelo... lo sai non è mai facile>> sorrise all'amica che si lasciò abbracciare <<potevate semplicemente dirmelo prima>> ecco che il suo tono era drasticamente tornato monotono.
C'eraqualcosa che non andava, Bella in qualchemodo aveva una strana capacità, mentre sembrava immune,eccola che ritornavanel baratro di quella strana trance...
Le andai incontro e laguardaiattentamente negli occhi:
erano opachi e spenti, proprio comenell'istante in cuiJasper le aveva cominciato a raccontare le cose.


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