Capitolo 14

Will's pov

Mentre sono seduto a terra accanto a Nico ripenso al pomeriggio appena trascorso.

È stato uno dei più belli della mia vita, sono sempre stato circondato dal meraviglioso sorriso del figlio di Ade.
Non mi aspettavo che gli potesse fare piacere la mia presenza, visto come mi ha trattato ieri. Mi era sembrato che non volesse più avere a che fare con me, e ne avevo tutti i motivi: se uno ti abbraccia e poi non ti rivolge più la parola, ti viene il dubbio di aver fatto qualcosa di sbagliato.

Invece è stato un pomeriggio meraviglioso, sembrava felice anche della mia presenza. Ha riso tutto il tempo mentre facevamo la battaglia di vernice e io non ho potuto non guardarlo, era semplicemente adorabile!

Ora siamo uno affianco all'altro, seduti sul pavimento della sua cabina, e io non riesco a trattenere un sorriso mentre ripenso al suo.

Mi giro a osservare il figlio di Ade accanto a me e mi accorgo che anche lui mi sta guardando. Mi sorride e io non posso fare a meno di ricambiarlo, perché chi sono io per non sciogliermi di fronte alla sua espressione?

Continuo ad osservarlo, incurante delle sue guance che stanno prendendo una sfumatura rossastra a causa del mio sguardo. È qualcosa di meraviglioso, non ho mai visto nessuno come lui.

I suoi occhi sono scurissimi, quasi neri, come due pozzi dai cui non posso uscire. O da cui semplicemente non voglio uscire. In quegli occhi c'è tutto il dolore che credo si possibile provare, ma anche una gran voglia di ripartire, iniziare una nuova vita in cui trovare la felicità. E io voglio fare parte di questa nuova vita, per far sparire tutta l'infelicità da quei due pozzi neri.

Mentre penso questo, mi avvicino inconsciamente al suo viso, come se fossi attratto da una calamita. E in fondo è così, lui per me è come una calamita, e io non voglio sfuggire al suo potere. Sono completamente in balia della sua magia, una magia che non sa nemmeno di possedere, ma che ha e che su di me ha un potere immenso.

Mi avvicino sempre di più, solo pochi centimetri separano i nostri visi. Solo pochi centimetri mi separano dalle sue labbra pallide e sottili, ma per me così belle.

Vorrei soltanto poggiare le mie su di esse, voglio solo baciarlo.

E quando sento il suo fiato caldo sul mio viso il mio cervello va in tilt e io non posso fare a meno di avvicinarmi ancora di più, di poggiare le mie labbra sulle sue, unendole in un dolce bacio.

Non mi rendo conto di quello che sto facendo, vorrei solo rimanere così per sempre.

Vengo riportato alla realtà quando il figlio di Ade si allontana di scatto e inizia a fissarmi con uno sguardo quasi spaventato. Mi rendi conto di quello che ho appena fatto e mi rialzo, per poi scappare verso la cabina di Apollo, lasciando Nico da solo.

Mentre corro via delle lacrime iniziano a rigare le mie guance, e, quando arrivo davanti alla porta sono scosso da singhiozzi che si fanno sempre più forti.

Cerco di darmi un contegno perché all'interno dell'edificio ci potrebbe essere qualcuno dei miei fratelli e non voglio farmi vedere così da loro.

Entro dopo essermi asciugato le lacrime e, per mia fortuna, vedo che la cabina è vuota.

I singhiozzi tornano a scuotere il mio corpo quando ripenso a quello che ho appena fatto. Sono davvero stato così idiota? Credevo davvero che lui potesse ricambiarmi? Sono solo un illuso. E ora non riuscirò più a guardare Nico in faccia, non dopo aver visto l'occhiata che mi ha lanciato quando si è staccato da me.

Probabilmente l'ho spaventato e ora non vorrà avere più niente a che fare con me. Perché, diciamolo, io sono solo un figlio di Apollo, un semidio come molti altri, mentre lui è il figlio di Ade, uno dei tre pezzi grossi, figuriamoci se si può interessare a qualcuno come me.

Io no sono il suo tipo, non lo sarò mai. Il suo tipo deve essere più eroico, più, più... Più Percy.

Deve essere ancora innamorato di Percy, non avrò mai speranze con lui.

Sospiro tristemente mentre afferro dei vestiti puliti e mi dirigo verso il bagno. Magari una doccia calda riuscirà a calmarmi leggermente e comunque sono ancora dipinto di verde e non voglio che i miei fratelli si accorgano che qualcosa non va. E se mi vedono ricoperto di vernice capirebbero subito che sto nascondendo qualcosa.

Finita la doccia esco dal bagno e mi butto sul letto con solo un asciugamano in vita. Ho lasciato i vestiti di là, tanto non c'è nessuno che possa vedermi.

Sono sdraiato a pancia in giù sul materasso pensando a quanto sono stato idiota a baciare Nico senza essere sicuro che mi ricambiasse, quando sento un rumore fuori dalla cabina.

Non può essere uno dei miei fratelli, non rinuncerebbero alla cena neanche per tutto l'oro del mondo.

Mi avvicino alla porta senza preoccuparmi di coprirmi, anche se indosso solo un asciugamano, e, afferrato il primo oggetto che mi è capitato sotto mano, la spalanco di colpo.

Non vedo nessuno, fino a quando non scorgo la sagoma di una che si avvicina sempre di più alla soglia della cabina, e perciò a me.

IL MIO SPAZIO

Ecco il capitolo, con un giorno di ritardo. Mi dispiace, ma, come ho già detto, non so ogni quanto pubblicherò durante le vacanze.
Spero non ci siano errori, il mio telefono tende a correggermi mettendo accenti dove non dovrebbero essercene.
Ricordatevi di stellinare se vi piace la storia.
Ciao, ciao
Giorgia

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top