Winner

Un veloce abbraccio, e una pacca sulla spalla.

- Buona fortuna, innamorato! - gridò Jay, mentre il migliore amico correva nuovamente da James.

- Grazie!

Troy si voltò appena per rispondergli, raggiungendo il surfista: sembrava assente e pensieroso. Ma non vi badò, e lo travolse con tutto il proprio entusiastico impeto, prendendogli il viso tra le mani e baciandolo con passione. Ben presto a James mancò il fiato, e dovette scostarsi, tossendo.

- Ragazzino...

Si guardarono negli occhi, oro nell'azzurro, lievemente ansanti, e poi le loro labbra si congiunsero di nuovo.

Già dimentico di paranoie e gelosie, il trentasettenne gli si avvinghiò addosso come un koala alla propria madre, beandosi del calore emanato dal suo corpo e strusciandosi sul suo petto ampio e muscoloso.

Non molto tempo dopo erano a casa di James, liberandosi freneticamente dei vestiti ormai di troppo, come avrebbero fatto per un lungo andare che be', perdura fino ad ora.

~~~

La stanza era buia e silenziosa, e la calma regnava sovrana. Di fianco a lui Troy dormiva tranquillo, supino, con la bocca immancabilmente socchiusa e una mano abbandonata parecchio distante da qualunque altra parte del corpo. Era crollato subito ad amplesso concluso, mentre lui non aveva ancora sonno.

Sbatté le palpebre.

Sembrava tanto dolce e vulnerabile, il diciottenne, quando dormiva!

In realtà era una vera bestia, cioè, a letto lo era. Diamine, il giorno dopo ci sarebbe stata la finale, quella che avrebbe nominato campione nazionale un unico fortunato, e lui era letteralmente a pezzi.

Sto invecchiando...

Si rigirò per osservare meglio Troy e la parte bassa della schiena gli inflisse una stilettata inattesa di dolore, la quale si propagò lungo le gambe e anche più su. Lo stava distruggendo fisicamente, quel ragazzo.

Okay che era fuori allenamento, lì, ma non poteva poi lamentarsi di una tale frequenza con cui lo facevano, se non che zoppicare il giorno della competizione non era proprio il massimo. Oltretutto la finale era stata spostata di un mese, eppure fra un impegno e l'altro erano riusciti a ritagliarsi un po' di tempo per loro solo qualche giorno, soprattutto QUEL giorno.

Tornò a concentrarsi su Troy. Che dire, di lui? Che fra loro non fosse una cosa occasionale, be', questo l'aveva capito, ma non si poteva neppure affermare che stessero insieme o corresse qualcosa di serio. Il suo aspirante surfista ora non era più 'aspirante', bensì un surfista a tutti gli effetti, ed aveva pure intrapreso una carriera agonistica. Aveva talento, il ragazzo, doveva ammetterlo. Ma quella era solo la punta dell'iceberg. Troy era allegro, scanzonato, con rinnovata determinazione e buona volontà, a volte impertinente e zero senso di responsabilità. Praticamente un ragazzino. Era snervante il fatto di vederlo più spesso appiccicato a Jay che a lui, sempre a chiocciare come una ragazzina frivola e a volte, l'aveva visto con i propri occhi, perfino a flirtare spudoratamente con l'amico, del quale il suo sesto senso da squalo gli diceva di non fidarsi, era palesemente una minaccia.

E di sé, cosa poteva dire di sé? Si stava lasciando andare, si stava volontariamente rendendo vulnerabile per quel ragazzino. E sì, lo ammetteva. Per lui provava ormai qualcosa di più di un semplice affetto.

- Penso di essermi innamorato di te - sussurrò, sapendo che Troy non l'avrebbe comunque udito, dormiva.

Il ragazzo aprì ulteriormente la bocca, quasi implorasse ossigeno. James posò con leggerezza un indice sul suo naso piccolo e dritto e ne disegnò delicatamente i contorni.

Mi amerai mai, Troy?

Di colpo le labbra rosee del biondo si richiusero, e il trentasettenne rimase immobile. Poi si rilassò, e lo baciò dolcemente sulla bocca.

- Buonanotte, Troy - disse, prima di lasciarsi lambire dall'onda del sonno e sprofondare nel mondo dei sogni.

~~~

Su e giù. Su e giù. Tieni duro, James.

L'ultima onda, ed era davvero ribelle, imprevedibile, enorme, e assai poco domabile. Si sentiva le gambe tremanti come un budino gelatinoso, e le ginocchia pronte a cedere di colpo nello stesso modo in cui crolla un castello di carte.

Sbagliando s'impara!

Un movimento d'anca, per indirizzare la tavola. Il ginocchio destro si tese un po' troppo in fretta. Lo sentì piegarsi e fece un saltello goffo, ormai altro non poteva fare, se non sperare di non fare una figura troppo grama. Che perdita penosa, quasi a fine competizione e pure la finale!

Invece la propria fidata tavola rimase immobile sotto il suo corpo dal ritrovato equilibrio. Tirò un sospiro di sollievo.

Incrociamo le dita...

Giunse a riva. Si alzò un fragoroso applauso, mentre all'altoparlante annunciavano i risultati... e la sua vittoria schiacciante. Sorrise. Lo speaker blaterò il cognome del surfista subito sotto il podio, un cognome a dir poco improponibile.

Aspetta, cosa?

- ... Emilien, quarto posto.

COSA?

- E per oggi è tutto, signore e signori! Lo squalo non si smentisce mai! Da oggi è campione. Goditi la vittoria, James!

Altro applauso. Il trentasettenne si guardò attorno con aria smarrita, cercando lo sguardo del proprio rivale, il quale non sembrava né furioso né abbattuto, e nemmeno sull'orlo delle lacrime. I suoi occhi verdi esprimevano un odio ancestrale, disumano, un tale sentimento negativo da farli ardere di esso. Rabbrividì.

Il francese lo raggiunse e gli strinse la mano, congratulandosi cortesemente con lui.

- Ti auguro tanta felicité, mon ami - disse, e sorrise malignamente.

Ma James non fece in tempo a coglierne la connotazione negativa contenuta in quell'augurio, perché Troy arrivò come un tornado e gli saltò in braccio, sì, proprio in braccio.

- HAI VINTO!!! - gli ululò in un orecchio, entusiasta, tanto che pareva fosse stato nominato lui campione.

- Troy...

Il ragazzo si risvegliò dal suo stato di felicità infinita e lo fissò stupito con i grandi occhi azzurri, prima di arrossire violentemente e tornare con i piedi saldamente ancorati a terra.

E meno male che non mi ha baciato qui, davanti a tutti...

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top