Is this the end?
Il cielo era azzurro terso come i suoi occhi, volti ad osservare il frangiflutti. Era così rilassante! Troy sospirò e si ravviò i capelli. Era uscito per fare due passi e scacciare ogni pensiero, senza portarsi Choco perché l'avrebbe distratto, ma alla fine s'era fermato a contemplare il mare, perdendosi in lunghe elucubrazioni.
Forse avrei dovuto avvisare James...
In quel momento alzò lo sguardo dalla piatta linea dell'orizzonte, notando con la coda dell'occhio una figura avvicinarsi. Era un ragazzo dall'aria familiare, piuttosto alto e con una corporatura discretamente muscolosa, una folta zazzera di capelli castani e due occhi cioccolato, sprizzanti gentilezza e simpatia. Gli fece un ampio sorriso e spalancò le braccia in un gesto teatrale.
J-jay?!
Il suo cosiddetto migliore amico, quattro anni prima, gli aveva riferito che sarebbe andato a studiare assai lontano e poi un giorno, senza nemmeno salutarlo, era sparito. Così, puf! Andato.
E nonostante ciò, spalancò le braccia a sua volta. Jay gli corse incontro e lo abbracciò fortissimo, come se... no, be', si stavano davvero rivedendo dopo anni. Gli mancava il respiro da tanto che era compresso il proprio petto, ma trovò comunque la forza di parlare.
- Jay! Sei tornato!
- Troy! Sono così felice di rivederti!
Il biondo lo scostò appena e lo fissò in modo penetrante.
- Quanto tempo, hm? - fece sarcastico.
L'amico sospirò.
- Mi è stato detto solo all'ultimo minuto che lì la scuola iniziava prima che da noi e sono dovuto partire senza avere il tempo di salutare nessuno...
Sarebbe tanto suonata come una scusa alle sue orecchie, ma lui era Jay e insomma... non diceva menzogne.
- Ed era bello, là?
- L'Inghilterra? Affatto. Per chi come me ha sempre vissuto qui, è davvero un posto a cui è difficile abituarsi. L'accento anche era molto marcato. A volte pensavo d'impazzire in quelle giornate sempre grigie... mi è mancata tantissimo l'Australia...
Finalmente Troy sorrise e gli diede una pacca sulla spalla.
- E la tua ragazza? Non te la sei portata dietro? - chiese il giovane surfista, gli occhi azzurri che brillavano maliziosi.
- Ragazza? Di quale ragazza parli? Non ho nessuna ragazza, Troy. Il mio cuore appartiene già a qualcuno.
Stavolta, il biondo sgranò gli occhi, basito.
- Davvero? E non mi hai mai detto nulla?
Lui scrollò le spalle, poi sembrò farsi quasi guardingo.
- Con lo squalo... come va? - indagò, e subito Troy s'illuminò come un abete a Natale.
- Ah, James... adesso viviamo insieme, mi ha lasciato portare con me Red e per il mio compleanno, dopo che Ghost è passato a miglior vita, mi ha regalato un cucciolo... diamine, è così dolce! - e sospirò rumorosamente, in maniera tanto innamorata che a Jay parve di vedere rosei cuoricini contornati da nuvolette svolazzare attorno al suo capo.
- Cotto marcio, eh? - mormorò, e negli occhi color cielo dell'amico passò un lampo d'inquietudine. Si fermarono.
- Cos'hai, Jay? Sembri quasi geloso!
Per un attimo il castano lo fissò come se avesse appena ricevuto uno schiaffo, poi l'espressione sul suo viso s'indurì.
- Anche se fosse?
- Cosa stai dicendo?
- Sto dicendo che non capisci niente, Troy! Ti amo da cinque anni e non ti sei mai accorto dei miei dannatissimi sentimenti! Come pensi che io mi sia sentito a starti lontano quattro anni? Ci ho provato, a dimenticarti, ma ogni persona con cui uscivo era una pugnalata al mio stesso cuore! - esclamò, voltandogli bruscamente le spalle e facendo per andarsene, ma Troy l'afferrò per un polso e lo trattenne.
Come aveva potuto essere così stupido da non accorgersene?
- Mi... mi dispiace, Jay - mormorò, affranto. Lui scosse il capo.
- Non... non ha più importanza. Adesso... ti prego... voglio unicamente restare un po' da solo.
- Jay, io non voglio perderti!
I suoi occhi cioccolato s'addolcirono di poco.
- Non succederà - mormorò, e il biondo lasciò lentamente la presa sul suo polso, poco convinto.
All'improvviso Jay lo riafferrò, strattonandolo bruscamente a sé, e lo baciò. Un bacio leggero, un mero sfiorarsi di labbra che non combaciavano, né sarebbero mai combaciate. Un bacio che sapeva d'errore e di tristezza.
Le sue labbra si schiusero appena.
- Buona fortuna con lui, Troy - disse piano, e se ne andò. Il surfista rimase ancora paralizzato a guardarlo allontanarsi velocemente, poi si passò una mano sul viso.
- Ngh...
Perché le cose dovevano andare così?
Decise di tornare a casa.
~~~
- Sono a casa...
- Ah, eccoti! Dove ti eri cacciato, ragazzino? Ti cerco da non so quanto! - esclamò James, fintamente scocciato, ma sotto sotto si vedeva chiaro come il sole che i suoi occhi dorati luccicavano dalla felicità di rivederlo.
- È tornato Jay... - mormorò tetro, e l'allegria malcelata di James si spense immediatamente.
- E, se mi è lecito chiedere, non sei contento?
- Perché le cose devono essere così complicate? No, non sono contento. Ho appena scoperto che il mio migliore amico è innamorato di me da cinque anni e, tanto per rendere il tutto più incasinato, dopo avermi rivelato ciò mi ha anche baciato.
Il fidanzato inarcò un sopracciglio.
- Non avevi detto che per te un bacio equivale a un saluto? - chiese, sforzandosi di restare calmo. Era già sufficiente Troy nervoso.
- Sì, ma...
- HA importanza per te o no, Troy? - domandò l'ex campione, alzando stavolta la voce.
E lui sapeva che avrebbe dovuto affermare senza alcun tentennamento 'no, nessuna', ma il suo cuore in tumulto gl'impediva di ragionare con chiarezza, ogni pensiero che si accavallava ad un altro in modo confuso ed intricato.
- Non lo so...
- Non lo sai? Bene, e io non so se abbia importanza che stiamo insieme! - sbraitò James, colpendo fragorosamente il tavolo vicino con un pugno ed alzandosi, dopodiché uscì sbattendo la porta.
- Aspetta, J-...
Ma lui era già andato.
Ultimamente le cose fra loro erano tutte rose e fiori, dunque non comprendeva assolutamente quello scatto d'ira misto a gelosia per una cosa di non poi gran rilevanza. C'era forse sotto qualcosa di più grande? Era solo l'ennesimo litigio di poco conto? O decretava la Fine, quella con la F maiuscola?
Si prese la testa fra le mani.
Di male in peggio e di peggio in catastrofico. Cos'altro potrebbe andare storto?
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