Epilogo
- Ma il tuo... ragazzo? Dov'è finito?
Era metà pomeriggio, e James non riusciva a credere che fosse passato così in fretta, discorrendo nostalgicamente con Jenna. Si guardò in giro, ma di lui non c'era traccia. Scrollò le spalle.
- Non so, sarà uscito...
Jenna gli poggiò le mani sulle spalle, guardandolo con gli occhi ambrati colmi di dolcezza, prima di abbracciarlo.
- È ora che andiamo da Elliot...
Lui ricambiò la stretta con sincero affetto.
- Passerete ancora a salutarci? - chiese.
- Certamente - rispose, richiamando i figli. Si salutarono a lungo con abbracci e carezze, promettendo lettere e telefonate, non riuscendo mai davvero a lasciarsi. Forse non era un addio, ma faceva male comunque.
Una volta andati anche James uscì, decidendo di cercare Troy. Diamine, dove si era ficcato quel ragazzino? Era fuori da tanto tempo, perché non l'aveva avvisato? Gli era forse successo qualcosa? Emilien, magari?
Scosse il capo, avviandosi in fretta lungo la spiaggia.
Non essere stupido, si disse. Emilien era bello e andato.
Dall'altra parte della spiaggia Troy si stava lasciando sommergere di baci dal delizioso sconosciuto con cui aveva attaccato bottone, un ragazzo di un paio d'anni più piccolo di lui dall'aspetto simile a Leon. Sì, anche Leon era bello, ma non era il suo tipo e si comportava in modo scostante quando provava a flirtare un po' con lui. Che fosse impegnato?
Tornando al ragazzo, doveva ammettere che baciava piuttosto bene, nonostante sembrasse volergli mangiare le labbra. Il piccoletto lo fissò di sottecchi con gli occhioni castani, staccandosi appena per tirare un respiro tremulo, poi lo baciò ancora, mettendoci stavolta la lingua.
CAPPERI!
Troy non rispose al bacio. Quello andava ben oltre il 'flirtare innocentemente', oh sì. Adesso James si sarebbe arrabbiato e non avrebbe avuto tutti i torti, era nei guai fino al collo.
E quasi a voler confermare le proprie elucubrazioni più nere, in quel momento l'ex campione sbucò davanti a loro e si fermò solo una frazione di secondo per prendere fiato, appoggiando le mani sopra le ginocchia e assumendo un'espressione furiosa, avvicinandosi poi a loro a grandi passi.
- Tu! - lo indicò. - Sparisci per non so quanto senza avvisarmi e mi fai preoccupare, e quando ti trovo? Sei con le labbra incollate a quelle di un altro! E non era un semplice bacio, non negare! Bene! Sappi che tra noi è...
Ma non finì la frase, perché Troy gli prese le mani e disse:
- Ti amo -, con un'aria talmente candida da sembrare infantile. James arrossì di botto e violentemente, negli occhi dorati piccoli spasmi come lampi. Sì, le sue gote avevano proprio raggiunto livelli impressionanti in quanto a colore, che sfiorava il bordeaux.
- Tu non puoi... non puoi...
Farmi questo, avrebbe voluto dire, ma era troppo imbarazzato per articolare un'unica frase di senso compiuto. E che diavolo, Troy gli diceva così poco spesso di amarlo che ogni volta gli pareva la prima. Era sempre lui a dirglielo e il ragazzo non replicava, baciandolo, abbracciandolo, coccolandolo, comunque mai rispondendo 'anch'io'.
- Perché sei sparito per tutto questo tempo? - riuscì a chiedergli mentre a breve distanza il ragazzino, il cui nome era Billie, li osservava sgomento.
- Ero geloso... - ammise Troy, distogliendo lo sguardo dal suo eppure non lasciando le sue mani.
Perché non può aprirsi una qualche voragine e inghiottirmi? È così... mi sembra di andare a fuoco...!
James gli lanciò un'occhiata interrogativa.
- Geloso?
- Di Jenna...
Al che il quarantunenne inarcò un sopracciglio.
- Di Jenna? Troy, ma lo sai... io e lei non siamo mai stati sposati, non ci vedevamo da vent'anni, e io... non ho fatto nulla... insomma, sei l'unico per me, e non dovrei stare a ripetertelo.
- L'hai abbracciata - obiettò il ragazzo, e Billie si chiese se fossero due idioti o cosa. Grondavano amore l'un per l'altro da ogni minima sfumatura dello sguardo e non sembravano accorgersene. - Solo io posso abbracciarti.
Negli occhi dorati di James passò qualcosa simile a un lampo di sfida.
- Solo io posso baciarti - ribatté.
Troy, non sapendo cosa replicare, lo abbracciò forte, strofinando il naso nei suoi morbidi capelli scuri. Avevano un buon profumo, animali, dolce, ma anche salmastro.
- Mi dispiace, James.
- Non ho mai voluto ferirti, ragazzino. Credimi, è l'ultima cosa che desidero.
- Neanch'io ho mai voluto ferirti. Volevo solo... che ti accorgessi di me - mormorò in un soffio, ringraziando il cielo di essere più alto di lui in modo da non dovergli mostrare quanto imbarazzato fosse.
- Stupido... come si fa a non accorgersi di te? Troy... ti amo davvero tanto. Più di Jenna. Più dei miei figli. Più del surf. Più del mare.
I loro occhi si incontrarono, brillando sotto la luce del sole ormai calante. Si sorrisero. Le labbra di James espirarono caldamente a un nulla dalle sue, provocandogli un desiderio assurdo di baciarlo.
Le onde si incresparono ed arricciarono sul bagnasciuga, creando una candida spuma. Il loro dolce rifrangersi, che aveva accompagnato entrambi per tutta la loro lunga relazione, era così rilassante!
- Anch'io, ti amo anch'io.
E davanti al mare sancirono con un bacio un'intensa promessa d'eternità, lasciando alle onde il compito di sussurrare ancora e ancora quanto forte fosse l'amore.
FINE
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