A big family

Vulnerabile. Era da un'eternità che non si sentiva così, e questo lo metteva a disagio. Era bastata una voce di troppo, un pettegolezzo alla persona giusta nel momento giusto, e si era ritrovato così, a guardarsi ogni momento le spalle dalle cattiverie che la gente gli rifilava. Insomma, Emilien gli aveva giocato proprio un brutto tiro, non poteva che esser stato lui, e adesso a causa sua viveva col costante terrore di finire in una situazione potenzialmente pericolosa e più grande di quanto potesse gestire. In sostanza, temeva per se stesso e la propria incolumità, oltre a quella di Troy.

Da qualche giorno i compagni del team di surf lo trattavano con superficialità o addirittura ignorandolo, e la maggior parte lo guardava con sospetto misto a disgusto, mentre chi incrociava la sua strada si faceva più in là con una risatina di scherno.

Di fronte a quegli atteggiamenti inusuali e incomprensibili si era spesso ritrovato a domandarsi se davvero lo meritasse e il motivo per quale fosse giusto trattarlo come un insetto ripugnante.

E non c'era nulla di ufficiale.

La gente lo giudicava basandosi su un mero pettegolezzo, che poi fosse vero quello era un altro paio di maniche. Diamine, lui e Troy non avevano fatto proprio nulla!

Nonostante tutto, la sua carriera agonistica sembrava salva, continuando a collezionare trofei uno dopo l'altro. E non solo quelli...

Erano appena usciti dall'acqua, lui e Troy, e stavano per dedicarsi alla loro consueta passeggiata per asciugarsi. Aveva un vero talento il ragazzo, con la tavola, e la sua abilità era nettamente migliorata. Segretamente ne era orgoglioso. In quel momento la sabbia era calda e dorata sotto i loro piedi e anche i capelli di Troy erano d'oro, baciati dal sole, ed era tutto bello e gocciolante e semplicemente irresistibile. Taceva ovviamente sul fatto che si fossero baciati quando il ragazzo era andato a farsi un tuffo involontario e il campione, distraendosi, aveva perso l'equilibrio e l'aveva seguito, ritrovandosi poi fradici ad un palmo di naso l'uno dell'altro. Inevitabilmente, le loro labbra si erano incontrate.

Ed avevano appunto appena finito la loro lezione giornaliera ed ecco che poco più là un paio di ragazzi li fissavano quasi fossero due Dei greci.

- Ehm... ciao... tu sei il campione nazionale di surf, vero? - fece il ragazzo castano, con un lieve accento spagnolo.

Annuì, e Troy rimase al suo fianco in silenzio. In confronto a loro, James compreso, sembrava un gigante.

- Io sono Leon, e lui è Marco - si presentò, dopodiché indicò il proprio amico, dai marcati tratti asiatici.

Il trentasettenne inarcò un sopracciglio e lanciò una rapida occhiata al compagno.

Marco?

Il biondo scrollò le spalle muscolose.

- Oh, piacere di conoscervi. Come penso saprete, mi chiamo James...

Gli occhi azzurri del giovane surfista gli rifilarono un'occhiataccia penetrante.

- Io sono Troy - disse, e strinse la mano ad entrambi, mantenendo le labbra tese in una smorfia sottile e severa.

Non credevo possedesse un'espressione del genere...

- Ecco, noi... ci piacerebbe imparare a fare surf, e ci sembravi la persona giusta a cui chiedere... - continuò Leon, mentre l'amico annuiva energicamente. Non sembrava un tipo di tante parole, Marco.

- Be'...

Guardò nuovamente Troy: aveva le braccia conserte e sembrava arrabbiato.

- Che ne dite di iniziare domattina? Alle dieci?

I due si guardarono increduli, con gli occhi castani che luccicavano come perle di cioccolato e nocciola.

- Alle dieci è perfetto!

~~~

E così s'era ritrovato con un vero e proprio gruppo di aspiranti surfisti, sì perché il numero di essi era notevolmente aumentato ed ora erano in sette, Troy incluso. Di più non era certo di poterne gestire.

Perché 'Troy incluso'? Era senz'altro quello a livello più avanzato, rispetto ai nuovi arrivati, ma non voleva certo che gli altri pensassero che era il suo pupillo. Men che meno che per lui fosse speciale. Non voleva mica perdere quella piccola scintilla d'affetto che i ragazzi nutrivano verso di lui.

Erano tutti sui sedici, diciassette anni, e se per aspetto e provenienza non potevano proprio essere più differenti, letteralmente agli antipodi, in quanto a interesse e impegno ce la mettevano davvero tutta, animati da una vera passione che riconosceva nella propria...

Con loro ritrovò la gioia di passare del tempo in compagnia e riassaporò il calore di una grande e strampalata famiglia. Erano una famiglia, ora, e anche se presto qualcuno avrebbe lasciato il nido... ognuno si godeva il tempo che trascorreva sotto il tepore del sole, il rifrangersi delle onde, e ognuno lo godeva insieme.

Nonostante l'impegno non indifferente che s'era preso, continuò a partecipare alle competizioni. E per ogni cascata di applausi che seguivano l'annuncio della sua vittoria, altrettanti sguardi d'odio gli venivano lanciati per un 'misero' secondo posto.

Ti distruggerò, James, è una promessa.

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