•9•
Sto correndo in un campo di grano. Corro, corro. Dietro di me c'è qualcuno che mi rincorre e ride forte.
Ad un certo punto sento qualche cosa che mi cade in testa. Mi fermo ed alzo lo sguardo: sopra di me ci sono dei piccoli scoiattoli che iniziano a lanciarmi delle ghiande.
Mi sveglio di soprassalto e sento dire :"Ciao! Ben svegliata."
Alzo la testa dalla scrivania:ebbene sì, mi sono appisolata un attimo con la testa appoggiata alla scrivania.
Ed ho fatto anche un brutto sogno!
Sono ancora stordita quando una piccola pallina di carta mi rimbalza sulla testa.
Con gli occhi socchiusa mi guardo intorno alla stanza vuota, fino a quando non alzo lo sguardo verso la finestra.
Urlo e cado giù dalla sedia, ritrovandomi con le gambe all'aria.
Un attimo fa c'era un ragazzo che mi fissava e sorrideva che sbucava fuori dalla finestra della casa accanto.
Dopo pochi secondi sento un tonfo e vengo sollevata dolcemente da terra.
"Ciao, sono William. Tu? Dovresti essere la nuova vicina".
Un ragazzo è in piedi di fronte a me: capelli rossi, occhi azzurri e carnagione molto chiara. Ha una polo blu e dei pantaloni beige con delle belle scarpe di velluto che riprendono il blu della maglietta.
Scioccata da questa "comparsa", lo guardo con la bocca aperta, mentre mi sistemo vestiti e capelli, che ovviamente sono arruffati.
"Quindi? Il gatto ti ha morso la lingua?" chiede sarcastico.
"S-sono Giulia, ci siamo trasferiti solo ieri e..."
"Tranquilla, sappiamo già tutto" mi interrompe.
"C-cosa? Chi sa già tutto? Come hai fatto a sapere quello che hai saputo?" continuo a balbettare come una stupida.
"Parli bene l'inglese. Pensavo peggio, perché solitamente voi italiani..."
"Cosa stai insinuando? !" urlo e gli vado incontro arrabbiata sfidandolo.
Vorrei toccargli la spalla con il dito, lui, però, si sposta in avanti e mi abbraccia inaspettatamente.
"Scusa, non volevo farti arrabbiare."
Rimaniamo così, fermi e immobili, mentre io non riesco ancora a realizzare cosa abbia fatto. Mi devo svegliare però! Non posso essere così imbranata e sbadata.
La porta di camera mia si apre ed entra mio fratello sbuffando e urlando:"ma cosa hai combinato? Ho sentito un tonfo fin dalla cucina. Ti ho chiamato tre volte, ma niente! Se ti sei fatta male..."
Rimane fermo a fissarci ancora abbracciati: non so se perché ci sia un estraneo in casa nostra senza che se ne sia accorto, o perché mi vede con un ragazzo.
Io e William ci stacchiamo velocemente e lui si dirige verso Matteo porgendogli la mano.
"Piacere, William, abito nella casa di fianco alla vostra. Benvenuti a Londra! "
A mio fratello spunta un enorme sorriso sulle labbra :"Grazie, io mi chiamo Matteo. Non per impicciarmi ma, come hai fatto ad entrare in casa e come mai stavi abbracciando mia sorella?"
Mi tira un'occhiatina maliziosa: io lo uccido appena siamo da soli. Perché mi deve sempre mettere in imbarazzo?
Fortunatamente William ride e risponde:"Dalla finestra. La mia stanza dà su quella di, mi sembra di aver capito, tua sorella.
Per l'abbraccio ti posso spiegare tutto: è caduta dalla sedia e io mi sono fiondato in casa per salvarla e tranquillizzarla" mi guarda divertito.
Sono allibita: non ne bastava solo uno come Matteo. Ora ho trovato anche il suo sosia inglese!
Si gira verso di me e mi guarda intensamente:"Cosa ne dite se durante queste vacanze vi facessi da cicerone? Chi, meglio di un londinese, vi può far conoscere la vera Londra?" mi fa l'occhiolino e si gira verso Matteo.
Io spero che dica di no, ma ovviamente lui ha già scelto.
Dà un cinque al ragazzo e si danno appuntamento la mattina seguente.
-----------------------------
Ormai conosciamo Londra a memoria: sono stati i due mesi più intensi della mia vita! William è un ragazzo molto simpatico ed è una brava guida turistica.
Abbiamo visitato ogni angolo, ogni via, ogni museo.
Tutti i giorni andavamo con l'autobus e giravamo fino alle 8 di sera.
Abbiamo scoperto che William frequenta il terzo anno di medicina a Cambridge, per cui lo rivedrò solo durante le vacanze e qualche fine settimana, quando verrà a visitare i suoi genitori.
Ha legato molto con mio fratello, tanto da convincerlo ad andare con lui a Cambridge....come se non costasse nulla.
Una sera, mentre mangiamo a tavola con mia madre, che ogni giorno va fare un corso di aggiornamento, lui mi informa di una sua decisione.
"Mi", perché sono sempre l'ultima in famiglia a sapere le cose. Per il "mio bene" dicono...
"Ho deciso di studiare a Cambridge" dice orgoglioso e scambiandosi un sorriso con mia madre.
Lui deve iniziare il secondo anno di ingegneria aerospaziale.
Spalanco gli occhi:"Ma costerà moltissimo! Hai intenzione di lavorare? E poi è lontano da qua!"
"Dista un'ora e mezza circa. Non sarei dall'altra parte del paese. Per i soldi stai tranquilla: la mamma ora guadagnerà di più. E poi stiamo parlando di Cambridge! Tutti preferirebbero assumere uno che ha studiato a Cambridge! Ah...vi verrei a trovare tutti i week end e le vacanze le passeremo insieme".
Impallidisco subito:mio fratello se ne andrà via e questa casa sarà ancora più silenziosa.
Dopo cena vado a dormire senza dire nulla: fra una settimana inizierò l'ultimo anno delle superiori, che qui si chiamano Tertiary Education.
Quindi devo riposarmi e recuperare le ore di sonno che ho perso questa estate.
Mia madre entra in camera e si siede sul letto.
"Tesoro, ho visto che ci sei rimasta male per Matteo e avrei una proposta ragionevole da farti: io lavorerò sempre tutto il giorno, anche fino a molto tardi. Non ci vedremo spesso e sarà come vivere da sole. Quindi se vuoi ho trovato una scuola a Cambridge vicino all'università di tuo fratello. Così potrete stare vicino e controllarvi a vicenda."
Mi alzo subito e l'abbraccio commossa per questa cosa. Le do un bacio grande sulla guancia e, quando chiude la porta della camera, chiamo subito su Skype Erica per raccontarle tutte le novità, come ormai è da routine.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top