IL GIOCO DEL "GRAZIE"

*Nina crea un nuovo capitolo*

*scrive*

*scrive*

*scrive*

*storce il naso*

*Cancella tutto*

*riscrive*

*scrive*

*cancella tutto*

(Tre ore dopo...)

Okay, basta. Arriviamo al sodo. Come forse molti di voi avranno vagamente intuito, questo capitolo nasce per esprimervi i miei più sentiti ringraziamenti.

"Ma Nina", direte voi, "era davvero necessario tutto quel preambolo prima di dirci papale papale che volevi ringraziarci?"

Avete ragione, amici, avete ragione. Ma forse non vi è ben chiara una cosa. Qui non si tratta di ringraziarvi per aver letto, stellinato e commentato la mia storia. Qui si tratta di aver letteralmente salvato Dysphoria dalla terribile e incrollabile minaccia della cancellazione!

"Tsk!" aggiungerete voi. "Ma se non sei neanche capace di cestinare la cosa più inutile che tieni in casa, come possiamo anche solo credere che avresti buttato nel gabinetto il frutto di ore e ore di lavoro?"

Avete ancora ragione, amici. Ma a questo punto è chiaro che vi sfuggano alcuni aspetti salienti della situazione.

Primo fra tutti: l'epopea che ha attraversato questa storia nell'arco di diciassette miseri mesi. 

Magari ignorate che questa storia, prima di chiamarsi "Dysphoria", aveva tutta un'altra faccia, un'altra ambientazione e, per un certo periodo, anche un'altra tematica. Magari ignorate i continui ripensamenti che ho attraversato tra una stesura e l'altra, e l'angoscia che mi ha assalita più volte negli ultimi mesi, quando non solo vedevo che questa storia non aveva gli esiti sperati, ma che anzi era perfino pesante e noiosa da scrivere. E magari ignorate che, se non fosse stato per voi - per tutti voi che siete qui, ma anche a chi non ci sarà - probabilmente questa storia non avrebbe mai visto neppure uno spiraglio di luce finale!

Ma soprattutto, amici miei, ignorate quanto dolore mi abbia lasciato dentro questo racconto, nel momento stesso in cui ho digitato l'ultimo punto. Credetemi se vi dico che mai ho pianto tanto per il finale di una mia storia.

Pertanto, amici wattpadiani, solo ora potete capire quanto intenso sia il grazie che vi porgo, e la riconoscenza che serbo per ogni più piccolo traguardo che con questa storia ho raggiunto. Non so quanti di voi mi conoscano bene, e sappiano quanto io sia parca di convenevoli e smancerie, pertanto sappiate che se in questo momento sto scrivendo tutto ciò, è perché il mio cuore me lo obbliga.

Chiusa parentesi (chiamala parentesi!), è per me doveroso citare  ognuno di voi, singolarmente. MA (e c'è un ma) dal momento che io sono una persona paranoica e ho delle fisime che non stanno né in cielo né in terra (tra cui quella di non disturbare taggandovi o di dimenticare qualcuno), ho creato questo simpatico giochino per farvi dono di un grazie ad personam.

In pratica, elencherò di seguito dei ringraziamenti speciali, ognuno di essi rivolto a un essere umano in particolare. Alcuni di questi ringraziamenti (purtroppo o per fortuna) non arriveranno mai al legittimo destinatario, ma per voi che siete qui v'invito a fare un fischio laddove troverete il/i ringraziamento/i che credete essere rivolto a voi. Potete sceglierne più più di uno, e alcuni possono valere per più persone, pertanto non abbiate paura di commentare laddove l'abbia già fatto qualcun altro.

Ovviamente, non siete obbligati a partecipare apertamente: in tal caso, se troverete il ringraziamento giusto, lo custodirete con cura nel vostro cuore.

Siete pronti? Allora via!

Un "grazie di cuore" va:

- a colei che, con la sua dolce musica, mi ispirò i colori di questa storia;

- a colui che mi presentò, per la prima volta, la disforia di genere;

- a coloro che me ne parlarono;

- a colei che, con la sua creatura di sangue e parole, mi avvicinò al mondo dell'anima;

- a colei che mi ispirò Berenice;

- a colei che mi ispirò Carolina;

- a coloro che mi ispirarono Lapo e Amedeo;

- a coloro che mi ispirarono tatà;

- a coloro che mi hanno fatto conoscere la falsità;

- a coloro che mi hanno fatto conoscere l'amore e l'amicizia;

- a coloro che con le loro storie hanno forgiato il mio essere;

- a coloro che sapevano di questa storia ancor prima che la scrivessi;

- a colei che mi ha accompagnata per tutto il viaggio e non si è ancora stancata di me;

- a colei che, puntualmente, aspetta che io sospenda una storia per leggerla;

- a colei che, pur non volendo, mi fece sentire una grande ignorante;

- a coloro che sanno come mi sono sentita quando Wattpad mi è diventato stretto;

- a colui che, nel suo silenzio, c'è sempre stato;

- a colei che mi ha insegnato ad essere paziente, e che mi ha fatto capire che operare nella bellezza è assai difficile;

- a colei che ha richiesto a gran voce un finale più lieto;

- a colei che mi ha spronato a iscrivermi ai Wattys, non per vincere ma per partecipare.

- a colei che mi ha fatto vincere i Wattys della mia autostima;

- a colei che avrebbe voluto essermi d'aiuto, e che in fondo lo è stata;

- a coloro che mi hanno espresso/mi esprimeranno pareri sinceri e critiche costruttive;

- a colei che mi ha fatto notare una gran quantità di errori di battitura;

- a coloro che credono che io sia brava;

- a colei che, nello scrivere il precedente ringraziamento, ha peccato di scarsa umiltà;

- a colui che mi ha fatto vacillare più di chiunque altro;

- a coloro che, nonostante la lontananza, mi sono assai vicine;

- a colui senza il quale mi sarei bloccata a metà di questa storia;

- a colui che, più che inconsapevolmente, mi ha fatto capire quanto ne sia valsa la pena;

- a coloro che hanno speso del tempo per scrivermi commenti lunghi e profondi;

- a coloro che hanno letto/stanno leggendo/ leggeranno questa storia;

- a coloro che hanno letto solo i primi capitoli, poco importa se continueranno o meno;

- a coloro che hanno messo questa storia in biblioteca o negli elenchi di lettura, poco importa se la apriranno mai o meno;

- a coloro che hanno aperto questo stupido gioco solo per curiosità (sono la sola che spia i ringraziamenti delle storie che non ha letto?);

- a coloro che vorrebbero leggermi, ma non sono su Wattpad;

- a colei che forse non finirà di leggermi, ma a cui vorrò bene comunque;

- a colui che so che prima o poi leggerà (più poi che prima), ma a cui vorrò bene in ogni caso;

- a coloro che non sanno dell'esistenza di questa storia;

- a coloro che non sanno che scrivo;

- a coloro che non sanno della mia esistenza;

- a coloro che ho dimenticato di ringraziare.

A tutti voi io porgo un grande abbraccio e tanta dolce rugiada al cioccolato.

Nella speranza di ritrovarci presto,

la vostra Ninotchka.





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