Capitolo 7: Il nobile che odiava i nobili
"Che schifo!" esclamò (T/n), guardando la sua immagine riflessa nell'acqua del fiume. "Sono delle alghe quelle che ho in testa?! Da quanto sono lì?!"
Dal suo recente arrivo, non aveva avuto il tempo di fare un bagno e non poteva a fare a meno di notarne le conseguenze. Sospirò amareggiata, non le piaceva la sensazione di sporco.
"Hai bisogno di una mano?"
"Oh... sei tu, Sabo..." (T/n) non trattenne la delusione nel riconoscere la voce del biondo.
"Non fare quella faccia... non sono Ace, ma non credo di essere così male!" esclamò ridacchiando. "E non ce lo vedo ad aiutare qualcuno a togliere delle alghe dai capelli! Lascia che ti dia una mano..."
Senza attendere una risposta, Sabo si era seduto accanto alla (c/c).
"Avrei proprio bisogno di aiuto..."
Sabo era sicuramente più disponibile del fratello Ace, nonostante (T/n) non potesse fare a meno che rivolgere la maggior parte delle sue attenzioni al corvino.
Non aveva idea di cosa parlare con Sabo, ma voleva trovare qualcosa per infrangere quel silenzio che si era formato da quando il ragazzo cominciò l'ardua impresa di liberarle i capelli dall'asfissiante presenza delle alghe.
"Sai, (T/n), mi stavo chiedendo... per caso vieni da una famiglia nobile?" ad interrompere il silenzio, che la (c/c) considerava alquanto imbarazzante, fu il biondo.
"Cosa te lo fa pensare?" domandò a sua volta (T/n), incuriosita dall'improvviso interesse di Sabo.
"Hai un abito molto bello, per questo mi chiedevo se venissi da una famiglia altolocata..." spiegò il ragazzo, continuando imperterrito nello snodare i capelli (c/c) della ragazza.
"A dire il vero vengo da una famiglia di pirati, tu, invece?"
Sabo si fermò. "Pirati?"
"Sì, pirati... hai presente? Dovresti conoscerne, visto che vuoi diventare un pirata..."
"Sono sorpreso, non mi sembravi esattamente-"
"Non ti sembravo, cosa?" chiese (T/n), voltandosi in direzione del coetaneo.
"Non mi sembra che tu te la sappia cavare da sola... ma sono sicuro si tratti solo di una mia impressione!" esclamò il ragazzo. "Comunque, ho finito! I tuoi capelli sono in ordine!"
La (c/c) guardò la sua immagine riflessa nell'acqua e sorrise soddisfatta. "Se mai non dovessi fare successo come pirata, potresti sempre diventare un ottimo parrucchiere!"
"Dici sul serio? Penso proprio che seguirò la tua dritta!" commentò sarcasticamente il biondo, per poi affermare quanto sarebbe diventato celebre con l'appellativo di 'parrucchiere numero uno al mondo'.
"Sabo, dì un po', non mi hai ancora risposto." disse (T/n), spostandosi, in modo che Sabo la guardasse negli occhi.
"Non ricordo quale fosse la domanda, puoi ripetere?" chiese il biondo, essendosi effettivamente dimenticato cosa gli avesse chiesto la (c/c).
"Della tua famiglia. I miei genitori sono pirati, i tuoi?"
Forse non era il caso toccare l'argomento famiglia con Sabo. Sul suo volto si dipinse un'espressione triste, a differenza del sorriso che sfoggiava poco prima.
"Luffy ed Ace sono la mia unica famiglia, per come la vedo io." spiegò il biondo, con aria distaccata.
"Se non vuoi parlarne, non sarò certo io a costringerti. Che ne dici di raggiungere i tuoi fratelli?"
"No... penso che faccia bene parlarne!" obiettò il ragazzo, per poi riprendere a parlare. "Vengo da una famiglia nobile."
"Questo spiega perché tu ti sia interessato al mio abbigliamento!"
"Oh no! Ti sbagli! Io non ho nulla da spartire con quelli!"
"E perché? Non vedo cosa ci sia di male nel fatto che la tua famiglia sia nobile."
"Ti sbagli di nuovo... avrei preferito di gran lunga nascere in una famiglia qualsiasi."
Sabo si sdraiò per terra, facendo cenno a (T/n) di fare lo stesso.
Alzò un braccio e con la mano indicò il cielo.
L'erba solleticava il volto di (T/n). Non capiva il perché del gesto del biondo e, in silenzio, attendeva che le spiegasse ciò che le risultava sconosciuto.
"Da quando ho incontrato Ace posso considerarmi libero. Posso osservare liberamente questo cielo vastissimo, sdraiato a terra, senza che nessuno me lo vieti."
"Libertà?" la (c/c) non si era mai chiesta se fosse libera o meno. Fin da quando era nata aveva sempre fatto tutto ciò che volesse, a meno che non ci fossero di mezzo i Draghi Celesti o la Marina.
"Per questo prenderò il mare e diventerò un pirata. Così sarò veramente libero e nessuno potrà più decidere cosa farò nella mia vita."
"Ti auguro di farcela, Sabo." disse (T/n), osservando il cielo azzurro che si stagliava su di lei. Azzurro come il mare che un giorno il suo amico avrebbe voluto solcare.
"Ce la farò, senza ombra di dubbio!"
(T/n) se ne andò silenziosamente, in quanto fosse ovvio che Sabo desiderasse passare del tempo in solitudine dopo la conversazione appena affrontata.
Poteva solo immaginare come potesse sentirsi: essendo nato in una famiglia nobile, avrebbe dovuto sottostare a regole rigide ed accettare ciò che i suoi genitori gli avrebbero imposto.
In pochi giorni, la (c/c) aveva capito che Sabo non avrebbe mai vissuto imprigionato e che avrebbe sempre cercato una via che lo avrebbe condotto alla libertà.
"(T/n), potresti controllare dove sono Ace e Luffy?"
Non pensava che Sabo l'avesse sentita allontanarsi. Gli disse di sì, per poi partire alla ricerca dei due fratelli.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top