Capitolo 4: Il pugno amorevole
Garp considerava i pugni che impartiva ai nipoti come 'amorevoli', nonostante non fosse la definizione adatta.
(T/n) aveva sentito parlare di quell'uomo che si era guadagnato l'appellativo di 'eroe della marina', ma non si aspettava che fosse il nonno di Luffy.
Come era immaginabile, era contrario al sogno dei tre ragazzini, in quanto come marine, il suo compito era il dover catturare i pirati.
Sperava di riuscire a dissuaderli e fare in modo che seguissero le sue orme, piuttosto che essere costretto a vederli come nemici.
La (c/c) era piuttosto incuriosita dalla reazione avuta da Ace e Luffy nel momento in cui si accorsero di averlo alle spalle, reazione condivisa in breve tempo anche da Sabo, che non aveva mai incontrato prima Garp.
"Cosa sta succedendo esattamente?" domandò (T/n), avvicinatasi a Makino.
"Garp sta cercando di... educarli..." spiegò la donna.
"Per fortuna non è mio nonno!"
"E tu, mocciosa, sei coinvolta nelle loro idiozie?" chiese il marine a (T/n), che sperava di essere scampata al trattamento riservato al trio.
"Posso astenermi dal rispondere?"
Ace, Sabo e Luffy avevano visto un'apertura nel breve scambio di battute tra Garp e (T/n) e, precipitosamente, si diressero all'uscita, sperando di scappare abbastanza velocemente.
"Ho come la sensazione di averti già vista..." commentò Garp, cercando di ricordare da cosa derivasse quel senso di famigliarità.
"Oh, no, non credo..." rispose evasivamente (T/n), per poi ricordargli di inseguire i tre che si erano dati alla fuga.
Nel momento in cui l'uomo lasciò la casa, per potersi scagliare sui nipoti, in modo da convincerli con i suoi pugni amorevoli a smetterla di inseguire il loro sogno e vivere come lui aveva programmato per loro.
Voleva che seguissero le sue orme, per evitare che si mettessero nei guai, questo perché avrebbe faticato ad attaccare membri della sua stessa famiglia. Anche se fossero stati dei criminali, non sarebbe riuscito a svolgere bene il suo lavoro.
Vedendolo uscire, (T/n) si lasciò scappare un sospiro di sollievo.
Makino aveva notato il repentino cambio di atteggiamento e, discretamente, chiese a (T/n) cosa non andasse.
"I miei genitori... lo conoscevano e non credo fossero in buoni rapporti..." spiegò (T/n) a bassa voce.
"Quindi non vuoi che sappia chi sei?"
"Non ricordo di averlo mai incontrato, non penso mi conosca."
"Però ha detto che hai un'aria famigliare."
"Conosceva mia madre, potrebbe averci confuse..."
La (c/c) non aveva più intenzione di continuare quella conversazione, non voleva che gli altri scoprissero ciò che stava nascondendo dal suo arrivo. Il fatto che un marine fosse così vicino ad i suoi nuovi amici era un problema.
"Quando tornerà Ace?" chiese (T/n) guardandosi attorno impazientemente. Si sentiva a disagio. Nonostante Ace non fosse esattamente un modello di educazione e gentilezza, era la prima persona con cui (T/n) aveva avuto a che fare.
Se facesse bene o male, non lo sapeva, eppure le veniva naturale fidarsi di lui.
"Forse dovresti andare a cercarli, non penso torneranno per stanotte..." le consigliò Makino, ignorando il rischio che potesse perdersi.
Prima che potesse esprimere la sua preoccupazione, esattamente come avevano fatto poco prima i ragazzi, (T/n) si era dileguata, scomparendo nella foresta che circondava il Monte Corvo.
Makino sorrise al pensiero che la persona di cui avesse chiesto la (c/c) fosse Ace.
(T/n) realizzò immediatamente di aver preso una pessima decisione, lasciando l'abitazione alle sue spalle ed il suo sospetto si concretizzò quando, ormai inoltratasi tra gli alberi, aveva completamente perso la via del ritorno.
A differenza dei tre fratelli, che erano abituati a percorrere quei sentieri, era la prima volta che visitava quella zona e ormai pensava che sarebbe morta in quella foresta, senza che nessuno riuscisse più a trovarla.
Tutto ciò che sapeva riguardo l'orientamento era il concetto del 'il muschio cresce a nord', anche se non sapeva se il nord fosse la direzione da seguire.
Ace le aveva detto che erano lui, Luffy e Sabo ad occuparsi di cacciare il cibo, e questo la preoccupò maggiormente, significava che il quella foresta potevano esserci non solo prede, ma anche predatori.
"Non voglio diventare la cena di qualche bestia feroce..." si lamentò (T/n), abbandonando l'idea di sedersi su una roccia, in attesa che qualcuno la trovasse, prima di qualche bestia selvaggia.
Presuntuosamente, aveva pensato di potersela cavare in quel luogo sconosciuto senza alcuna difficoltà, accorgendosi troppo tardi del suo errore.
Un barlume di speranza la pervase, nel sentire delle voci in lontananza, si trattava indubbiamente dei tre fuggiaschi.
Probabilmente stavano ancora fuggendo e poteva essere pericoloso per lei avvicinarsi, non voleva restare erroneamente coinvolta nelle lezioni disciplinari di Garp, eppure non sapeva per quanto sarebbero rimasti così vicino a lei e da sola non avrebbe lasciato la foresta facilmente.
Il buio che la circondava era poco rassicurante e non voleva restare da sola un secondo di più. Quelle voci rappresentavano la sua unica uscita da quel labirinto a lei sconosciuto.
Corse velocemente, seguendo le loro voci, accorciando ad ogni passo la distanza che intercorreva tra loro.
Aveva aumentato la velocità, per evitare che potessero allontanarsi troppo dalla sua posizione, impedendole di raggiungerli.
Nel momento in cui li raggiunse, Ace la spinse all'indietro, mettendole una mano sulla bocca, per evitare che parlando ad alta voce potesse aiutare Garp a trovarli.
Sabo, terrorizzato, si portò un dito alle labbra, facendole segno di fare silenzio.
(T/n) aveva capito troppo tardi di essere ormai sotto il mirino di Garp. L'essersi avvicinata al momento sbagliato ai tre fratelli la rendeva loro complice e, di conseguenza, rischiava di subire lo stesso trattamento riservato ai fratelli.
"Dove stiamo andando?" domandò (T/n) a bassa voce, dopo essere riuscita a liberarsi dalla presa del corvino.
"Non dobbiamo farci trovare." rispose Sabo, correndo più velocemente.
"Avrei preferito non essere coinvolta..." commentò (T/n), cercando di non rimanere indietro, cosa che le risultava impossibile in quanti i suoi compagni di sventura sembravano ben più abituati a quelle scampagnate notturne per foresta.
"Non ti stiamo trattenendo, sei in tempo di andartene." esclamò Ace, sul punto di perdere la pazienza. Non avevano bisogno di perdere tempo a discutere.
"Penso che vi farò compagnia, ma solo perché lo voglio, non perché mi sono persa e ho paura che sia qualche bestia disposta a mangiarmi..."
"Dovresti stare più attenta a Luffy, la bestia più famelica è sicuramente lui!" consigliò Sabo, nonostante anche lui ed Ace non fossero da meno.
"Smettetela di fare casino, idioti! Ci troverà subito, di questo passo!" si lamentò Ace, sovrastando le voci di (T/n) e Sabo.
"Dovresti fare silenzio anche tu!" esclamò Luffy con tono canzonatorio, infastidendo ulteriormente il fratello maggiore.
Ignorando il commento, Ace proseguì la fuga, facendosi seguire dagli altri tre suoi coetanei. La loro priorità era trovare un riparo, per evitare che il giorno seguente, Garp li attaccasse di nuovo.
"Poi cosa facciamo?" chiese (T/n), pentitasi di non essere rimasta a festeggiare con i banditi.
"Speriamo che non ci trovi, semplice."
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