29. Magnus dolor
Durante il periodo che precedette il matrimonio la casa venne pulita da cima a fondo.
Tutti gli affreschi delle pareti furono ritoccati, le suppellettili più belle e preziose comparvero sui mobili e nei giardini vennero disposti fiori colorati e rari, fatti arrivare dall'Oriente.
Ovunque furono appese ghirlande di mirto e fiori d'arancio, simboli considerati dai Romani propizi al matrimonio.
Louis cercò di trascorrere con Harry la maggior parte del tempo, ma il più piccolo, dentro di sé, capiva che lo stava lentamente perdendo.
Prima stavano sempre insieme, ora si vedevano pochi attimi nei quali, molto spesso, il nobile lo scopava velocemente in qualche angolo nascosto dell'abitazione.
Harry, però, si faceva bastare ciò che aveva.
Il giorno prima della cerimonia Louis gli disse, visibilmente a disagio:
" Harry, mi dispiace, ma è meglio se, per un po' di giorni, vai nella mia casa ad Ostia. Sai, Aurelia ha sentito le voci che circolano su di me e ha saputo anche, non so da chi, del legame particolare che ho con te e...insomma...non vuole che tu sia qui.
È solo per poco, poi potrai tornare."
Il Gallo seppe che stava mentendo nel momento in cui fissò i suoi occhi e si rese conto che non sarebbe più tornato a Roma.
Fece, però, finta di niente e sorrise...avrebbe pianto quando sarebbe stato da solo.
" Pomponio verrà con te, ti farà compagnia.."gli diede un veloce bacio in fronte e se ne andò.
Non venne neppure a salutarlo, quando il carro, che l'avrebbe portato ad Ostia, partì.
Arrivarono il giorno dopo all'alba e, non appena entrarono in casa, si rivolse a Pomponio, che lo seguiva in silenzio.
" Lei...è bella?"chiese in un soffio.
" È molto bella, Harry....mi dispiace, bambino, non sai quanto..."disse il vecchio.
" Io....voglio stare da solo...scusami.."
Detto questo si voltò e raggiunse velocemente la spiaggia, accasciandosi sulla sabbia.
Nelle ore in cui sapeva che si stava celebrando il matrimonio rimase seduto immobile, con le guance rigate dalle lacrime, a guardare il mare.
Ripensò alla prima volta in cui aveva visto gli occhi di Louis, a come era stato cattivo e crudele e al male che gli aveva fatto, ma ricordò anche la gabbia con Flip, i pavoni e i tanti momenti belli passati fra le sue braccia.
Con grande consapevolezza si rese conto che non sarebbe riuscito a superare l'abbandono da parte del nobile e pregò gli dei dei Galli di venirlo a prendere e di non fargli più provare tutto quel dolore.
Prima del tramonto, Pomponio lo raggiunse sulla spiaggia e, con aria sconfitta, gli disse:
" Harry, è appena arrivato un messaggero da parte del padrone...mi dispiace...dobbiamo trasferirci nella sua abitazione vicino a Pompei...la nuova signora vuole trascorrere un po' di giorni al mare."
"...ancora più lontano..."pensò amaramente il giovane.
Non protestò, semplicemente si alzò e, dopo aver raccolto le poche cose che aveva portato, salì sul carro e lì si addormentò, mentre piangeva silenziosamente.
Si svegliò solo quando sentì che le ruote si erano fermate.
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