26. Amor

" Io non credo che tuo padre abbia ragione....penso solo che tu sia come un pavone...un bellissimo pavone...che, però, non riesce a fare la sua ruota "
sussurrò Harry accovacciandosi vicino a lui e accarezzandogli i capelli.

" Dimostrami che puoi provarci....a fare la ruota ...per me" continuò il ragazzo.

Louis sorrise e gli diede un bacio sulla fronte, poi lo prese per mano e lo fece alzare.

" Vieni con me, piccolo"disse.

I due, dopo aver percorso vari corridoi, arrivarono nella camera dove il nobile dormiva.

Quest'ultimo si avvicinò al più giovane e, a bassa voce, gli domandò:

" Sai in che misura è tollerato, a Roma, il sesso fra due uomini?"

Harry scosse la testa, non riuscendo a capire perché il suo padrone stesse facendo quel ragionamento.

" I cittadini romani " continuò Louis " possono avere rapporti sessuali da attivi, mai come passivi...quello spetta agli schiavi.

Io, però, ora , voglio dimostrarti che ti amo davvero e non come se fossi uno schiavo, ma come se fossi un Romano come me."

Detto questo, sotto gli occhi perplessi del ragazzo, si tolse lentamente la tunica e la lasciò cadere a terra, poi sciolse la fascia che portava sull'inguine e fece altrettanto.

Infine si girò e si appoggiò con le mani su una sedia, divaricando un po' le gambe.

" Coraggio, Harry, fammi ciò che io ti ho fatto...anche io sono vergine, proprio come eri tu".

Il Gallo deglutì e rimase fermo...non si aspettava un gesto simile da parte del suo padrone.

Poi si avvicinò e con un polpastrello gli accarezzò la linea della colonna vertebrale.

" No..."disse " voltati...io..."

Quando si trovò di fronte gli occhi di Louis gli chiese:

"Tu mi vuoi ancora? ...come quando mi hai comprato? Non ti faccio schifo da quando quell'uomo mi ha..."

" Io ti desidero ogni giorno sempre di più, piccolo"

" E allora...prendimi, padrone, fammi sentire che ti piaccio ancora ..."rispose il ragazzo.

Louis  gli si avvicinò e, dopo avergli fatto alzare le braccia, gli sfilò la tunica e la gettò sul pavimento.

Gli spostò i ricci che, con il gesto, gli erano caduti sulla fronte e gli bació delicatamente una tempia, poi gli occhi, il naso e infine si concentrò sulle labbra.

Prima le assaggiò dolcemente, ma, poi, il bacio si trasformò in un rincorrersi di lingue bagnato e passionale.

Non staccandosi dalla sua bocca fece distendere il ragazzo sul letto, sdraiandosi sopra di lui.

Il nobile cominciò a strusciarsi e la sua erezione venne in contatto con quella di Harry, ancora coperta dalla stoffa.

Louis scese con la lingua lungo la mandibola fino ad arrivare al collo che morsicò e leccò avidamente, costellandolo di segni rossi.

Harry gemeva e ansimava e, timidamente, aveva appoggiato le mani sulle spalle di Louis...non sapendo bene cosa fare.

" Toccami, piccolo" sussurrò roco il Romano.

"...dove voglio? Posso?"chiese Harry, spalancando gli occhioni.

Louis annuì e il ragazzo, con mani inesperte e tremanti, cominciò ad accarezzare la sua schiena fino a giungere alla curva del sedere.

Il nobile lasciò una scia di baci lungo il torace del riccio e leccò e torturò con le labbra e con i denti, prima uno e poi l'altro capezzolo.

Si staccò leggermente dal corpo dell'amante per togliergli la stoffa che ancora lo copriva e per prendere dal tavolino vicino un'ampolla di olio profumato.

Se ne versò un po' sulla mano e cominciò a massaggiare l'erezione del ragazzo con movimenti prima dolci e poi decisi.

" Ti piace?"gli chiese sottovoce.

Harry annuì vigorosamente con gli occhi lucidi e dilatati dal piacere.

Il ragazzo, dopo qualche istante, si inarcò e venne sulle mani e sullo stomaco di Louis.

Harry respirava affannosamente e Louis, per farlo calmare, lo baciò dolcemente.

Poi lo guardò negli occhi e disse:

" Vuoi davvero che io...?"

Harry gli fece un sorriso tutto fossette e gli sussurrò:

" Lo voglio davvero...LOUIS ".

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