Tra Segreti E Scoperte
Si era sdraiata sul divano e riposare, io ero in piedi a guardarla
-che intendi con "geneticamente come loro?"
-come "che intendo"? Intendo ciò che ho detto
Corsi davanti a lei e mi sedetti sul tavolino
-ora tu spieghi a me cosa intendevi
-ma... Scusa, tu non lo sai chi siamo?
-se lo sapevo non ti chiedevo di spiegarmelo, cretina
Mi guardava sorpresa
-noi siamo esperimenti genetici ottimizzati... Siamo persone con il virus genetico che ha fatto impazzire quei militari, la differenza è che noi siamo riuscite a non impazzire...
-esperimenti? Ma io ricordo il mio passato! Chi è sotto l'effetto del virus si scorda tutto del passato, io ricordo che ero bambina...
-anche io ricordo di esserlo stata... Questo perché ci hanno iniettato il virus da neonati...
Mi paralizzai
-... Perché non mi hanno detto mai niente?
-forse non pensavano fosse utile fartelo sapere... Io l'ho saputo solo grazie al medico che mi ha visitata
Mi alzai
-troietta, se devi lavarti aspetta, ci vado prima io
-forza dell'abitudine?
-no, c'è poca acqua calda, ed è la mia
Poi mi avviai. Ero nella vasca da bagno, il riflesso del mio viso che mi fissava. Ero un esperimento, così aveva detto. Ero solo un esperimento, ecco perché venivo viziata. Il mio istinto combattivo non mi dava la possibilità di sottrarmi dalla lotta, e loro sopportavano i miei capricci perché avevano bisogno di me. Una creatura, una donna come quelli che uccidevo, usata solo per le abilità che mi avevano iniettato. Dalla porta entrò la bambolina bianca, la guardai mentre si spogliava
-ehi, troietta... Ti sembra educato fare ciò che stai facendo?
-senti chi parla... Colei che vuole far lavare una sua ospite con l'acqua ghiacciata... Non prendermi in giro, non sono molto diversa da te...
Si spoglió nuda, poi entrò nel lato opposto al mio della vasca
-... E poi con una vasca di tre metri possiamo entrarci facilmente noi due
-ti avviso che mi sono toccata, perciò l'acqua non è molto pulita
-allora non ti dispiace se lo faccio pure io, vero?
Aprì le gambe e posizionó la mano, intanto attendeva una mia reazione
-ferma... Scherzavo... Non vorrei poi puzzare di liquido...
-RAGAZZE!!! SONO A CASA!
mio padre fermò il mio discorso, uscii dalla vasca e mi asciugati, poi andai da lui
-io resto un altro po
Disse la piccoletta rilassandosi nella vasca. Andai in cucina dove mio padre stava posando le buste della spesa
-ciao tesoro, come a solito giri nuda per casa...
Mi passò una pizza famiglia
-pizza famiglia alla diavola, come piace a te
-perché famiglia? Cosa festeggiamo?
-festeggiamo l'arrivo della tua nuova partner e il miracolo che sia ancora viva
Guardai la pizza fumante
-papà... Posso chiederti una cosa?
-salve capitano
-ciao Angy... Qui puoi chiamarmi papà, tranquilla
Sentii quella frase. Rimasi paralizzata
"zao... Capitano...
Qui puoi chiamarmi papà piccolo tesorino... Tranquilla"
Le stesse parole che disse a me quando ero piccolina
-va bene... Ecco... Papà... Volevo dirti che io non posso mangiare roba grassa, sto a dieta
-dieta? Ma se sei un chiodo! Nah, con me si mangia e si ride... Perciò anche a te la pizza con formaggio e mais
-ma come... Come fa a sapere che mi piace quella?
-sono un padre di famiglia... ho esperienza su queste cose
Mi mise una mano in testa accarezzandomi
-la prima pizza che ho preso a questa piccoletta è stata una Margherita, lei ha preso dal mobile il barattolo di peperoncino e lo ha svuotato sopra... Ricordo ancora i pianti che hai fatto per le quattro ore dopo... Ma da allora non può vivere senza una pizza alla diavola, personalizzata con salame piccante aggiuntivo...
Poi si voltò verso di me
-... Cosa volevi dirmi tesoro?
-nulla... Mangiamo
-si ma prima andatevi a vestire... Lei almeno ha l'accappatoio, tu invece sei completamente nuda
Mi avviai, Angy mi seguì. Gli diedi qualche abito
-questi mi vanno piccoli...
-stavi per chiederglielo, vero?
Mi fermai
-cosa...?
-gli stavi per chiedere se eri un esperimento... Ti consiglio di non farlo, l'ultima che ho conosciuto che lo ha fatto l'hanno rimandata nel centro di sperimentazione per farle perdere la memoria... Non credo tu voglia scordarti i bei momenti con tuo padre
-mio padre... Credo che non lo sia sul serio, siccome con leggerezza ti ha detto che potevi chiamarlo anche tu così
-lo so io perché ha detto così...
Prese gli abiti e si mise sul mio letto per vestirsi. Ci sedemmo a tavola per mangiare, poi c'è ne andammo a dormire. Stava in camera mia su un lettino, in attesa che la camera per lei fosse pronta
-stai dormendo?
-tu?
-non riesco...
-ci stai ancora pensando...
-secondo te troietta? È normale che ci pensi ancora
-se vuoi domani ti porto dal medico che mi ha detto questo... Forse può dirti di più
-... Quella donna...
-quella che ci ha "beccati"?
- si... Lei mi ha parlato... Mi ha detto...
-... Ti ha detto...?
-niente, lascia stare... Domani andremo dal medico
-okay, notte
Non potevo dirglielo. Ancora non sapevo se fidarmi. Poteva aver detto quelle cose solo per testare il mio stress mentale, o per vedere se sapevo qualcosa. Se gli dicevo che quella donna mi aveva raccontato quelle cose, poteva avvisare i superiori e farmi fare un lavaggio del cervello, facendomi perdere ciò che avevo avuto fino ad ora. Una vita. Dovevo tenere questi segreti, almeno finché non avrò finito con le scoperte.
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