Seguire l'istinto

Altre battaglie, altri morti, altri scontri, altri incontri con la donna. Ogni volta mi diceva qualcosa di nuovo: ero una figlia del gene difettato, sono nata da un'abuso sessuale, sono stata allontanata da lei per paura che mi rendesse pazza, sono stata addestrata solo per uccidere, ero solo una loro pedina sacrificabile... E altro... Molto altro. Ogni giorno tornavo a casa sempre peggio, e in me i dubbi si facevano concreti guardando i comportamenti altrui: mio padre che trattava da figlia la nuova arrivata, il cretino scintillante che mi minacciava di licenziarmi di tronco, il fatto che tutti mi avevano tenuto segreto il mio passato e che ancora tutt'ora lo facevano. Lo scoppio ci fu una sera, stavamo mangiando con calma e mio padre mi riprese

-hai di nuovo messo quell'abito tutto scoperto, vedi che non possiamo perdonarti sempre... Guarda Angy, sempre con la tunica da lotta bianca e sempre rapida ad arrivare...

-se ricordo la prima volta è arrivata in ritardo...

-se invece ricordo bene io, la prima volta tu non ti sei presentata proprio ahahah

Angy ci guardò sorridendo

-era il primo giorno di lavoro, qualcosa di semplice... La chiamammo una decina di volte ma non arrivava, alla fine abbiamo risolto noi... Quando la trovammo stava facendo la fila per un nuovo videogioco dall'altra parte della città ahahah.... Si beccó tre settimane di stipendio ritirato e obbligo di supporto alle squadre S.W.A.T. per lavori pubblici

Si misero a ridere. Non li sopportavo. Mi sentivo ribollire dentro

-spero che tu non finirai come lei Angy ahahah

-SE TI PIACE COSÌ TANTO ALLORA ADOTTA LEI È MANDAMI A FANCULO! VECCHIO STUPRATORE!

sbattei le mani sul tavolo alzandomi e guardandolo minacciosa

-che ti prende, Ametista?

-mi prende che mi fate girare le palle! Basta, me ne vado!

Mi avviai alla porta, ma mio padre mi fermò dal braccio

-Ametista calmati!

-NO CHE NON MI CALMO! OSI PARLARE DI RISPETTO E BUONA EDUCAZIONE, INTANTO IO SONO NATA PERCHÉ HAI VIOLENTATO MIA MADRE! sei solo uno sporco depravato... Non so cosa ti abbia trattenuto dal non stuprare anche me siccome ho il vizio di girare nuda...

Uno schiaffo. Una mano aperta che, raggiunta la mia guancia, fermò tempo e spazio in quella stanza. Guardai Angy bloccarsi le parole con le mani sulla bocca, la mano ancora alzata e mio padre stringere i denti a testa bassa. Perché? Perché ora? Perché no quando ho finto la morte per due settimane di vacanza? Perché no quando per salvare dei civili ho raso al suolo una villa a suon di missili? Perché no quando ho sterminato un esercito di soldati intenti a sedare la ribellione solo perché dovevo uccidere i Duman? Perché ora? Cosa ho sbagliato? Quello che ha fatto è stato questo...

-...Vai...

La sua voce strozzata

-...vai in camera tua... Dobbiamo pa-

-no!

Scappai fuori, intanto i due mi fissavano. Mi fermai davanti a un viale, lontana ormai chilometri da casa. Guardai le case illuminate spegnersi una dopo l'altra finché le uniche illuminazioni furono i lampioni

-sembra che tu non abbia sonno...

Una voce dietro, ma non mi girai

-... Che ci fai qui?

-io? Bah... Chi lo sa... Forse aspettavo...

-e vuoi dirmi cosa aspettavi, milf arrugginita?

-aspettavo che tu ti convincessi della realtà... Ero davanti casa tua prima, e ho visto la scena...

-ora spii anche, stalker?

-... Appena hai raccontato la verità su di te, lui ti ha tirato un ceffone... E scommetto che domani ti porterà alla centrale per farti friggere di nuovo la memoria...

-friggere di nuovo la memoria? Che intendi?

-ops... Forse ho parlato troppo...

-parla vecchia megea!

Si sedette di fronte a me, io la seguii sul suolo

-non ti sei mai chiesta perché non ricordi molto del passato? Perché ad un certo punto si bloccano i ricordi e poi ripartono come se nulla fosse? Posso dirtelo io... Tu sei una pedina

-che significa?

-significa che tu sei uno strumento per combattere, una pistola tipo... Non hanno bisogno che tu ricordi e se qualche ricordo potrebbe dargli fastidio... Zap! Friggere il cervello, ti fanno perdere la memoria dal momento in cui hai avuto il sospetto fino alla certezza...

-e come posso crederci?

-tre anni fa, scontro tra i Duman e i soldati speciali, tu contro un Duman... Che ricordi?

-che lo ucciso, così come tutti gli altri

-lui stava proteggendo un suo compagno, si era messo sopra per difenderlo... Un altro test che mi diverto...

-cosa hai concluso con questo?

-che uccidi senza pietà... Eppure quella volta hai avuto pietà, lo hai lasciato vivere e sei tornata dai capi urlando "io non ammazzo gente per gioco! Io ammazzo solo per difendere! E siccome che a voi non interessa nulla di salvare questo mondo io non vi aiuterò più!" è così ti hanno fritto il cervello, facendoti ricordare che lo hai ucciso e che era solo...

-smettila...

Mi alzai

-che c'è, fa male?

-stai zitta! Non sono obbligata a crederti!

-ma tu non devi crede a quello che dico... Devi credere pensando a poco fa

Mi bloccai. Come potevo risponderle? Non aveva prove per confermare, ma nemmeno io ne avevo. Avevo ciò che mi impartivano i superiori a lezione, le mie esperienze... E lo schiaffo. Le bugie. Avevo qualcosa di contro, qualcosa che poteva, anche solo in piccola parte, far dubitare della società con cui lavoravo

-facciamo un patto... Una settimana con noi e poi vedi chi è il mostro tra noi Duman e voi soldati

-... Solo una settimana... Come prova... E non voglio la solita scenetta da famigliola felice, nessuno deve sapere della mia presenza...

Allungó una mano

-...E sia...

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