Capitolo 1

Una normale mattinata di settembre, arriva a Tokyo, una famiglia americana di nobili origini per incontrare una famiglia molto imponente a Tokyo, la famiglia McArthur. Le due famiglie si conoscevano fin dalla lontana infanzia e si erano ripromessi, un giorno, si fare sposare i loro figli, che fossero stati un maschio o una femmina, due femmine o due maschi.  Sono venuti a Tokyo per fare incontrare i ragazzi, sperando sbocciati qualcosa tra di loro.  Appena l'aereo atterra scendono e notano una limousine che li porta a destinazione. Durante il tragitto il figlio era affacciato al finestrino dell'auto a guardare la natura che circondava la strada che stavano percorrendo. Arrivarono davanti un imponente Villa, il ragazzo non ne fu molto colpito perché il suo migliore amico aveva una villa della stessa grandezza. In quel momento provava molta nostalgia, il suo amico William era più che un amico per lui...e dovette dirgli addio per cambiare città senza una ragione precisa, non sapeva perché avessero cambiato località. I suoi pensieri vennero interrotti dalla madre che lo chiamava. Finalmente varcano la porta della villa McArthur e si trovano davanti la famiglia al completo ad accoglierli

《Benvenuti》 li accolse il pardone di casa, Tomi McArthur stringendo la mano del signor Stuart Ballzack che a sua volta aveva ringraziato il benvenuto 《sono contento siate arrivati e immagino che siete molto stanchi, il tragitto tea l'America e il giappone è molto lungo, abbiamo preparato delle stanze per ospitarvi, Sebastian vi accomoagnerà》il suo era un tono dolce e accoglievole.

《È molto gentile la parte tua Tomi, speriamo di non recarti troppo disturbo》 si rivolge al signor Tomi

《Hahahah ma wuale disturbo, ci conosciamo da una vita, prego entrate pure》 concluse il padrone di casa

《Sei sempre lo stesso Tomi, Mary tesoro vieni》 nota Michael silenzioso e pensieroso 《Michael》

Michael torna sulla terra ferma 《arrivo》 segue i genitori che a sua volta seguivano il maggiordomo, durante il tragitto loro parlavano con i due signori presenti davanti la porta 《mi annoierei sicuramente tra gli adulti》 pensava tra se e se

Si avvicina un ragazzo supergiù, della sua età 《mamma don arrivati?》

《Come sei diventato grande, un giovanotto》 esclama la madre di Michael, Mary

Doug guarda la signora un po' dubbioso 《lei mi conosce signora?》

Anche Michael era sorpreso 《mamma, pretendo delle spiegazioni》

《I genitori di questo giovanotto sono nostri amici d'infanzia, ci conosciamo da una vita. Prima di trasferirci in Inghilterra per questioni di lavoro, tu e Doug siete nati qui, eravate due pargoletti tenerissimi》 esclama la signora Mary

《......e me li stai dicendo solo adesso?》 Risponde Michael leggermente irritato

《Mi spiace, ma nell'ultimo periodo a causa del lavoro sai che non siamo potuti essere molto presenti con te, volevamo dirtelo in questa occasione》 risponde a sua volta la madre

《Mh....peccato che essendo un neonato non ricordo nulla》 borbotta Michael

Doug si avvicina a lui porgendo la mano 《Doug piacere!》

《Michael》 rispose in modo molto apatico

《Vi lasciamo conversare, noi abbiamo delle facende importanti da sbrigare, Sebastian rimani con loro》 esclama il padrone di casa

《Si signore, me ne occupo io》 rispose il maggiordomo

Una volta soli, Doug propose《Che ne dici si un tour della Villa? Così inizi ad ambientarti》

《Se ci tieni tanto, a me non cambia》 rispose in modo freddo Michael, odia parlare con sconosciuti e non essendo davanti ai genitori può esprimersi senza rimproveri.

《Bene, allora andiamo!》 Doug gli prende la mano sorridente e lo trascina per la casa mostrandogli ogni angolo.

Michael era molto irritato perché odiava essere tirato in quel modo ma decise di tacere e assecondarlo nella speranza si stancasse di tirarlo.

Arrivano nell'ultima stanza quella di Doug. Appena Michael entra la scruta da cima a fondo e si sofferma su un ciondolo appeso sopra il letto. Quest'ultimo riaffiora un ricordo nel ragazzo, il ciondolo regalandogli da Wiliam, quando era ancora in America e inizia a rattristarsi e ad avere pensieri malinconici di loro due.

Doug se ne accorge e cerca di capire cosa lo rende triste《Ti ricorda qualcosa di brutto?》 Domandò preoccupato

Michael torna alla realtà e rispone in modo seccato, rigido e freddo 《non sono affari che ti riguardano》

Nessuno gli aveva mai risposto in modo così scortese prima d'ora e capendo di aver fatto una cretinata rimedia subito cambiando argomento 《Ti piacciono i cani?》domanda Doug

《Be' si...solo che non ho mai potuto averne uno perché mia mamma è allergica al pelo dei cani》rispose Michael

Doug prende dei croccantini dal proprio comodino e li da a Michael 《seguimi》inizia a camminare seguito da un Michael incuriosito con dei croccantini in mano, ama gli animali, soprattutto i cani.

Arrivano fuori dalla Villa. Michael non capiva dove lo stesse portando quando vede Doug chiamare qualcuno. In quel momento un pastore tedesco si avvicina correndo verso Doug 《ciao Rufus》 lo coccola

Il cane si accorge della presenza di un altro bambini avvicina a lui annusando le mani.

《Ha sentito l'odore dei croccantini, daglieli tu》 propose Doug

Michael adesso capisce a cosa servivano quei croccantini che credeva fossero biscotti dalla loro forma. Apre il pugno e Rufus mangia i croccantini felice. Michael stavolta sorride, era dalla partenza dall'America che non sorrideva per nostalgia, quel cane è stata la soluzione.

A Doug fa piacere vederlo così e infatti lo fissa.

Rufus quando finisce di mangiare gli lecca la mano e poi si corica a pancia in su. Michael gli fa i grattini nella pancia e lui abbaia contento e scodinzola.

《Ti trova simpatico》 Doug accenna un sorriso

I due ragazzi rimangono a giocare con Rufus ancora un po' e poi tornano dentro dove li aspetta la cena. Mangiano in silenzio e poi Sebastian accompagna Michael nella propria stanza. Indossa il pigiama e si corica pensando a tante cose e poi si addormenta felice.

《Volendo non è stato così male venire qui in Giappone, magari grazie a quel cucciolone  e, quel ragazzo della mia età? Nah...non so.....lui è strano, troppo vivace, e come se di solito non ricevesse visite della sua stessa età...》 pensa prima di addormentarsi profondamente.

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