III. Sapienza
Fugace
lo strepitar mascherato
dall'ipocrisia del beato.
Dea
dal prepotente dominio,
l'attende il pacifico letto
colmo di sventure.
Spoglia delle sue vesti,
nota ora la prigionia propria
sotto il manto,
e del fuggire non sfiora 'l pensiero, poiché
Attratta
dal desiderio di sapienza, e
Ignara
del dolore ch'ora costruisce
l'incubo.
Notturna vision mostruosa,
medesima a un'amante,
sfiora la bellezza di lei,
donandole nel buio eterno
il sogno di comprensione.
Così è fugace
lo strepitar mascherato
dall'ipocrisia del beato:
Prigioniera
dalla debole sovranità
ormai ingannata da
conoscenze
Reali.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top