Uno

La cerimonia è finita, stiamo andando al ristorante e i tacchi mi fanno male, menomale ho portato le ballerine e i sandali! Ora basta scegliere quale delle due paia abbinare al vestito, quale ci sta di più?

Chiara mi raggiungerà al ristorante, almeno non sto da sola.
I cugini fanno come se io non esistessi, mi guardano male e trovano ogni difetto per farmi sentire ancora meno sicura di me, sono molto scontrosi e pensano solo al loro stare bene.. Quindi non ci vado d'accordo, proprio per nulla.
Si salva solo una ragazza, ma non è proprio cugina cugina.. È la figlia del compagno di mia zia, spero che prima o poi si sposino pure loro, ma se stanno bene cosí, per me non c'è alcun problema.

Alla fine ho messo i sandali, è fine Maggio quindi ci sta avere i piedi all'aria.
So che detto così sembra tipo che io metta i piedi fuori dal finestrino, o che io li appenda sullo stendi abiti e fa abbastanza ridere, peccato che io lo dica solo quando metto ciabatte e sandali.. Diciamo che faccio respirare il piede, suona meglio.

Siamo arrivati al ristorante, è pieno di gente ed abbiamo suonato per tutto il tragitto, proprio come nei film dove gli sposi sono nella macchina davanti e le persone nelle macchine dietro, per festeggiare, suonano il clacson come se non ci fosse un domani e chi se ne frega se disturbano la quiete pubblica!

Il ristorante è enorme, hanno prenotato una sala solo per noi, però è quella più grande: quella più illuminata, quella che affaccia al giardino esterno, ove si trova un piccolo laghetto e alcune panchine sparpagliate, ovviamente vi sono anche fiori ed alberi, giuro che sembra interminabile visto da qua.

Sonia ha chiamato le sue amiche, naturalmente. Una di queste ha un fratello più o meno della mia età ed è l'unico carino in mezzo a questa gente. In chiesa non l'ho visto perché era nascosto da alcuni adulti, non è altissimo e quindi era proprio invisibile.

Prima di accomodarci ai nostri tavoli, il titolare del ristorante, ci ha accompagnati in giardino dove ha sistemato un tavolone vicino al laghetto e lì ha messo alcuni antipasti, proprio come le feste americane.
Certo, non è proprio come ci si aspetta ma poteva decisamente andare peggio.
Anche perché è stata Sonia a scegliere il luogo, suo marito ha solo acconsentito. Mia sorella ha sempre avuto ciò che desiderava, è determinata e questa cosa la porterà avanti nel mondo.

Mi avvicino al tavolo, afferro un piattino e scelgo ciò che desidero, non posso mangiare troppo ora se no poi non riesco a finire più nulla, è triste come cosa perché sono una gran mangiona e non poterlo fare mi da un sacco di fastidio.

Chiara dovrebbe arrivare a breve, intanto però voglio avvicinarmi al ragazzo sconosciuto.

Senza farlo apposta, lui mi capita davanti e subito noto gli orecchini lunghi con una piuma, mi sa da nativo americano questa cosa e penso di adorarlo già da ora.

"Piaciuta la cerimonia?" mi domanda il giovane.
"Molto, a te?" sorrido e lo guardo negli occhi.
"Abbastanza, ma non so perché mi abbia portato con lei.." alza le spalle e inforca una fettina di prosciutto "Voglio dire.. Non conosco Sonia e nessun altro qua, non poteva lasciarmi a casa?" sospira e mangiucchia la fetta. Certo, l'educazione ed il bon ton non fanno parte di lui, ma mi piace la sua sicurezza anche nel fare queste piccole cose che, guardando gli altri, sembrano assolutamente maleducate.
"Siete soli?" mi azzardo a chiedere, mentre punzecchio un'oliva.
"Sì, troppo soli." si volta, iniziando a guardarsi intorno.
"Come ti chiami?" lo affianco.
"Filippo, tu?" mi guarda di sottecchi.
"Alice, piacere di conoscerti." sorrido
"Piacere mio." mi fa l'occhiolino e si allontana.

Mi affascina, non so perché.. Ha quel non so ché, che lo fa sembrare adulto: un uomo vissuto, un po' misterioso ed egocentrico.
Voglio conoscerlo e non mi accade spesso questa cosa eh! Cioè, non voglio conoscere ogni essere umano di questo luogo, proprio per nulla! Se fosse per me, starei con quattro gatti e ciaone tutti gli altri. Ma lui mi attira, sembra una bella persona. Però io non vado molto d'accordo con le prime impressioni, non ci azzecco mai purtroppo.

Rientro in sala, mi avvicino ad un posto qualsiasi, senza sedermi e mi metto a giocare con PokémonGo. Che tipo quando è uscito questo gioco ho iniziato ad esplorare la mia città, giuro che non ho mai camminato così tanto in vita mia!
Inizio quindi a camminare osservando il telefono, sicuro vado a sbattere contro qualcuno.

"Perché stai così attaccata al cellulare?" mi domanda una voce a pochi passi da me, mi fermo ed alzo lo sguardo.
"Sto cercando Pokemon." ridacchio "Non farci caso, sono malata di questo coso ti giuro." aggiungo sorridendo come una cretina. Ecco, ora mi prende per malata mentale.
Inaspettatamente tira fuori il suo cellulare, si mette a scorrere qualcosa e schiaccia su un'icona.
"Dai, andiamo a cercarli!" ride e mi affianca "Ma non dovrebbe vibrare?" domanda poi iniziando a camminare.
"Sì, ma mi piace camminare con questo in mano." sorrido di nuovo "Mi fa sentire una vera allenatrice, con un vero Pokedex e quindi mi diverto di più." faccio spallucce e lo supero.
"Quanti anni hai?" chiede raggiungendomi.
"Quanti me ne dai?" mi blocco e lo guardo.
"Una quindicina, non di più." mi guarda.
"Ne ho diciannove." rido di gusto, facendo voltare alcuni invitati.
"Ma stai scherzando?" spalanca gli occhi ed io scuoto la testa "Pazzesco. Li porti proprio bene!" mi sorride "E a me quanti ne dai?" sistema il telefono in tasca.
"Venti, anche di più." ridacchio.
"Grande! Hai proprio azzeccato, brava." commenta ed io gli faccio l'occhiolino.

Il titolare del ristorante richiama l'attenzione di tutti, ci spiega che ora possiamo prendere posto, allora faccio un cenno a Filippo e corro in sala, sedendomi su un qualsiasi posto dalla parte della sposa.
Anche gli altri invitati si siedono al loro posto e così inizia il pranzo nuziale. Spero di non mettere su troppi chili, spero anche di non distruggere l'abito, lo voglio usare anche per la festa d'estate, la quale si terrà in piazza e ci saranno un sacco di persone.

Filippo si siede cinque sedie più in là, non sembra voler parlare con nessuno, tanto che anche sua sorella lo rimprovera.

Non so se mi faccia pena o meno.

Non gli ho chiesto nient'altro dopo quel "troppo soli" e forse ho sbagliato, avrei dovuto chiedergli qualcosa. Non so proprio approcciarmi alle persone e mi dispiace un sacco, vabbe prima o poi ce la farò anche io.

Il cellulare mi vibra in tasca, sicuramente non è per PokémonGo, sarà un messaggio e sarebbe anche ora che Chiara mi dicesse qualcosa.

>Da Kiki:
Praticamente sono davanti all'entrata del ristorante e non so da che parte andare.. E se poi non mi fanno entrare?

Scuoto la testa, avviso mamma e mi dirigo fuori dalla sala, supero altre stanze, sbuco nel corridoio principale e vado ad aprire la porta. Mi ritrovo la mia migliore amica che impreca contro se stessa, con in mano un piccolo regalo e, appena mi vede, mi abbraccia di slancio, poi mi prende a braccetto ed insieme ritorniamo dentro.
Mentre percorriamo il corridoio, incontriamo Filippo, il quale sta andando verso la porta con in mano una sigaretta, gli sorrido e lui fa un cenno col capo.

"Chi è quel nano?" bisbiglia la mia amica assottigliando gli occhi.
"Filippo, il fratello di una delle amiche di Sonia." ridacchio.
"Non fa per te. È troppo nano e poi fuma." sbuffa ed insieme facciamo il nostro ingresso in sala. Mia sorella, appena vede Chiara, si alza ed inizia a sbracciarsi, come se non la vedesse da anni.

Hanno legato quasi subito anni fa, non ci sono stati problemi e questa cosa è stata molto bella, ci ha permesso di vivere bene insieme, in armonia.

Mentre loro due parlano, io vado ad accomodarmi al posto di prima, il primo piatto arriva e, con lui, la mia fame aumenta.

"Stavo dicendo.." si sistema al mio fianco Kiki "Non fa per te!" sospira e si guarda intorno, evidentemente alla ricerca del ragazzo di cui stiamo parlando.
"Chiara, rilassati.. Ci siamo trovati per sbaglio, non ci siamo scambiati i numeri e poi, anche se fosse, lo terrei come amico." spiego.
"Certo, come no." alza gli occhi al cielo ed inizia a mangiare.
"Te lo giuro!" sorrido e sposto lo sguardo sul posto ancora vuoto del ragazzo.
"Oddio.. Sei già arrivata a quel punto?" mi dà un pizzicotto.
"Ma che dici?" rido in modo nervoso.
"Aah diioo!" si posa una mano in faccia e scuote la testa.
"Mangia va!" esclamo sorridendole.

*****

Siamo arrivati alla fine di questa giornata a dir poco meravigliosa!

Sonia e suo marito sono partiti per la luna di miele.
Sono proprio felice della decisione che hanno preso! Voglio proprio vedere cosa riserva loro questa nuova avventura e si meritano proprio una bella vacanza.

Chiara, per oggi, si sistema da noi.. Anche perché oggi è Sabato e noi ogni weekend lo passiamo insieme: o dormo io da lei, o lei da me.

Io e lei, ora, siamo stravaccate sul divano, dovremmo cambiarci ma non ne abbiamo le forze.

È stata una giornata stancante per me, non sono abituata a stare a contatto con tutte quelle persone, per non parlare del fatto che ho dormito pochissimo a causa dell'addio al nubilato, mannaggia.

"Alice, sono stanca." fa un respiro profondo e si toglie i tacchi, lanciandoli a terra.
"A chi lo dici! Ti devo raccontare di ieri sera." replico sospirando.
"Ne hai la forza?" sorride e si siede a gambe incrociate.
"Chiara, hai il vestito! Un po' di femminilità, per l'amor di Dio!" rido divertita e mi siedo anche io, in modo composto però.
"Non me ne frega nulla! Sono a casa tua, mica in giro!" scuote la testa e si alza "vado a cambiarmi, vieni?" sorride porgendomi la mano, l'afferro volentieri e mi faccio aiutare.
Sembriamo due vecchie piene d'acciacchi, ma si può? Sorrido da sola e, insieme, andiamo in camera mia per metterci il pigiama.

"Ma quindi non vi siete scambiati i numeri?" alza un sopracciglio mentre le faccio scorrere giù la zip del vestito.
"Esattamente. Ma c'eri anche tu eh!" rido divertita, sfilandomi l'abito.
"Si ma.." se lo toglie.
"Ma cosa?" aggrotto le sopracciglia.
"Pensavo ti piacesse." sussurra poi guardandomi.
"Mi sarebbe piaciuto conoscerlo in amicizia.. Non mi sembra proprio un tipo da relazione, un tipo serio." alzo le spalle ed infilo i pantaloncini.
"Eh.. Infatti mi ero preoccupata! Meglio così allora." sorride e si mette una maglia maschile, credo sia una di quelle che ci ha lasciato Diego.
"Si.." bisbiglio e tiro fuori una canottiera di un gruppo musicale a caso.

Ogni volta che vado a qualche concerto prendo o t-shirt, o felpe, oppure canotte.. Mi piacciono un sacco queste cose.
Sulle ante dell'armadio, sulla parte interna, ho attaccato molti biglietti di: treni, aerei, corriere ed autobus, concerti, spettacoli teatrali, addirittura gli scontrini e i pass degli instore.
Sono un po' fissata, lo so.

"Film o chiamiamo Diego?" domando poi, distendendomi sul letto.
"Da quando non ci vediamo con lui?" si distende sul letto di Sonia, anche se ormai quel letto non è più di nessuno.
"Mercoledì credo." faccio spallucce e mi metto a cazzeggiare col telefono.
"Pizza o McDonald?" chiede sedendosi composta sul materasso.
"MC, tutta la vita!" esclamo mettendomi a gambe incrociate.
"Allora.." si morde il labbro "fra un quarto d'ora arriva Diego!" mi fa la linguaccia e corre a struccarsi.

È sempre la solita!
Ma la adoro anche per questo.

Ci aspetta proprio una bella serata!
Non vedo l'ora di mangiare, anche di vedere quel babbeo.. Ma il cibo è il cibo, suvvia!

>Sharonne:
Come vi sembra questo capitolo?
Si sono incontrati, ma ora? 😏

Commentate e ditemi cosa ne pensate, è importante il vostro parere.

Continuo a 70 stelline.

(12/08/2016 • 09:59 PM)
xoxo S17

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