Quattro
Ho iniziato a lavorare da una settimana e mezza, quasi due, Fabrizio mi chiede spesso di uscire ma gli dico sempre e solo di no. Non è colpa mia se non è nei miei interessi, ma spero davvero di farlo incontrare con Kiki, me li immagino troppo insieme! Ma magari sono io che mi faccio i filmini mentali e che quindi io devo, almeno una volta, uscire con lui: ci penserò allora.
Sicuramente questo week-end andremo in discoteca, la mia migliore amica mi ha invitata perché vuole farmi vedere una cosa e vuole sfoggiare la sua bravura nel lavoro che ha da poco intrapreso, è tipo un aiuto manager di qualche cantante o roba del genere.
Sto sistemando alcuni libri, sono in cima ad una scala che è davvero molto pericolante, se non fossi una positiva crederei di poter morire ogni secondo che passo in questi gradini, menomale sono fatta così.
"Hai bisogno di una mano?" domanda la donna che mi fa da mentore, una sottospecie.
"No, tranquilla.. grazie." le rispondo.
"Allora posso andare a casa? Guarda che non devi avere problemi a chiedermi una mano, ok?" continua mentre la sento avvicinarsi.
"Non serve, davvero. Vai pure, grazie ancora." mi fermo con un libro in mano, abbasso lo sguardo verso di lei e sorrido.
"Al massimo, di là, c'è Fabri." mi fa l'occhiolino e se ne va, salutandomi con un gesto della mano.
Non chiederò mai aiuto a lui, non mi abbasserò a tanto, sono troppo orgogliosa per chiedergli anche solo di ripetermi la domanda per uscire con lui, infatti non credo che gli chiederò di farlo.. se lui lo vorrà, dato che non si arrende facilmente, me lo richiederà se no nulla.
Scendo dalla scaletta, la sistemo al suo posto e mi stiracchio, camminando verso il bancone.
"Ancora qua?" mi domanda la voce conosciuta del mio titolare.
"Sì, ho quasi finito però." mi gratto il retro del collo "Devo solo sistemare alcuni conti ed è tutto a posto." aggiungo poi.
"Almeno oggi.. mi lasci pranzare con te?" si mette aldilà della cassa e posa le mani sul banco.
"Ok." sbuffo "Non ti arrendi proprio mai, eh?" ridacchio e mi siedo, iniziando a scrivere le entrate di oggi.
"Mai e poi mai." mi fa l'occhiolino "Allora, hai finito?" sospira.
"Ma quanto sei impaziente!" alzo gli occhi al cielo e scuoto la testa.
"Beh, una seconda volta in cui mi dici Sì è da incoronare, una grande sogno direi!" sorride e si mette di fianco a me.
"Esagerato.. è solo un pranzo, non farti seghe mentali." roteo gli occhi e chiudo la cassa, per poi sistemare i fogli dentro ad uno dei cassetti.
"Mentali..?" ride "Solo?" continua a ridere e mi fa la linguaccia.
Ma che schifo.
Come dannazione fa ad essere così sciolto con una ragazza che conosce solo da pochissimo tempo, con una ragazza che è pure sua dipendente? Mi fa davvero ribrezzo ma anche ridere, da morire.
Inizio a ridere con lui, portandomi una mano alla bocca ed una sugli addominali.
"Non dire altro." ridacchio "bleah." faccio una smorfia disgustata mentre continuo a sorridere.
"Oh andiamo, non fare la schizzinosa.. sicuramente lo hai già sentito da qualcuno, no?" ridacchia.
"Certo che sì! Ma lei è il mio datore di lavoro, non dovrebbe comportarsi o comunque essere così.." alzo le spalle, recupero la borsa da sotto la pseudo scrivania e lo sorpasso, andando verso l'uscita.
"Ma io sono diverso, mi piace avere un rapporto di questo genere.. bisogna essere amici, conoscersi e tutto andrà per il verso giusto, non pensi?" sorride e mi raggiunge.
"Giusta osservazione, ma il troppo non fa bene." esco e lo attendo vicino alla porta.
"Vero anche questa." chiude la libreria, insieme ci incamminiamo verso il ristorante che abbiamo attaccato, solitamente vado a casa a mangiare, per poi dirigermi al negozio di CD.. ma oggi, visto che me lo ha chiesto, andrò con lui.
Entriamo nel ristorante, un cameriere ci accoglie e ci porta ad uno dei tavoli liberi.
"Dunque Alice, ti trovi abbastanza bene con Monica?" mi fa accomodare e poi si siede anche lui.
"Assolutamente sì! E' una bravissima tutor." sorrido mettendomi composta.
"Ne sono felice." dice e poi apre il menù "forza, scegli quello che desideri e, mi dispiace dirtelo, ma questa volta offro io." mi strizza l'occhio, io sbuffo e poi mi metto ad osservare le diverse pietanze che vi sono scritte.
Pasta, riso o pizza?
I dilemmi della vita.
A proposito di dilemmi, è domani che devo andare in discoteca con Chiara? Non mi ricordo proprio, mannaggia a me e alla mia memoria a breve termine. Dopo le scrivo, le chiedo e me lo scrivo in agenda, sicuramente mi dirà su!
"Cosa fai questo weekend?" abbassa il menù e mi guarda.
"Non so, perché?" alzo un sopracciglio.
"Tu ed i tuoi amici potreste venire da me, faccio una sottospecie di festa." sorride.
"Ma tu chiedi a tutte questa cosa?" aggrotto le sopracciglia.
"No, credo tu sia l'unica!" fa spallucce.
"Oh, WOW!" esclamo sorpresa ed incredula.
"Quindi verrai?" domanda chiamando un cameriere.
"Ti so dire." alzo le spalle.
"Spero che tu venga, mi farebbe davvero piacere passare qualche oretta con te." sorride ed inizia a parlare con il cameriere.
*****
Sto ancora pensando alla proposta di Fabrizio, potrei proprio andare ad una festa dove vi sono i ricconi, magari accidentalmente trovo la mia anima gemella, la quale è davvero molto ricca e che quindi amerò per sempre, per poi progettare il suo omicidio e prendere tutti i soldi, unica ereditiera.
Mamma mia, sto davvero diventando come Chiara?
Dopo chiedo a lei se vuole andare proprio in discoteca in mezzo ai plebei oppure ad una festa tra i ricchi, sicuramente sceglie la seconda opzione.
Controllo sul computer le prenotazioni dei CD, verso l'orario di chiusura dovrebbe arrivare una ragazza che di cognome fa Fanti, ma purtroppo non c'è scritto alcun nome.. mi ricorda un'amica di mia sorella, faceva proprio così di cognome.
Ho una fissazione: prima che ogni cliente venga, inizio ad immaginare come potrebbe essere d'aspetto dal nome e dal cognome, ma se so solo una cosa non riesco proprio a pensare neanche ad una possibile persona. Sono proprio malata.. poi se una persona prende un determinato disco piuttosto che un altro mi faccio mille domande, tipo mi chiedo il motivo di questa decisione, mi chiedo che età potrebbe avere e robe così. Non potrei mai fare la commessa in un centro commerciale od in un qualsiasi supermercato, mi farei troppe domande e troppi complessi, probabilmente chiederei addirittura alla persona stessa cosa ci fa con le cose che compra, se sono per una festa o per ubriacarsi in solitudine. Ho proprio un grosso problema, ma non ci posso fare nulla.. sono fatta così.
Stefano mi raggiunge e mi avverte che deve andare via e che lascia a me la chiusura del negozio.
Va spesso in giro, non so dove ovviamente.. però se mi lascia chiavi e quant'altro vuol dire che si fida e, nel lavoro, è importante la fiducia tra colleghi.
Così se ne va, lasciandomi al mio lavoro.
Mancano ancora alcune ore alla fine di tutto, non so come passare il tempo dato che ho sistemato tutto già ieri e le nuove ordinazioni arrivano solo fra alcuni giorni, di conseguenza sono annoiata e non mi ricordo neanche come si usi lo stereo, è nuovissimo e non me ne intendo molto.. credo che, però, mi metterò a smanettare per far partire un qualsiasi CD perché proprio non mi piace il silenzio in un negozio, neanche in libreria e menomale che Fabrizio mi lascia mettere la musica, a bassissimo volume ma sempre meglio di nulla, anche perché non ci sono quasi mai tante persone che parlano ad alta voce e quindi le canzoni si sentono proprio bene. Ma non capisco il motivo per cui non parlino ad un tono di voce normale, sempre sotto voce, siamo in libreria mica in biblioteca e si può benissimo parlare, o no? In qualsiasi caso è meglio così, almeno, come ho detto prima, posso ascoltare le melodie che passano in radio.
Quasi quasi mando ora un messaggio a Kiki, dicendole appunto dell'invito di Fabri, sono sicura che sarà felicissima di fare la conoscenza di persone nuove, soprattutto ricche, anche perché non vedo l'ora di presentarle il mio datore di lavoro, sarebbe proprio una serata divertente e abbastanza diversa dal solito.
Dopo svariati clienti arriva quella che aveva prenotato il CD di un certo Irama, o qualcosa del genere.
Io, questa ragazza, la conosco fin troppo bene!
"Ciao Alice! Lavori qua ora?" si avvicina alla cassa.
"Oh Mio Dio! Ma sei tu? Ecco perché mi suonava familiare il tuo cognome." ridacchio mentre recupero il disco da un piccolo scaffale alla mia destra; è qua che mettiamo i CD prenotati.
"Ma come stai?" mi sorride e le porgo il suo acquisto, dicendole il costo.
"Bene dai, tu? Lavori ancora da Mich?" sorrido di rimando, mentre osservo i suoi movimenti lenti.
"Assolutamente sì! Sto bene grazie.. Sonia, lei, da quanto non la vedi?" mi dà i soldi.
"Un bel po', dovrebbe tornare a breve dall'America, no? Chissà come si saranno divertiti quei due!" ridacchio e le do il resto.
"Sì, torna proprio fra poco.. spero che venga a trovarvi prima di venire a raccontarmi tutto!" sorride ancora.
"Non si sa mai con lei." faccio spallucce e sorrido anche io.
"Dai ora ti lascio lavorare, grazie e ci sentiamo allora." mi fa l'occhiolino e si volta, andando verso l'uscita.
"Sì, ci si vede!" la saluto con la mano.
Quindi era proprio lei, allora non serviva proprio per nulla immaginarmela! Ma cavoli, non le ho neanche chiesto come sta suo fratello.. mannaggia.
>Sharonne:
Andranno in discoteca oppure alla festa di Fabrizio?
Voi dove andreste?
Dunque, avete capito chi ha preso il CD di Irama?
Hahah ma il discorso sui ricchi? Adoro hahah
Continuo a 70 stelline. 💪
(21/08/2016 05:29 PM)
xoxo S17
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