13 CAPITOLO.

Suona l'ultima campanella e non vedo l'ora di vedere Davide, mi mancava da morire.

Esco dalla scuola e lo vedo li appoggiato alla sua auto aspettando me.. Mi avvicino e lo bacio appassionatamente mettendo le mie braccia intorno al suo collo e lui le sue mani sui miei fianchi.

Restiamo cosi circa dieci minuti, consumando le nostre labbra.

Entriamo in macchina e mi accompagna a casa.

Entrando dentro casa sento un vento gelido scorrermi nelle vene.

Ricordo vari momenti di quando i miei genitori erano li, come quando tornavo da scuola e la prima cosa che dicevano era ''tesoro, come è andata a scuola?'' e io non volevo risponderli perché mi seccava raccontare tutto, ora mi pento, quanto vorrei raccontare tutto con un sorriso enorme anche se la giornata non era una delle migliori.

Dio, quanto vorrei abbracciarli.

Davide non era andato via, stava vicino alla mia porta vedendo le mie lacrime scorrere sul viso.

Lui da dietro mi abbraccia forte e mi sussurra ''Sara, resto io con te, non ti lascerò mai, soprattutto in questo momento, voglio che tu non soffra, non te lo meriti, sei la persona più buona al mondo e io farò di tutto per farti stare bene'' a quelle parole piango ancora di più, ma non erano lacrime di dolore ma di gioia.

Ci abbracciamo e baciamo cosi forte che non volevo più smettere.

Saliamo sopra, inciampando un paio di volte ma non lasciamo mai le nostre labbra.

Arriviamo in camera mia e incominciamo a fare quello che tutti chiamano amore.

Lui si sdraia sul letto e mi appoggia sopra di lui.. Incomincia a togliermi la maglia e tutto il resto.

Quando mi baciava, sentivo un brivido ovunque, il suo calore mi faceva sentire protetta, al caldo e sicura.

Restiamo cosi quando a Davide arriva una chiamata dai suoi genitori.

''Davide caro, papà ha trovato lavoro in America e andremo a vivere li, sei contento?'' non credevo a quelle parole, aveva il vivavoce e avevo sentito tutto, mi sento male, mi abbandonava anche lui... '' COOSA?! no mamma io non posso venire con voi, non voglio'' la mamma sbalordita ''Davide, ma era il tuo sogno andare in America!''

''mamma hai detto bene un sogno, io qui sto bene, ho una amica che ha bisogno di me, non posso abbandonarla!'' sentivo quelle parole, con gli occhi rossi e le lascrive sul viso, ad un tratto era un paradiso e ora è l'inferno, non so più che fare..

Riattaca e lui piangendo mi dice sottovoce ''Sara, mi dispiace cosi tanto!'' io so che non era colpa sua, ma dio..come avrei fatto senza di lui?!

Si alza di scatto dal letto e si veste, io faccio lo stesso, senza dire una parola.

Lo accompagno alla porta e mi dice ''devo partire domani mattina, vuoi venire a salutarmi?'' io incomincio a piangere singhiozzando '' Davide, davvero io vorrei tanto, ma non posso, non riesco'' lui annuisce e con gli occhi bassi mi dice ''si, ti capisco, beh ora vado, addio Sara!'' non potevo fare altro che piangere e abbracciarlo cosi forte da farlo soffocare ''addio Davide.''

Lui chiude la porta alle sue spalle e va via.

Mi mancava l'aria, mi avevano strappato la cosa più bella che mi era capitata.

Striscio lungo la porta piangendo e portandomi in mano sulla bocca cercando di soffocare i miei pensieri.

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