12 CAPITOLO.

Mi risveglio in ospedale dopo quasi un'ora, vedo i miei nonni, seduti su una poltrona, aspettando il mio risveglio.

Apro gli occhi lentamente, non sapevo dove mi trovavo e nemmeno che ci facevo li, quando un dolore forte al cuore mi ricorda che ero rimasta sola, i miei mi avevano lasciato li, davanti al mondo, da sola, non sapevo che strada seguire, mi sentivo persa.

Mi rimettono e torno a casa, vuota e fredda, sentivo la loro mancanza, piango, piango e piango fino all'esaurimento.

I giorni passano e io non vado a scuola, stavo troppo male per farmi rovinare la vita da Leo o da qualche deficiente che non sa che fare.

In quei giorni nessuno si fa sentire, quando un giorno il campanello suona..avevo paura, non era mai suonato quando restavo sola a casa, ero sola..e se qualcuno mi avesse rapito? Chi mi avrebbe salvato? Avevo sempre queste idee per la mente.

Ma in quella situazione che stavo vivendo non me ne doveva importare più nulla.

Apro, e vedo difronte a me, Davide, l'unico che mi era venuto a trovare in quel periodo orrendo.

Ci guardiamo negli occhi, lui mi abbraccia forte faccendomi sentire protetta.

Io incomincio a piangere, volevo sfogarmi con qualcuno, lui mi sussurra ''non preoccuparti, ci sono io ora con te! Lasciati andare, sfogati''

Incomincio a urlare, volevo sentirmi felice, perché non ero come le altre ragazze? Le invidiavo.

Rimaniamo attaccati tanto tempo, nelle sue braccie vedevo il paradiso, vedevo me stessa felice, che non vedevo da tanto.

Saliamo in camera mia, gliela mostro, rimane stupito, non si immaginava che ero una ragazza che amava le canzoni di lana del rey e amava il rosso.

Lui mi bacia, profondamente, ci sdraiamo sul letto e incominciamo a sentire il calore dell'altro, mi sentivo bene sotto il suo corpo, sotto il suo fiato caldo, mi bacia il collo, facendomi provare brividi, io tocco il suo corpo, muscoloso e bagnato per i nostri calori.

Stavo provando una sensazione unica, l'amore.

Le ore passano e noi stiamo li, abbracciati al caldo in quel giorno cosi freddo.

Arrivano le sette di mattina e dovevamo andare a scuola, ma non volevo..volevo rimanere con lui, nel mio letto abbracciati lontani dal mondo e da ogni preoccupazione.

Decidiamo di andare a scuola.

Andiamo insieme con la sua auto blu..arrivati li ognuno va nella sua classe, e io passo le mie ore di lezione pensando a quella notte unica.

Le ore passano in fretta, non mi sento tanto trise per i miei genitori, insomma loro vogliono il bene per me, vogliono vedermi felice ed è quello che farò.

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