1 CAPITOLO.

Ecco, mi ritrovo qui a frequentare il primo anno di università, tutto nuovo e strano, un nuovo mondo da scoprire.

Io mi chiamo Sara e sono una ragazza molto timida non sono una dalle mille parole. Fisicamente non mi piaccio, quando mi guardo allo specchio non faccio altro che vedere errori, una ragazza magra dicono ma non per me. Adesso se mi doveva descrivere mia madre avrebbe detto: '' è una ragazza bellissima da lunghi capelli biondi e due occhi blu com il mare'' peccato che io non mi veda cosi, solo io so come sono realmente.

Bene, tolte le descrizioni mi trovo al primo anno di una scuola nuova e come minimo dovrei fare amicizie ma non credo di essere il tipo.

Al suono della prima campanella avevo lezione di matematica, la materia che odio, non riuscivo a trovare la mia classe, mi sentivo un'idiota perché tutti sapevano dove andare, tutti ovvio tranne me.

In fondo al corridoio vedo una ragazza che prendeva libri dal suo armadietto, io mi sono fatta coraggio e mi sono avvicinata a lei e le ho detto: '' ei scusami sono nuova qui, mi potresti indicare dove si trova l' aula di matematica perfavore? ''

lei si gira verso di me e mi sorride, è una ragazza bellissima perfino più bella di Barbie, ha i capelli castani, gli occhi verde smeraldo e un sorriso da far venire la pelle d'oca. Ridendo mi dice '' sai anche io sono nuova e anche io ho lezione di matematica, se vuoi potremmo andare insieme in classe? '' io ero contentissima dell'idea mi ero già fatta una amica.

Mentre passeggiavamo per i corridoi incominciammo a conoscerci di più parlando delle solite cose del '' come ti chiami, quanti anni hai e che ti piace fare nella vita.. '' a dir la verità non mi era mai piaciuto cosi tanto parlare con qualcuno di solito rimanevo con la testa bassa a fissare il pavimento sperando che il tempo passasse al più presto. Lei si chiama Anna e dalla chiacchierata avevo notato che abbiamo molto in comune.

Arrivate in classe ci siamo sedute insieme al penultimo banco e abbiamo aspettato che arrivasse il prof per incominciare la lezione. Li in classe c'era un ragazzo bellissimo si chiama Leo è un ragazzo dai capelli neri e gli occhi celesti cielo con un fisico da urlo.

Dopo quelle ore infernali invito Anna a casa per fare i compiti lei accetta.

Torno con l'autobus a casa perché casa mia è molto lontana da scuola, li non c'è mai posto per sedersi ci sono talmente tante persone che alla fine vieni schiacciato come una sardina.

Arrivata alla mia fermata scendo e salgo a casa, mangio e nemmeno il tempo di finire che già suonano al campanello, è Anna pronta per fare i compiti.

Lei sale e fa conoscenza con i miei genitori che sono molto contenti che a scuola abbia già fatto amicizia.

La porto in camera mia e durante il giorno facciamo tutto tranne che studiare, e incominciamo a parlare: '' Sara come ti sembra Leo della nostra classe? '' a quelle parole arrossì e non sapendo cosa rispondere dissi '' è carino..te che pensi?'' lei rimase in silenzio pochi secondi e poi mi disse '' ma ti piace? sai ho visto come lo guardavi in classe stamattina! '' io ora si che non sapevo cosa ridpondere la guardai e la sorrisi, aveva già capito tutto!

Ormai si era fatto tardi e Anna doveva tornare alla casa.

Il giorno seguente fu una tortura, non volevo andare a scuola e in più avevo litigato con mia madre perché le avevo risposto male, ma odio quando mi parla cosi non riesco mai ad avere un rapporto con lei senza litigare.

Beh alla fine mi ci ha mandato a scuola, ero nervosa, odiavo tutti.

Mi incontro con Anna e le racconto tutto, anche conoscendola da poco sa già come calmarmi è speciale.

Ariviamo in classe e Anna mi dice: '' so che ti piace Leo e per questo ti ho organizzato un appuntamento con lui'' a quelle parole rimasi a bocca aperta..ceh non sono mai stata ad un appuntamento prima d'ora, non sapevo che rispondere l'unica cosa che mi viene è: ''coome? Quando? Non sono pronta!'' Anna mi sorride e mi dice '' Oggi alle sette, ti verrà a prendere da casa tua. Non ti preoccupare ti aiuterò io a prepararti! ''

Non sapendo cosa risponde le sorrido.

Oddio, era il mio primo vero appuntamento.

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