La sveglia suonò e io avrei voluto rimanere rimanere nel mio mondo fatto di coperte e cuscini. Mi alzai e misi le prime cose che avevo sotto mano, solo dopo mi accorsi che era un abbinamento orrendo e mi cambiai la maglia. Andai in cucina per fare colazione ma erano finiti i cereali finiti i cereali, bel modo di iniziare la mattina, prenderò qualcosa alle macchinette pensai tra me e me. Mia mamma non era in casa quindi mi toccò andare a scuola in moto, sfrecciai tra le macchine e qualcuna di loro mi suonò, per fortuna arrivai a scuola con tutte le ossa intatte. Le lezioni iniziavano 15 minuti dopo, quindi, come previsto, mi presi una barretta alle macchinette e andai dai miei amici, suonò la campanella e una massa di studenti si diresse verso le classi, io restai fuori ancora un po' per non soffocare, una macchina si fermò davanti al cancello e scese, per mia immensa fortuna, il mio nuovo, simpaticissimo, vicino di casa. Non avevo intenzione di salutarlo o rivolgergli la parola, non perché mi stesse antipatico ma perché non mi ispirava, quindi mi girai e mi diressi verso l'entrata con i pochi studenti rimasti, qualcuno gridò il mio nome e io mi girai per vedere chi fosse, la misteriosa persona che mi chiama era proprio lui, "mister sono tatuato da tutte le parti".
"Hey"dico
"Ti ho vista ieri sul terrazzo"
"Non ti ho visto ieri davanti alla porta di casa mia con i tuoi"
"Non saluto mai i nuovi vicini"
"Okay, hai bisogno di qualcosa?"
"Si, dov'è l'aula di storia?"
"Ci sto andando anche io, seguimi"
Mentre camminavamo dominava il silenzio, ma meglio così, anche se la sua voce era diciamo gradevole. Entrammo in classe e mi sedetti al mio posto, il professore chiese al ragazzo che era entrato in aula con me:
"Dylan di Bia giusto?"
"Si"rispose
"Bene, siediti nel banco dietro a Maria"
Ci mancava solo che fosse dietro di me.