51. Ovunque tu sei, è quello il posto a cui appartengo.

Qualcosa mi scosse il braccio, aprii gli occhi e mi ricordai di essere sull'aereo. Respirai e bevvi un sorso d'acqua per calmarmi.

Non andavo molto d'accordo con gli aerei.

Mi girai verso la signora al mio fianco che mi sorrise.

"Siamo quasi arrivati.."

"Grazie.." le dissi, ricambiai il sorriso ringraziandola di tutto quello che aveva fatto per intrattenermi e per non farmi pensare che stavo volando a 4.000 metri dalla terra ferma.

Poco dopo le hostess ci chiesero di allacciare le cinture per l'atterraggio e io non mi opposi.

Avevo ancora paura.

Chiusi gli occhi e strinsi le mani sui braccioli della poltrona.

Quando tutto finì tirai un sospiro di sollievo.

Un'ora dopo stavo uscendo dall'aereoporto di Chicago e fermai un taxi che mi riportò a casa.

***

Scesi dal taxi e ringraziai dopo aver pagato.

Presi i borsoni e li appoggiai sul marciapiede davanti a casa mia, mentre il taxi faceva retromarcia e se ne andava.

Guardai la mia casa, dopo aver passato un mese e mezzo lontano da tutto quello che mi aveva protetta per tutta la mia vita.

Stare lontano una settimana e mezza l'estate prima, mi aveva sconvolto.

Mi era sembrato di tornare a casa dopo un'intera vita, mentre ora che mi trovavo davanti a quella staccionata, mi sentivo quasi oppressa.

Non sapevo perché.

Presi i borsoni da terra e aprii il cancello per entrare.

L'aria era torrida e faceva molto caldo per essere quasi le 5 di pomeriggio.

Entrai in casa posando tutto quello che avevo in mano nell'entrata.

Camminai verso la cucina, e trovai mia mamma girata di schiena mentre frullava qualcosa.

Quando smise tossii per farmi notare.

Lei si girò subito e mi fissò con occhi increduli.

"Jo.. che cosa ci fai qui?" Mi chiese sconvolta.

"Sto bene mamma, non ti preoccupare. Sono solo passata a salutarvi.." le dissi sorridendo.

Appena comprese vidi i suoi occhi illuminarsi.

Aveva avuto paura di rivedermi ferita come l'anno prima.

Superò il bancone e il tavolo e venne ad abbracciarmi e a stringermi forte.

"Mi hai perdonata?" Mi sussurrò all'orecchio.

Io annuii vigorosamente, sì l'avevo perdonata già da tempo.

Nonostante tutto, avevo anche cercato di mettermi nei suoi panni e avevo capito che l'aveva fatto per il mio bene, nel modo sbagliato forse proprio come io per Ash, ma sempre per il mio bene.

La strinse forte, finché non si spostò sorridendomi.

"Ti voglio bene.." le dissi con occhi lucidi.

"Anch'io piccolina, anch'io.." disse richiudendomi tra le sue braccia e dondolando a destra e a sinistra come faceva quando ero piccola per calmarmi.

Quando mi staccai mi accorsi che avevo bisogno di parlare con Cam.

Avevo questo peso sul cuore, e mi faceva male sapere che non eravamo riusciti a chiarirci, nonostante Sasha nelle sue telefonate mi aveva spiegato che Cam era solo preoccupato per me.

"Cam?" Le chiesi in un sussurro.

"È al parco, è tornato due settimane fa sperando che ritornassi a farci visita. Va da lui, ti ha bisogno.."

Io annuii le sorrisi e poi uscii di casa, salii velocemente sulla mia bici e pedalai fino in paese, passando davanti alla libreria del signor. Lennox.

Pedalai più forte che potei.

Cam era tornato, aveva lasciato ancora la sua vita per starmi vicino.

Era il miglior fratello di sempre.

Quando arrivai al parco scesi dalla bici e mi diressi verso le altalene, dove Cam e i miei fratelli mi portavano quando ero piccola.

Sapevo che lui era là, entrambi eravamo rimasti molto affezzionati a quel luogo.

Superai dei pini e arrivai davanti alle altalene.

Cam era seduto su una di esse, guardava i suoi piedi e si dondolava leggermente avanti e in dietro.

"Ciao Cam.." dissi io sorridendo.

Lui alzò lo sguardo e quando mi vide rimase sconvolto.

"Jo?"

Io annuii con le lacrime agli occhi e lui corse verso di me per poi abbracciarmi.

"Mi dispiace,scusami. Perdonami.." mi disse lui tra le lacrime.

"Ti ho già perdonato, e tu?"

"Non riesco ad essere arrabbiato con te, sei la mia sorellina.."

Mi strinse forte e mi lasciò un bacio sulla fronte.

Cam mi aveva sempre protetto e quest'abitudine non gli era mai passata.

"Come stai?" Mi chiese quando si staccò e mi portò sulle altalene.

"Sto bene, sono passata perché avevo bisogno di chiarire con te, non ce la facevo ad andare avanti. Mi sei mancato da morire.." gli dissi sorridendo.

Lui annuì e dopo essersi passato una mano tra i capelli castani sorrise.

"Ho fatto una cazzata, non avrei dovuto reagire così.. mi spiace veramente tanto.. " mi disse pentito.

Io annuii e lo abbracciai allugandomi verso la sua altalena.

"Tu lo ami?" Mi chiese in un sussurro.

"Si, lo amo Cam.."

Lui annuì e poi mi riabbracció.

"Siamo a posto?" Mi chiese.

"A posto."

"Bene, torniamo a casa.."

Io annuii, salii sulla bici e lui prese la sua macchina.

Pedalai a casa e arrivai 5 minuti dopo di lui.

Entrai in casa e trovai Jonathan a ridere con Cam.

"Sorella!!" Disse il mio gemello e venne ad abbracciarmi..

"Ehy!" Gli risposi io stringendolo e rannicchiandomi tra le sue braccia.

Quando ci staccammo mia mamma ci impose di aiutarla a preparare la cena e cosi facemmo.

Verso le 9.30 dopo aver sparecchiato salii in camera mia e mi buttai sul letto stravolta

Tra il viaggio e il fuso orario ero veramente stanca.

Chiusi gli occhi e vidi nella mia mente quegli occhi di ghiaccio che mi guardavano freddi.

Chissà se aveva avuto il coraggio di parlare con sua mamma?

Avevano chiarito?

Sperai solo che lei non l'avesse deluso ancora...

In quel momento mi suono in telefono, lo presi al volo e lessi il nome che lampeggiava.

Ash.

Accettai la chiamata e risposi.

"Pronto?"

"Amore mio.." mi rispose e io sorrisi a quel nomignolo.

"Ash stai bene?" Gli chiesi preoccupata.

Avevo così paura che il suo cuore non avesse retto il confronto con sua mamma..

"Sto benissimo ora che ti sto ascoltando.."

Io risi.

"Dove sei?" Mi chiese.

"A casa mia.."  gli risposi.

"Sto arrivando.. - Si bloccò e poi disse - Ti amo.."

Sorrisi e il mio cuore perse un battito.

"Anche io ti amo.." gli risposi.

Poi chiusi la chiamata e mi addormentai serena.

Senza di lui mi sentivo persa, ma ora

stava tornando da e io non potevo essere più felice di così.


~~~~~~~~

È corto lo so, ma è un piccolo capitolo di passaggio.
Jo torna a casa per lasciare spazio ad Ash e ne approfitta per chiarire con sua Mamma e suo fartello.

Dal prossimo capitolo, vi annuncio già che le cose si faranno più veloci.
Non vi dico altro.

Siete matte.
Ma vi voglio troppo bene.

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SONO CONTENTISSIMA CHE APPREZZIATE COSÌ TANTO LA STORIA E SPERO CHE LA CONTINUERETE A LEGGERE VOLENTIERI.

grazie grazie grazie.

Alla prossima,

Ciao belle.

xoxome

[Corretto il 16/10/15]

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