27. E se non ti avessi mai conosciuto?

Quando mi svegliai, dalla finestra entravano dei raggi di luce, al mio fianco il letto era vuoto e un odore di caffè arrivava dal corridoio.

Mi alzai piano e mi sentii un po' indolenzita, ma comunque felice.

Non potevo neanche crederci.

Avevo fatto l'amore con Ash ed era stata l'esperienza più travolgente della mia vita, era stato come trovarsi su delle montagne russe infinite.

Lasciai le coperte scure sul letto per poi prendere il lenzuolo e metterlo nella cesta da lavare, entrai in bagno e mi feci direttamente una doccia per rilassare i muscoli.

Anche se la parte più tesa era il mio cuore, insomma mi aveva detto che mi amava.

Finita la doccia, mi pettinai e asciugai i capelli, mi misi la crema e presi dal cassetto una maglia nera di Ash che mi arrivava quasi fino alle ginocchia.

Lasciai i capelli sciolti sulle spalle e andai uscii in corridoio fino alla cucina.

Il cuore mi batteva così forte che avevo paura che lui lo sentisse.

Quando entrai in cucina, Ash indossava solo dei boxer ed era intento a cucinare qualcosa.

"Ehy.." dissi piano.

Lui si girò verso di me e subito lasciò stare quello che stava facendo, per stringermi tra le sue braccia.

"Ehy.." mi rispose dolce lasciandomi un bacio sul naso, al che risi.

Mi lasciò per tornare a cucinare.

Io mi sedetti e lo osservai mentre ad ogni suo movimento i suoi muscoli si contraevano e flettevano.

Quando posò sorridente dei pancakes sul tavolo, desiderai veramente di svegliarmi così tutte le mattine.

Si sedette di fronte a me e iniziò a mangiare, sempre silenzioso.

In quei momenti avrei voluto entrare nella sua testa e cercare di capire cosa pensava.

"Oggi, se ti va potrei portarti a vedere l'istituto d'arte." mi propose poi mentre beveva del caffè.

"mmhh" acconsentii io con ancora un pezzo di pancake in bocca.

Lui rise e io mi unii a lui chiedendomi cosa ci potesse essere meglio di questo?

***

Un dei principali motivi per cui avevo sempre sognato di vivere a Chicago sin da piccola, era lì davanti ai miei occhi.

Art Institute of Chicago.

L'edificio che mi ritrovavo davanti era uno dei più famosi al mondo, ma soprattutto l'unico museo d'arte famoso nelle vicinanze.

Era un edificio antico grigio, più lungo che alto, la facciata era più sporgente rispetto al resto.

Aveva molti archi dove vi erano inserite porte e finestre.

Mi tremavano le gambe dell'agitazione, avevo sempre voluto mettere piede almeno per una volta nella vita in questo posto.

Io e Ash per mano sallimmo i gradini di marmo che portavano all'entrata.

Quando entrai, finalmente, presi un profondo respiro, cercando di calmare i battiti del mio cuore e cercando di evitare di saltare come una pazza.

Lasciai la mano ad Ash e con una mano sul cuore, come se avessi paura che potesse uscirmi dal petto, camminai verso i quadri esposti.

Tutto lì dentro sembrava vivere di vita propria e soprattutto, ogni cosa, ogni minimo dettaglio riusciva a traspostarti in un altro tempo..

Da Paul Cézanne, a Edgar Degas, a Paul Gauguin, a Monet, a Renoir...

Tutto quello che vidi fu stupefacente.

Mi fermai su un quadro di Picasso per ammirarlo.

Adoravo Picasso, tutti i soggetti nei suoi quadri sembravano provenire da un altro mondo, colore accessi, o colori cupi, la luce, le pennellate.

Tutto era magnifico.

Penso che stetti a guardare ogni quadro per almeno mezz'ora tanto che, non mi accorsi che fossero già le due di pomeriggio, quando una mano si posò sul mio braccio e mi scosse un po'.

Io rientrai dalla mia trance e mi girai verso Ash che mi guardava sorridendo.

Probabilmente sembravo una pazza, da quando eravamo arrivati non l'avevo nemmeno considerato, ero entrata nel mio mondo, nella mia amata arte e non ne ero uscita più.

"Scusami, mi ero persa.." mi scusai arrossendo

"Sei bellissima quando ti perdi nel tuo mondo, vorrei tanto farne parte.." disse avvicinandosi e posando una mano sulla mia guancia.

"Tu ci sei sempre stato.."ammisi.

Lui si abbassò e mi baciò, quando si staccò lo presi per mano e lo tirai fuori.

Doveva essere stata una noia mortale per lui.

"Andiamo a pranzare ti va?" gli chiesi

Lui annuì, salimmo sulla moto e io ad un certo punto con l'aria tra i capelli e la spensieratezza che riempiva il mio cuore, aprii le braccia come se dovessi volare.

Durò poco, poi mi strinsi subito a lui, ma fu, in un certo senso, liberatorio.

Ora ero me stessa.

Pranzammo in un ristorantino intimo, e parlammo fino alle 4.30 quando rientrammo a casa.

"C'è qualcuno?" urlò Ash.

"Ehy piccioncini!!" urlò Sasha spuntando dalla cucina, mi abbracciò e quando si staccò rimase con le mani sulle mie spalle osservandomi bene.

Io imbarazzata, abbassai il viso pensando di aver qualcosa tra i capelli o tra i denti.

"Cara mia, è inutile che ti nascondi, l'aurea post-sesso resta per un po' soprattutto la prima volta..." disse Sasha sogghignando.

Io a quel punto arrossii come ma prima.

Ash rise ed entrò in cucina, io lo seguii insieme a Sasha.

"Che si fa sta sera?" chiese Mr. Occhi di Ghiaccio a Mrs. Occhi di Ghiaccio.

"Ummh andiamo al Cobain, c'è la festa del compleanno di Alexis!!" urlò eccitata tanto che dovetti tapparmi le orecchie.

"Wow veramente? Quanti anni fa?"

"21!!" Mi rispose lei sempre più felice.

Io le sorrisi.

Ash bevve dell'acqua poi baciò sua sorella sulla guancia e poi me.

"Devo risolvere delle cose, piccola, ci vediamo a cena..." detto questo uscii.

Che cosa faceva quando non era con me?

"Lui.. mhh aveva dei debiti, li sta mettendo.. mhh a posto.." disse Sasha come se mi avesse letto nel pensiero..

Io annui.

Passai il pomeriggio a disegnare avevo in mente il Navy Pier, tutto lo skyline di Chicago e il viso di Ash quando mi aveva detto la sera prima che mi amava.

Feci tre schizzi molto belli, tutti in bianco e nero, così mi tranquillizzai.

Come sempre, l'arte mi aiutò ad entrare in un altro mondo e viaggiare lontano anni luce.

Quando finii fuori il sole stava tramontando, mi alzai sgranchiendomi le gambe e le braccia, uscii dalla camera e andai in cucina per aiutare a preparare la cena.

"Ash non riesce a venire.." Mi disse Sasha appena mi vide.

"Uhm va bene " le disposizioni sorridendo.

Qualcosa non mi quadrava.

Aiutai Sasha con la cena e poi ci preparammo.

Mi fece indossare una vestito bianco con le spalline, molto meno provocante di quello dell'altra sera, molto più nel mio genere.

Era stretto in vita e poi scendeva allargandosi sempre di più fin sopra le ginocchia.

I miei capelli era perfettamente lisci e mi scendevano sulle spalle morbidi.

Avevo giusto un filo di mascara e di luccidalabbra.

"Sembri un angelo.." sussurrò Sasha sorridendo.

"Grazie, tu sei sempre più bella." le feci i complimenti.

Indossava degli shorts di jeans e una top blu elettrico che stava benissimo con i suoi occhi azzurro chiaro e i capelli neri.

Uscimmo di casa e prendemmo la macchina di Sasha per raggiungere il Cobain.

Come poche sere prima superammo la fila ed entrammo direttamente.

Sasha mi guidò in mezzo alla folla, era così a suo agio, salutava tutti,conosceva e sorrideva a tutti.

Tutti loro, Mike, Luke, George, Sasha, Alexis, Daisy, Ruby e Ash erano così a loro agio, forse l'unico più simile a me era Andrew.

Arrivammo al tavolo da gli altri.

"Auguri!" dissi a Alexis abbracciandola.

"Grazie mille" mi disse lei felice.

Poi tornò a sedersi in braccio a George.

Salutai tutti, comprese Daisy e Ruby, non volevo di certo abbassarmi al loro livello.

"Piccola.." sentii la sua voce chiaramente nonostante il rumore e il caos.

Mi girai e trovai Ash in piedi appoggiato al muro mentre parlava con Luke.

Mi avvicinai a lui lentamente e lui mi rinchiuse tra le sue braccia dopo avermi baciato.

"Ciao Jo" Mi salutò Luke, sorridendo.

"Ciao" gli risposi.

Ash e Luke continuarono il loro discorso e io cercai di non ascoltare non volevo intromettermi nei loro affari.

"Tutta la roba oggi l'abbiamo restituita, dopo c'è l'ultimo carico, ti prometto che ne usciremo amico.." disse Luke dando una pacca sulla spalla a Ash.

Alexis venne verso di me e mi prese per mano, così io sguasciai fuori dalle braccia di Ash.

In quel momento arrivò un cameriere con una grossa torta.

La posò sul tavolo di fronte ad Alexis e io la osservai.

Era tutta coperta di panna, con candeline rosse dappertutto, c'era scritto "Tanti auguri Alexis".

Tutti si avvicinarono al tavolo e Ash insieme a Mike accesero le candeline, e iniziarono a canticchiare la canzoncina di Buon Compleanno.

Alexis soffiò ridendo e poi abbracciò tutti soddisfatta quando arrivò il mio turno mi disse.

"Sono così contenta di averti conosciuta!!" sussurrò "Grazie Ash!!" urlò poi al che io risi.

Mi ero affezionata troppo a lei, a Sasha, a Luke a George che anche se erano entrati da poco nella mia vita, vedevo come si aiutavano a vicenda, sentivo la vera amicizia quando stavo tra loro.

Cosa sarebbe successo quando sarei dovuta tornare a casa?



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Scusate Scusate perdonatemi per la lunga attesa, lo so lo so.

Spero che mi perdoniate.

Vi dico già che forse sta sera riesco a pubblicarne un altro.

Spero vi piaccia.

sono 7.1 K e 358 e passa voti!!

wowowoo

Grazie infinite

vi lascio. alla prossima.

xoxome

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