24.Non mi serve niente, a parte te.
In quel momento la porta sbatté e io mi staccai da lui allarmata.
Quando vidi Sasha sulla porta con un'espressione preoccupata, le sorrisi.
"Uhh scusate se ho interrotto, volevo solo sapere se stava meglio.."
"Sto bene, grazie Sasha" le sorrisi rassicurandola.
Prese la sedia della scrivania e si sedette di fronte a noi.
"Io comunque quelle due le ho sempre odiate.." ammise.
Ash rise e io lo seguii.
"Beh che avete da ridere? Ho solo detto la verità..." si lamentò.
"Niente, scusaci" le dissi io.
Tirai un leggera gomitata ad Ash per farlo smettere, mentre Sasha si alzò e uscii dalla stanza lasciandoci nuovamente soli.
"Adoro tua sorella." ammisi sogghignando un po'
"Mmh" disse Ash per poi riavvicinarsi a me e baciarmi.
Non aspettavo altro.
Posò le mani sui miei fianchi coperti dall'asciugamano e io portai le mani intorno al suo collo, stringendomi a lui.
Iniziò a baciarmi, chiedendo subito l'accesso alla mia bocca.
Mi sembrava di essere morta ed essere in paradiso.
Mi avvicinai ancora di più facendo scontrare i nostri petti, mentre lui passò là lingua sul mio labbro inferiore dopo averlo morso.
Dopo essersi staccato dalla mia bocca, le sue labbra finirono sul mio collo nudo.
Io portai le mani sui suoi capelli e gemetti.
"Amo il tuo profumo.." disse lui sulla mia pelle.
Scese ancora e mi baciò la clavicola.
"Amo la tua pelle.." disse ancora.
Buttai la testa all'indietro mentre mi lasciava un succhiotto sul collo.
Quando alzò ancora la testa mi lasciò un tenero bacio sul naso e io sorrisi.
"Che ore sono?" gli chiesi.
"Le tre di pomeriggio.. - disse lui facendomi scendere dalla sue gambe e alzandosi - io ora devo risolvere due commissioni, ma torno verso le 6 ti porto fuori a cena." mi disse baciandomi ancora e poi uscendo dalla camera lasciandomi lì bella e imbambolata.
Mi vestii con un paio di jeans e una t-shirt nera, poi mi asciugai i capelli e uscii dalla stanza.
Avevo molta fame.
In cucina trovai Alexis e Sasha che stavano chiccherando.
"Ciao ragazze!"
Alexis si alzò subito e venne ad abbracciarmi forte, io ricambiai.
"Mio Dio, Jo. Stai bene!! Pensavamo di non trovarti più..." mi disse all'orecchio.
"Sto bene, grazie Alexis." lei mi sorrise e io presi una sedia e mi sedetti vicino a loro.
Sasha mi passò un bicchiere d'acqua incitandomi a bere.
"Fa bene per la sbornia.."
"Sai non ho mai visto Ash così agitato e spaventato in vita mia.." Mi disse Alexis.
"Ah si?" le chiesi curiosa mentre mi alzavo per preparami un panino.
"Altro ché, non so cosa tu gli stia facendo, ma quel ragazzo è cotto perso.." mi disse Alexis, al che Sasha rise e a me spuntò un sorriso enorme.
Quando il panino fu pronto mi sedetti e iniziammo a parlare.
"Raccontaci qualcosa di te." mi disse Sasha, Alexis annuì entusiasta mentre masticare una gomma.
"Beh, ho 6 fratelli.." iniziai ma Sasha mi bloccò subito.
"Potresti presentarmene uno.." mi chiese maliziosa.
"Come vuoi, ma non te lo consiglio, poi non dirmi che non ti ho avvertita" le dissi ridendo al che rise anche lei.
"Dai non possono essere così male, non peggio di mio fratello di sicuro.." e da lì cominciò a parlarmi della loro infanzia, di come sia Ash che Sasha non fossero nati a Chicago, ma in un paesino lì vicino, però quando ebbero due anni si trasferirono subito a Chicago.
Mentre Alexis mi disse che lei era proprio di Chicago e che non voleva andarsene per niente al mondo.
Parlammo senza fermarci un attimo, ci sistemammo poi in salotto e scoprii che sia Sasha e Alexis era delle bravissime ragazze, ma questo l'avevo già capito.
Mi fecero sentire di famiglia.
***
"Sei pronta?"
"Si eccomi.." dissi.
Attraversai la stanza di Sasha e aprii la porta, al di là appoggiato al muro con braccia e gambe incrociate vidi Ash.
Indossava la sua solita giacca di pelle una maglia nera e un paio di jeans strappati.
I capelli erano sistemati con del gel.
Sembrava fosse uscito da una rivista di alta moda.
Quando mi vide mi sorrise e mi attirò a sé.
"Sei bellissima, piccola.."
"Ummh grazie mille..." biascicai io imbarazzata.
Abbassai lo sguardo e lui mi alzò il mento per fissare i suoi occhi nei miei.
"Ancora ti imbarazzi?"
Io annuì.
Lui rise un po' e poi tenendomi per mano mi portò fuori casa, prima di uscire vidi Sasha che mi faceva l'occhiolino.
Quando fummo fuori casa, mi passò il casco nero e io salii dietro di lui.
Mi strinsi, mettendo le braccia intorno alla sua vita e le gambe ben strette alla moto, nonostante tutto la moto mi faceva ancora un po' d'effetto.
Non feci domande, sapendo che era tornato il grande Mr. Occhi di Ghiaccio, sicura che non mi avrebbe risposto.
Parcheggió dopo quelli che sembrarono una decina di minuti, scese prima lui, poi mi prese una mano la baciò e mi aiutò a scendere.
"Grazie.." biascicai.
Mi prese per mano e mi fece entrare in un ristorante molto carino.
Si chiamava.
La Belle.
Dentro non era molto grande, una quindicina di tavoli massimo riempivano la sala che era dipinta di un blu notte e sopra a tutti muri c'erano delle lucette bianche.
Sembravano delle stelle.
Un ragazzo biondo vestito da cameriere ci portò al nostri tavolo vicino ad una finestra.
Mi accomodai con Ash di fronte a me.
"Ti piace?" mi chiese lui a bassa voce quasi fosse imbarazzato.
"Si molto.." gli risposi sorridendo.
"Scusami è che non ho mai portato una ragazza ad un appuntamento, non so se mi comporto bene.."
Okay, stentavo veramente a crederci.
Era impossibile che un tipo come lui non avesse mai portato fuori una ragazza.
Ci scommettevo che ogni ragazza fosse caduta ai suoi piedi.
Compresa me.
"Va tutto bene.." gli dissi io, cercando di tranquillizzarlo, allungai una mano sul tavolo e strinsi la sua.
Mi sorrise e poi mi passò il menù.
Lo lessi attentamente e optai per un filetto di salmone con verdura mista.
Quando arrivò il cameriere, ordinammo e poi calò il silenzio.
Ash continuava a guardare in basso senza proferire parola..
Era così serio, e strano..
"Ehy.." sussurrai io.
Lui alzò lo sguardo e fissò i suoi occhi malinconici nei miei.
"Non posso.." disse, mi lasciò la mano e uscii dal ristorante.
Rimasi sorpresa dal suo comportamento.
Che gli era preso?
Perchè era così difficile da capire?
Ogni volta che mi sembrava di fare un passo avanti, ne facevamo anche tre indietro.
Questi sui cambi d'umore, mi destabilizzavano sempre di più.
Questa relazione, qualunque cosa fossimo, mi stava prosciugando lentamente.
Arrivò il cameriere e posò i piatti, quando se ne andò, presi la mia giacca e la sua e corsi fuori.
Il cameriere mi urlò dietro qualcosa, ma io continuai a correre ridendo, quando fui fuori, lo presi per mano e gli dissi con il fiatone..
"Corri"
Corremmo per due isolati, finché il tipo non si arrese e tornò indietro, noi ci intrufulammo in un vicolo e ci schiacciamo contro un muro nascondendoci.
Cercai di rallentare il respiro.
"L'hai fatto davvero?" disse lui dopo due minuti ridendo.
Io risi.
"Si!"
"Perché?"
Mi staccai dal muro e mi avvicinai a lui.
"Perché volevo farti capire che non ho bisogno che tu cambi per me, non.ho bisogno che ti sforzi di portarmi fuori, a cena o altro.
Non mi serve tutto questo, mi servi solo tu."
Mi sorrise e si abbassò, quando arrivò a tre centimetri dalle mie labbra mi disse.
"Anche a me non serve niente, a parte te."
Poi mi baciò e io mi sentii finalmente amata.
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Come promesso ecco un altro capitolo!
Spero vi piaccia.
Non so se oggi riuscirò a pubblicarne un altro perché devo andare via oggi pomeriggio, se riesco ve lo metto.
Perdonatemi.
VI RINGRAZIO PER TUTTO <3
Alla prossima.
xoxome
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