Capitolo 18
Dopo una notte passata immersa nei miei pensieri al fianco di quel uomo tanto impossibile quanto reale, la luce ha fatto capolino dalle persiane svegliandomi e permettendomi di vedere i meravigliosi tratti del viso di Robert in controluce: era meraviglioso mentre dormiva, semplicemente un dio.
Dopo soli 5 minuti inizia a muoversi anche lui e capisco che è sveglio
«Buongiorno Americano» lo saluto debolmente dandogli un bacio a fior di labbra, non sapevo bene che ora fosse, avevo lasciato il telefono a caricare in cucina per non essere disturbati, ma probabilmente era molto presto, arrivando di notte non avevo minimamente pensato alla questione persiane, ma sinceramente va bene così.
-Good morning honey- almeno la mattina non era così loquace come temevo.
Dopo altre due ore passate nel letto decidiamo di alzarci e andare in cucina per scoprire l'orario che non mi sarei mai aspettata di vedere comparire: 17:35 sullo schermo del mio Iphone, ma come si dice il tempo passa velocemente quando si sta bene ed io con lui stavo a dir poco bene.
Invito subito Rob ad andare a fare un giro al mare, eravamo vicini al crepuscolo quindi l'atmosfera era meravigliosa e ci tenevo a far partecipe l'attore di quel piccolo angolo di paradiso che si trovava fuori dal nostro nido di amore.
Mi sarebbe piaciuto passare tutta la vita su quella spiaggia, specialmente accanto a lui, ma per quanto in cuor mio volessi evitare di pensarci, sapevo che bene che molto presto lui sarebbe ripartito e di quella spiaggia, di quei baci e delle ore passate a fare l'amore mi sarebbero rimasti solo ricordi sfumati che magari un giorno potrò raccontare ai miei figli, quando guarderanno un suo film e mi troveranno sul divano con gli occhi pieni di lacrime e lo sguardo sognante. Magari ogni tanto lo chiamerò, finiremo con il piangere dietro lo schermo di un cellulare, ma senza avere le braccia dell'altro pronte ad accoglierci per farci sentire un po' meno soli, un po' meno distrutti...poi penserò a quanto avrei voluto spaccargli la faccia quando l'ho conosciuto, con quel modo tutto suo di fare che Tony Stark a confronto è un cucciolotto indifeso, penserò a quando si tolse la maglia davanti a me per la prima volta per entrare in doccia, a quando mi ha fatto incazzare, a quando mi ha fatto piangere, alla prima volta che abbiamo fatto l'amore, stesi nel mio letto quasi a volerci divorare tra la rabbia e la disperazione dei nostri corpi e l'amore leggermente celato nelle nostre anime.
Penserò a lui come al più bel periodo della mia vita, sicuramente quello più intenso, ma in fin dei conti potrà rappresentare solo un periodo. Sapete, non credo nel destino, non sono portata a crederci, ognuno di noi si costruisce il proprio futuro è ogni azione ha le proprie conseguenze, qualsiasi esse siano, ma dipendono sempre dalle nostre scelte, non da quelle dì un altissimo, che secondo me neanche esiste. Però ora mentre passeggiamo sulla riva del mare, mano nella mano, fisicamente così vicini anche se io sono con la mente altrove, inizio a pensare che forse una sorta di destino esiste, non sarà predestinazione, ma conseguenza dì un insieme di azioni. Perché noi, qui, ora, non può essere un caso, non può essere conseguenza dì una singola scelta, di una sola persona...è troppo per una sola persona anche se quest'ultima sono io con la mia megalomania.
Ma ora basta con questi sentimentalismi, mi sto fasciando la testa ancor prima di essere semplicemente inciampata, Rob è ancora qui in Italia e vi stavo raccontando della nostra settimana di fuga nella mia terra natia, non volevo ammorbarvi con tutte le preoccupazioni. Si è vero al momento siamo insieme quindi sono inutili.
Aver fatto l'amore sulla spiaggia è stato solo un caso, un momento di dolcezza solo nostro, troppo intimo per essere raccontato anche sottovoce.
So che è questo che vi aspettate e che sperate, ma non sono pronta, forse metterò su carte questi momenti solo quando lui sarà troppo lontano e avrò bisogno di ricordare le sue mani e le sue labbra su di me, per ora voglio viverli a pieno nella nostra solitaria e nascosta intimità.
Tornare in casa quella sera è stato difficile, Aristotele parlava di un luogo naturale al quale tutto gli elementi tendono: il nostro era il mare, era la spiaggia, l'idea di dovercene separate ci distruggeva. In quella settimana il mare prese un po' di noi.
Una volta a casa abbiamo optato per prendere delle pizze e vedere un film in terrazza, non sono mai stata una persona romantica, ma con lui era diverso: mi piaceva, forse perché sapevo di avere i giorni contati, forse perché non volevo perdere neanche un momento o forse perché pensavo fosse troppo per me, sinceramente non lo so, ma mi andava bene così.
Di quella sera non ricordo molto altro, so solo che mi sono addormentata cullata dall'aria fresca della primavera e dalle braccia di Robert.
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Spazio Autrice
Amoriuiiii
Lo so che non potete crederci, ma sono tornata!
Kiss, kiss :)
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