Capitolo 12

ROBERT

Non so bene a cosa stessi pensando, ma ho smesso di pensare, ho seguito il cuore, bramavo quelle labbra, quel tocco, quel bacio da molto anzi troppo tempo, quella donna mi manda in confusione.

Forse è stata una cazzata, molto probabilmente, ma la realtà è che no mi interessa perchè mi è piaciuto, non è stata passione è stato molto di più, mi sono aperto con lei, sotto il suo sguardo cristallino, limpido come quello di una bambina.

Le ho detto che non le chiederò scusa e non mi pentirò ed è vero e spero con tutto il cuore che non lo faccia neanche a lei perchè non potrei sopportarlo.

Non ho mai tradito Susan, la amo troppo, ovviamente con il lavoro che faccio ho intorno a me donne stupende ogni singolo giorno e la maggior parte di loro ci sarebbero state anche solo se avessi schioccato le dita, ma io non sono così, ho promesso amore eterno a mia moglie e non sono uno che non rispetta le promesse.

In questo momento dovrei sentirmi a dir poco in colpa, l'ho tradita, ho baciato un'altra donna, ma la verità è che non ho sensi di colpa, mi sento felice, sono emozionato come un ragazzino alla prima uscita.

Questa donna sta mettendo in subbuglio tutta la mia vita, mi sta facendo mettere tutto in discussione e non mi pento di farlo, voglio farlo, spero solo che voglia farlo assieme a me.

Sono passate poche ore da quando è andata via da qui, ma già sento la sua mancanza, così prendo il telefono e decido di aprire Instagram per vedere se ha un profilo e BINGO l'ho trovata! Ha caricato da poco una storia, chissà cosa starà facendo? Se mi sta pensando? Se sta pensando al nostro bacio? Apro la storia e vedo una foto: è a casa con un barattolo di gelato e sta guardando un film, ma aspetta quello sulla tv sono io, è "The Judge" uno degli ultimi film che ho fatto.

Sono indeciso su cosa fare, ma decido di risponderle -Honey, non riesci proprio a fare a meno di me neanche per qualche ora?- la realtà è che sono io che non riesco a stare senza di lei per qualche ora senza sentire la sua mancanza.

Spero solo che Indio arrivi presto almeno mi distraggo un po' da tutti i pensieri che mi riempiono la testa e per fortuna le mie speranze non sono vane, infatti mio figlio è appena entrato dalla porta con una vaschetta di gelato e della panna spray «Ho chiesto alla dottoressa se potevi mangiarlo e lei ha detto di sì, quindi ti ho preso del gelato» mi dice porgendomi la vaschetta ed un cucchiaino.

«Grazie» prende una sedia e si mette accanto a me, tira fuori un altro cucchiaio e si mette a mangiare con me «Allora cos'è successo con la dottoressa papà?»

«Come scusa?» cerco di guadagnare tempo, ma sono certo che non risolverò nulla

«Papà, ti conosco da più di venti anni e non ti ho mai visto guardare la mamma con quegli occhi e anche a Susan hai riservato pochi sguardi così come quelli che regali a lei. Non starò di certo qui a farti una filippica su quanto sia giusto o sbagliato. Sono tuo figlio non tuo padre, questo compito non mi si addice. L'unica cosa che posso dirti è di pensare, di essere sicuro prima di fare una scelta che capovolgerà la tua intera vita, poi voglio solo che tu sia felice.» a sentire il mio ragazzo dirmi queste parole sto per mettermi a piangere.

«Allora è proprio vero che si arriva ad un certo punto della propria vita in cui saranno i tuoi figli a doverti dare una dritta come fossero i tuoi genitori, in questo momento mi sto accorgendo di come tu sia cresciuto bene e di come ormai sei un uomo adulto, quasi più saggio di me e nulla al mondo potrebbe rendermi più orgoglioso. Tua madre ha fatto un lavoro fantastico con te, io sono stato un padre assente per molto tempo, ma poi ho capito di voler rimediare a tutti i costi, di volerti vedere sorridere anche quando eri con me, di volerti stare accanto fin quando sarò vivo e sentirti dire che tu vuoi che io sia felice mi fa commuovere» niente, obbiettivo fallito: sono appena scoppiato a piangere come un neonato con una vaschetta di gelato in mano, ma non sono lacrime di dolore, sono lacrime di commozione di gioia. È vero sono stato un padre terribile per molto tempo, ma ho voluto recuperare e sentir dire a mio figlio che vuole che io sia felice è l'unica cosa che mi rende felice in questo momento. Vedo Indio alzarsi e venire ad abbracciarmi.

È la prima volta che è lui a farlo, solitamente sono sempre io ad abbracciare lui, ma sentirlo così stretto a me, mi fa capire che lui mi sarà accanto in qualsiasi scelte io faccia e non c'è nulla di meglio per un genitore che avere l'appoggio dei propri figli.

Ora devo solo scegliere...ma sono sicuro che non lo perderò di nuovo.

Ora devo solo scegliere se seguire il cuore e quindi fare un passo avanti con la dottoressa o la testa e farne almeno due indietro.

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Spazio Autrice
Amatemi: dico solo questo..
Spero il capitolo vi piaccia, trovo un po' di difficoltà nello scrivere dal punto di vista di Robert, ma spero il capitolo non sia terribile: fatemi sapere cosa ne pensate.
Kiss, kiss :)

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