Pomeriggio del 16 Febbraio PT.1

Giovanna salta sulla moto e mi attorciglia le braccia attorno al petto.

La sento squittire.

Beh

Si sta divertendo ancora prima di partire.

Dentro di me la battaglia continua ma cerco di pensare:

Dai è la più figa della classe, si può fare un sacrificio qualche volta.

Accendo il motore, metto la prima e apro il gas a manetta.

Lo sento urlare per lo strattone dato dall'accelerata veloce.

OPS

Vado in moto da talmente tanto che non ho nemmeno pensato di avvisarla di tenersi...eh vabbè.

Mi lancio agli ottanta sui viali e comincio a superare le macchine che mi intralciano la via.

Vedo il semaforo a 100 metri che diventa rosso e inchiodo perché ho bisogno di chiedere una cosa alla Gio:

"Ma, io non ho ben capito, ora che sei sulla moto e ti sei fatta un giro, dove desidereresti andare?"

Lei mi guarda ammiccante...

Ma ci sta provando con me o fa così con tutti?

Alza gli occhi al cielo muovendo sinuosamente le ciglia e mi dice:

"Beh, io avrei un po' di fame, ci sono tre opportunità: ristorante, casa tua o casa MIA"

Sarà il mio cervello ma quel "Mia" l'ha sottolineato un po' troppo.

"Beh, se casa tua è disponibile, dato che tu hai scroccato un passaggio a me io scrocco il pranzo a te..."

Le dico sorridente

Non sento la sua risposta perché scatta il verde e parto.

Sento qualcosa che mi batte forte sulla spalla, mi guardo e vedo lei che si sbraccia facendomi segno di girare a destra.

Cavolo.

Vive sui colli...Ricca la ragazza...

Tiro il freno di dietro, forse un po' troppo forte perché sento la ruota dietro perdere un po' di aderenza con il terreno, ma pianto per terra il ginocchio per correggere l'andatura e svolto all'ultimo.

Prognosi post curva ai 70

Moto: OKAY
Io: OKAY
Tipa: STA URLANDO E MI STA STROZZANDO QUINDI OKAY

Raddrizzo la moto e riapro l'acceleratore e via a bomba su per i colli con il vento che ci fischia nelle orecchie e i raggi del sole invernale che si riflettono sull'asfalto.

Dopo qualche tornante sento il familiare battito sulla spalla e capisco che Giovanna ha bisogno di dirmi un'altra cosa, mi fermo in un'area di sosta laterale alla strada e la guardo un po' scocciato...mi stavo divertendo sui tornanti...e le chiedo cosa volesse.

Lei indica un cancello in ferro battuto dall'altro lato della strada:
"Io vivo là, dentro al cancello in fondo al viale alberato."

AH PURE IL VIALE.

BENE.

Faccio rapidamente inversione e la faccio scendere cosicché possa aprirmi il cancello; risale e ci lanciamo su per il viale.

Sembra di stare in un paesaggio fiabesco: i cipressi che corrono lungo tutto il viale sono altissimi e foltissimi, alla loro base si scontrano i colori verdi delle foglie del prato curato con cespugli di ortensie e di rose, nonostante sia febbraio e non sia proprio caldissimo il sole illumina il viale e gli da un'aria di casa, di sicurezza e di pace.

Piano piano che avanziamo lungo il viale...piano piano...si fa per dire eh...vedo crescere in fondo alla strada una villa in stile gotico da mozzare il fiato

Alta, tre piani, tutta bianca e blu profondo, con delle linee dorate, con uno scalone di ingresso che porta a un portone enorme in legno di rovere con incastonati dei batacchi grandi come i cerchioni della mia moto...

Wow

Vive in paradiso 'sta ragazza.

Arrivati in fondo al viale smontiamo dalla moto, ci appoggiamo sopra i caschi e ci dirigiamo verso lo scalone.

Durante il tragitto Giovanna nota che mi sono bloccato a fissare le punte più alte della casa e mi guarda divertita:

"Ti piace? L'ha costruita il mio bisnonno"

"HEH, AVEVA UN BEL GUSTO TUO BISNONNO..."

Dico, forse l'euforia è trapelata un po' troppo dal mio tono di voce...ehm... vabbè...

Lei mi guarda un po' storto poi fa una risatina (fiuuu figuraccia mancata) e dice:

"Beh mi fa piacere che ti piaccia, sai, non invito spesso gente in casa mia, i miei sono molto riservati... finalmente dopo qualche anno di litigate sono riuscita a farmi fare una concessione e tu sei il primo a cui ho pensato..."

AH
IO
IL
PRIMO
BEH
BUONO A SAPERSI
EHEODVSKXVAKWGDKSVAKEBXLAV

Sgrano gli occhi, non è che l'ho detto ad alta voce? La guardo, no, non l'ho detto ad alta voce, o almeno se l'ho fatto non se n'è accorta, sta bussando al portone...altra figuraccia scampata... Jace devi stare più attento...

Mentre aspettiamo che qualcuno venga ad aprire mi guardo un po' intorno.

C'è un giardino immenso, sulla sinistra della casa scorgo un campo da tennis perfettamente curato...ricchi...tipico...
Continuando a girarmi noto una incredibile varietà di cespugli e alberi stupendi che ancora devono fiorire, credo di stare sbavando...
Dall'altro lato della casa, più in ombra, c'è una veranda coperta da vetrate bellissima che da su una piscina mezza coperta mezza scoperta...mi lasciò sfuggire un:

"WOW"

Lei mi guarda dondolandosi sui piedi e sorride deliziata:

"Ho fatto bene a scegliere te"

La sento sussurrare... credo...forse me lo sono inventato...mah...

Pochi istanti dopo sentiamo un rumore metallico e il massiccio portone si spalanca.

Rimango di nuovo senza fiato.

Un salone enorme si apre oltre la porta, una stanza circolare dal diametro di 15 metri con un lampadario enorme che sovrasta un mosaico con un motivo a stelle di David bellissimo che e sul pavimento.

Gio mi invita ad entrare e io mi accorgo di essere ancora sulla soglia con la lingua a penzoloni.

La vedo ridacchiare, non mi odia ancora, è un passo avanti, dai Jace che vai a bomba.

Mi accorgo solo ora che c'è una terza persona dentro al salone di ingresso: una cameriera panzona con un vestito nero e bianco con dei pizzi neri ai bordi; pure la cameriera è elegante, beh.. ci guarda raggiante:


"Salve singorina Giovanna, i suoi non sono ancora tornati, e tu chi sei,  giovanotto?"

Signorina, suoi, giovanotto?? Ma siamo nel 1600??

Io la guardo un po' imbarazzato, allungo la mano e mi presento:

"Salve, mi chiamo Jace, è una casa stupenda, complimenti"

"E non hai ancora visto niente" dice Gio raggiante.

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