Prologo ~ Adrian
Quando mi svegliai, Calliope non c'era.
Tirai un sospiro di sollievo. Non ne potevo veramente più di quella Musa.
Il problema?
Ero un dio e avrei dovuto sopportarla per l'eternità. Perciò, meglio avercela come amica che come nemica. Non volevo che succedesse come zio Poseidone e Atena, che si odiavano da quando gli Ateniesi avevano scelto la dea al posto del dio.
C'era qualcosa di sbagliato quando stavo con Calliope: sentivo una sensazione strana, come se non fosse stata la cosa giusta da fare. Come se non bastasse, da un po' di tempo avevo un'immagine fissa nella mente: due occhi color nocciola. Ogni notte li sognavo, ma ogni notte non sapevo perché e, soprattutto, a chi appartenessero.
E poi, erano terribilmente familiari, quasi in modo fastidioso.
Comunque, non potevo rimanere a letto con il sole che entrava dalle finestre e mi finiva in faccia per sempre, così mi alzai, per poi ringraziare mentalmente mio fratello maggiore, Apollo, per avermi svegliato.
Cercai i miei vestiti e li indossai, poi uscii dalla mia stanza per andare a mangiare qualcosa. Ok che ero un dio, ma facevo davvero pena a prepararmi qualcosa con i poteri che mi ritrovavo. Se con i fulmini e la possibilità di comandare l'aria è possibile cucinare qualcosa ovvio.
-Adrian è strano. -disse una voce femminile e mi bloccai in mezzo al corridoio. -Penso che stia iniziando a ricordare.
-Perché lo credi? -chiese un'altra voce femminile che riconobbi essere di Afrodite.
Mi diressi lentamente verso la stanza della dea e mi accostai alla porta.
-Quando siamo insieme sembra distante, sempre immerso nei suoi pensieri. -era Calliope che parlava. -E non credo che sia il caso di bloccare i suoi veri sentimenti. Non avrei mai dovuto chiedere a Zeus di riportarlo sull'Olimpo. Ho pensato solo a me stessa e non alla cosa migliore per lui.
Ma di cosa stava parlando?
Era vero che in quegli ultimi tempi non avevo fatto altro che pensare a qualcosa, e quel qualcosa erano quegli occhi nocciola che mi comparivano in sogno, ma cosa intendeva con l'aver bloccato i miei veri sentimenti?
-Devo trovare il modo per farli rincontrare. -aggiunse Calliope. -Anche se Zeus si arrabbierà...
-Non credo. -la interruppe Afrodite. -Zeus vuole solo la felicità di suo figlio, anche se non lo dimostra.
Non so quante volte avevo chiesto a papà di regalarmi un cagnolino ma lui non aveva esaudito il mio desiderio. Se questo è volere la felicità del proprio figlio...
-Lascia fare a me. -disse Afrodite riportandomi alla realtà. -Ho l'impressione che la ragazza verrà presto a cercarmi.
Mi appiattii contro il muro, mentre Calliope usciva dalla stanza. Per fortuna non mi vide. Quando si fu allontanata, corsi dalla parte opposta e tornai nella mia camera. Chiusi la porta a chiave e mi misi a cercare, mettendo tutto a soqquadro.
-Andiamo... fa che l'abbia tenuta... -pregai a denti stretti mentre giravo le pagine di un libro.
E poi ciò che cercavo scivolò fuori. Una fotografia con qualcosa scritto sul retro, un nome per essere precisi.
La guardai: il soggetto era una ragazza che fissava l'obiettivo seduta sul letto.
*angolo meh*
Eeeeeeeee bentornati semidei!
Eccomi qui con il sequel di Daughter of the Sun!
Ho una notizia che, spero, vi piacerà: ci sarà anche un terzo libro.
Esatto. Avete capito bene. Questa storia che doveva avere solo quindici capitoli avrà tre libri!
Però, citando Percy Jackson racconta gli Dei Greci, "infilate occhiali protettivi e impermeabile. Pioverà sangue."
Cioè, diciamo che il finale di questo secondo libro sarà tragico...
Ma non pensiamoci per ora!
Buona lettura e spero che questa storia vi piaccia più della prima.❤️
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