Capitolo 7 ~ Cecily

⚠️ possibili spoiler di Shadowhunters⚠️

Quando entrai nelle docce del bagno delle ragazze tirai un sospiro di sollievo. Non c'era nessuno. Perfetto.
Finalmente tolsi la felpa con cui avevo un caldo tremendo e sotto la quale avevo nascosto lo stilo.
Mi guardai allo specchio: la canotta nera che indossavo metteva in mostra le rune che avevo sulle braccia e quella sul petto. Poi sfiorai il dorso della mano destra: per fortuna Audrey non aveva fatto altre domande.
Non potevo permettere che qualcun altro venisse a sapere del Mondo Nascosto. Il Conclave mi sopportava a stento dopo che avevo detto tutto a James. Valli a capire: ci servono nuovi Shadowhunters dopo la Guerra Oscura? Ti mandano agli arresti domiciliari se dici una parola di troppo (mi era andata bene e non ero agli arresti domiciliari).
Il cellulare (fortunatamente anti-mostri) vibrò. Era Jace.
-Come sta andando? -chiese appena risposi.
-Bene. James mi aiuta come può. -dissi mentre nascondevo lo stilo nello zaino che mi ero portata. -Anche se prima una mia amica ha visto la runa della chiaroveggenza sulla mano. Ho detto di aver aiutato Clary a dipingere e che mi sono sporcata con la tempera.
Ringraziai mentalmente la mia amica e la sua passione per l'arte.
-Dovresti rimanere all'Istituto di Los Angeles anche d'estate. -mi rimproverò Jace.
-No. Sono una figlia di Atena. -risposi. -Non posso ignorare le mie origini semidivine. E poi darei solo fastidio ai Blackthorn.
"E rischierei grosso solo per colpa dei mostri che attaccano i semidei costantemente" aggiunsi mentalmente.
Il ragazzo non disse nulla, ma sentii un chiacchiericcio indistinto dall'altra parte della linea.
-Jace?
-Sì. Scusa. Sono ad una festa di Magnus. È la prima che organizza, dopo quello che... -ma qualcuno gli rubò il cellulare dalle mani prima che potesse finire la frase.
-Ehi, Cecily. -mi salutò Clary ignorando le proteste di Jace. -Come va?
-Alla grande. -risposi ridendo. -Ora devo andare. Se faccio tardi rischio di morire perché ho ignorato il coprifuoco. E le arpie sono tremende.
Salutai i miei amici e spensi il cellulare, poi mi feci una doccia e, dopo aver messo la felpa per coprire tutte le rune, uscii per andare alla Casa 6.

Il mattino dopo, fu Annabeth a svegliarmi.
-Ciao, Annie. -dissi sbadigliando. Durante la stagione invernale, lei e Percy stavano a Nuova Roma per studiare al college insieme; d'estate venivano al Campo Mezzosangue e lei era la mia capogruppo.
-Ciao, Cecily. -rispose lei. Mi misi seduta e mi stiracchiai.
-Cos'abbiamo dopo colazione? -chiesi prendendo le mie cose per cambiarmi.
-Tiro con l'arco. -rispose Malcolm passandomi davanti con alcuni libri tra le braccia.
-Oh. Bello. -cercai di contenere la mia gioia. Ero fantastica nel tiro con l'arco, ma come Shadowhunter. Al Campo ero famosa per come combattevo con i pugnali e qualsiasi cosa mi collegasse alla mia seconda identità doveva essere tenuta segreta.
Poco dopo ci stavamo sedendo al tavolo di Atena nel padiglione della mensa. Per fortuna soffiava un venticello fresco. Non ero pronta a morire di caldo così presto.
-Buongiorno. -James si era alzato dal tavolo di Hermes e mi aveva raggiunta.
-Buongiorno. -ricambiai dandogli un bacio sulla guancia.
-Fai attenzione allo stilo. Si vede. -sussurrò lui al mio orecchio. Misi la mano in tasca, presi lo stilo e lo nascosi nella manica, incastrandolo nel polsino che mi ero messa. Mi guardai attorno: nessuno sembrava essersi accorto di nulla.
-Grazie. -dissi a James, che mi sorrise e tornò al suo tavolo.
Emily, mia sorella, si sedette accanto a me. Se non la conoscevi, sembrava una semidea come le altre: capelli biondo scuro e occhi marroni, di altezza media e più grande di me di otto anni, ma ogni tanto veniva al Campo Mezzosangue per il mio stesso motivo. Avevamo entrambe sangue divino e di Shadowhunter: papà era un Nephilim e aveva conosciuto Atena, una dea. Perciò avevamo il sangue diviso in tre: un terzo divino, un terzo angelico e un terzo mortale.
Avevamo un cognome da Shadowhunter, ossia Blackthorn, ma tutti al di fuori del Mondo Nascosto ci conoscevano come Cecily ed Emily Bower.
In inverno, Emily ed io stavamo all'Istituto di Los Angeles, con Julian Blackthorn (no, non eravamo parenti) ed Emma Carstairs. Anche se ogni tanto andavamo a New York, dove c'erano Clary Fairchild, Jace Herondale ed Alec e Isabelle Lightwood.
-Oggi vado a New York. Devo aiutare Izzy con l'allenamento di Simon. -mi disse. -Tu che fai?
-Resto qui. -risposi. -Salutami i ragazzi.
Emily annuì: -Fai attenzione, ok?
-Sì.
Poi mia sorella si mise a parlare con i nostri fratelli della Casa di Atena.
Mi alzai per offrire un po' della mia colazione a mia madre, com'era abitudine al Campo Mezzosangue, e vidi che Allison, al tavolo di Apollo, mescolava il latte nella tazza con fare pensieroso. Si comportava in modo strano ultimamente e non ero l'unica che se n'era accorta. Il modo in cui Will guardava la sorella ne era una prova.

Un'ora dopo ero nel poligono di tiro con l'arco a cercare di non fare centro. Grazie all'allenamento da Shadowhunter riuscivo a colpire nei punti più improbabili (tra cui lo zaino di Connor Stoll).
-Cecily? -Annabeth mi si avvicinò. -Si può sapere cosa stai facendo?
La guardai senza capire: -Scusa?
-Stai evitando di colpire il bersaglio, non è così? -chiese.
Ahi.
-E perché dovrei? Insomma, io e il tiro con l'arco siamo due rette parallele che non s'incontreranno mai. Lo sai. -dissi, con un certo nervosismo che cercai di nascondere. -Se fossi figlia di Apollo o Cacciatrice di Artemide forse sarei portata, ma...
Fummo interrotte da un urlo di dolore. Ci voltammo entrambe: non era successo niente di grave, ma un nostro nuovo fratello, un ragazzino di circa dodici anni appena arrivato al Campo, si teneva la mano destra.
-Cos'hai fatto, Caleb? -chiese Annabeth dolce. -Fammi vedere.
-Solo un taglio. -rispose lui. Lei si avvicinò e guardò la mano.
-Meglio se vai in infermeria a farti dare una benda. -disse dopo un po'. -Sai dov'è?
Caleb scosse la testa.
-Lo accompagno io! -esclamai prendendo l'occasione al volo. Annabeth annuì, poi condussi Caleb fuori dal poligono di tiro.
-Ti sei fatto male con una freccia? -gli chiesi mentre camminavamo.
-Sì. Non ho mai tirato con l'arco prima. -rispose lui, poi si affrettò ad aggiungere: -Ma non è niente!
Risi: - Ok! Da quanto sei stato riconosciuto?
-Qualche giorno.
Gli sorrisi. -Stai tranquillo. Un taglio come quello se lo sono fatti tutti la prima volta. Per fortuna abbiamo i figli di Apollo.
Arrivammo all'infermeria e cercammo un figlio di Apollo. Fu Austin a venirci incontro, ma il suo turno era finito, così ci disse di andare da Allison, che era nella stanza accanto.
Allison era in piedi, davanti all'armadio delle scorte. Fissava lo strofinaccio che aveva in mano con aria assente.
-Allison? -chiesi. Lei si riscosse e si voltò.
-Oh, ciao Cecily. -disse cercando di sorridere. -Cosa posso fare per te?
-Caleb si è tagliato. Potresti bendargli la ferita?
La figlia di Apollo mise i guanti e si avvicinò a Caleb, che le tese la mano. Allison la esaminò per qualche secondo.
-Niente di grave. -disse poi. -Serve solo una canzone.
-Una canzone? -chiese Caleb confuso. -Perché?
-Allison è una figlia di Apollo. -gli spiegai. -È un potere che ha preso da suo padre. Può curare le ferite o può trasmettere emozioni solo cantando.
-Esattamente. -fece Allison. -Posso?
Caleb annuì e lei iniziò a cantare. Riconobbi Perfect, di Ed Sheeran.
Vidi che Caleb osservava la mia amica a bocca aperta, poi la sua espressione mutò da sorpresa a dispiaciuta, esattamente quello che provavo anch'io in quel momento.
Quando la ferita si fu rimarginata, Allison terminò il ritornello.
Sia io che Caleb avevamo le lacrime agli occhi. La figlia di Apollo ci guardò, confusa: -Che c'è?
Mio fratello si riscosse e la ringraziò, per poi uscire.
Allison fece un sorriso triste, poi sospirò.
-Allison. Che hai? -chiesi. E lei scoppiò: iniziò a singhiozzare, mentre le lacrime le bagnavano le guance.
-No-Non l-lo s-so... -rispose. -P-Per qualche m-motivo... è-è da ieri c-che...
L'abbracciai: -Shh. Stai tranquilla. -le dissi dolcemente.
-N-Non riesco a capire... c-cosa mi sta succedendo... -singhiozzò sulla mia spalla.
Strinsi Allison a me, non sapendo cosa dire per consolarla.

*angolo meh*
Come, spero, ricordiate, in Daughter of a God avevo inserito un crossover con Harry Potter. Qui invece ho inserito qualcosa su Shadowhunters e ci potrebbero essere spoiler riguardo a The Mortal Instruments. Nei prossimi capitoli nominerò personaggi di quella saga e gli avvenimenti dei libri.

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