Capitolo 29 ~ Allison, Cecily
{Allison}
Ero seduta sul letto dove mi ero svegliata con la schiena appoggiata alla testata bianca e un libro tra le mani. Adrian era sdraiato accanto a me e fissava il soffitto. Eravamo solo io e lui, mentre i nostri amici erano andati a prendere la cena. Adrian aveva insistito perché rimanessi lì a riposare per evitare che perdessi i sensi di nuovo.
Mentre ero svenuta, mi avevano portato al Bed&Breakfast dove avevamo dormito quella notte. Per fortuna il proprietario non aveva fatto domande quando i sei ragazzi (di cui una svenuta) del giorno prima erano arrivati chiedendo una stanza.
-Secondo te cos'era? -chiesi chiudendo il libro per poi lasciarlo sul comodino.
Adrian spostò lo sguardo su di me: -Credo siano dei ricordi. -disse capendo a cosa mi riferissi. Mi sdraiai accanto a lui.
-Dei ricordi?
-Beh... Dopo quello che ci hanno detto Audrey e Kendall stamattina penso proprio che siano cose successe due anni fa. Solo che noi non lo ricordiamo. -si spiegò il dio mentre giocherellava con i miei capelli.
-Forse hai ragione.
Adrian si arrotolò una mia ciocca di capelli sul dito: -Anche quando eravamo alla stazione di servizio è successo.
Annuii e risi: -Forse ho capito anche cosa significavano le cose che mi hai detto in quel ricordo.
-Ah sì?
-Beh, se due anni fa mi hai detto che mi amavi, probabilmente io non ho voluto parlarti per un bel periodo di tempo... -dissi, imbarazzata. Lui mise su il suo broncio dannatamente carino e avvicinò il viso al mio: -Come si può odiare questo bellissimo dio?
Scrollai le spalle: -Forse mi hai detto qualcosa di sbagliato.
Adrian strofinò il naso contro la mia guancia, facendomi anche un po' di solletico.
-Mh, forse. -disse e mi diede un bacio sulla guancia.
-Una cosa però la sappiamo. -mi voltai verso di lui e, con tono simile a quello di un detective che ha appena trovato un indizio, aggiunsi: -Sicuramente mi hai detto che mi ami.
-Che intuizione, Holmes. -fece Adrian con tono sorpreso. Poi si mise sopra di me, tenendosi sulle braccia per non schiacciarmi con il suo peso.
-Da cosa lo ha capito? -continuò. Ora il volume della sua voce si era abbassato.
-Elementare, Watson. -risposi, mentre i battiti del cuore iniziavano ad aumentare di velocità. -Le donne non apprezzano le dichiarazioni d'amore solo dopo pochi giorni dal primo incontro. Almeno, la maggior parte.
Adrian si avvicinò al mio viso e abbassò di più il volume della voce: -Vorrà dire che la prossima volta aspetterò.
Sorrisi, poi guardai le sue labbra e mordicchiai le mie. Dei, che aspettava a baciarmi? Perché ci impiegava così tanto?
Allora fui io ad annullare le distanze: alzai il busto, gli presi il viso e lo attirai verso di me, poi feci scontrare le nostre labbra.
Adrian sembrava divertito, perché lo sentii sorridere.
-Ti ho mai detto che adoro quando sei tu a baciarmi? -sussurrò al mio orecchio, provocandomi un brivido lungo la schiena. Lui se ne accorse e iniziò a lasciarmi dei baci lungo il profilo della mascella fino a tornare alle labbra.
Mentre mi baciava, cercò l'orlo della mia maglietta e sentii le sue dita sfiorarmi la pelle. Io misi le mani nei suoi capelli e iniziai a giocarci.
Adrian mi rifece sdraiare sotto di sé e separò le sue labbra dalle mie per togliersi la maglietta. Poi tornò a baciarmi mentre io sfioravo i suoi addominali scolpiti con le mani e...
Mi costrinsi ad interrompere quella bellissima tortura psicologica e gli presi i polsi.
-Adrian... no. -dissi. Lui mi guardò.
-Ho fatto qualcosa di male? -domandò preoccupato.
-No. Assolutamente no. -lo rassicurai mettendomi seduta, mentre il figlio di Zeus si mise in ginocchio.
-Sicura?
-Sì. -e gli diedi un bacio sulle labbra. -È che gli altri saranno di ritorno tra poco e vorrei evitare situazioni imbarazzanti.
Ma lo sguardo in quei bellissimi occhi blu mi fece capire che non lo avevo convinto.
-Ehi. -gli presi la mano. -Va tutto bene.
L'avere un contatto fisico con me sembrò rassicurarlo. A quanto pare era sempre così: ogni volta che era in difficoltà cercava me e, quando mi trovava, sembrava riacquistare sicurezza.
-D'accordo. -disse sorridendo. Gli sorrisi anch'io.
Non gli dissi che in realtà volevo che la mia prima volta fosse qualcosa di speciale. Non volevo che ci rimanesse male... e poi non ero pronta per questo passo.
-Ora però vado a farmi una doccia, visto che partiremo dopo cena. -mi alzai dal letto.
-Sicura di voler... -iniziò Adrian con tono preoccupato.
-Adrian. Sto bene. Oggi avrò avuto solo un calo di zuccheri. -lo baciai di nuovo e poi feci qualche passo. -Guarda: sono tutta intera.
-Bene, perché non ho intenzione di entrare in bagno perché sei svenuta mentre facevi la doccia... senza niente addosso. -ridacchiò. -Anche se non sarebbe male...
-Pervertito. -commentai entrando in bagno. Prima di chiudere la porta mi voltai e vidi Adrian farmi la linguaccia.
-Posso darti un consiglio? -gli domandai e lui annuì, probabilmente chiedendosi il perché. -Cerca di eliminare quel tuo problemino. Si nota.
Indicai il cavallo dei suoi pantaloni, dove... ehm...
Adrian arrossì e chiusi la porta.
-Allison 1, Adrian 0. -dissi fiera.
Quando uscii dalla doccia, mi accorsi di aver dimenticato lo zaino con il cambio nella stanza.
Mi diedi della stupida, poi mi coprii con l'asciugamano e aprii di poco la porta.
-Ehm... Adrian? -chiamai. Il figlio di Zeus, che si era rimesso la maglietta, era seduto sul letto con il telefono in mano, ma, appena lo chiamai, alzò lo sguardo. Arrossì quando notò la mia situazione.
-M-Mi passeresti lo zaino? -balbettai più imbarazzata di lui, che annuì e prese il mio zaino, per poi passarmelo. Io cercai ciò che mi serviva, mentre avvertivo che Adrian cercava di non guardarmi troppo.
Quando richiusi lo zaino, gli sorrisi: -Grazie.
-Di nulla. -fece lui. Richiusi la porta del bagno.
{Cecily}
Io e James eravamo nel furgoncino preso a noleggio, fuori dal McDonald's dove erano entrati Audrey e Kendall.
-Che ore sono? -chiesi senza staccare gli occhi dal locale.
-Le sette e mezza. -rispose James, che giocherellava con le chiavi sul sedile del guidatore.
-E a che ora sono entrati?
-Alle sette.
Feci un sospiro e James mi prese la mano.
-Ci sarà la fila. -disse.
-Beh, fin lì c'ero arrivata. -risi e contagiai anche lui, che mi baciò sulle labbra.
-Cecily, non te l'ho mai chiesto. -iniziò il figlio di Mercurio guardando le nostre dita intrecciate. -Com'è stato ricevere la tua prima runa?
La domanda mi colse alla sprovvista: -Non saprei... in realtà ricordo solo che rimasi sorpresa per aver provato poco dolore. Pensavo che avrebbe fatto più male...
-Anche io pensavo che mi avrebbe fatto più male quando mi hanno tagliato una gamba durante un combattimento... e invece no.
Lo fissai per un attimo, poi gli diedi un colpetto sul braccio: -Ma smettila!
Lui rise di gusto: -Però ci hai creduto!
-No. Neanche per un secondo. -ribattei con aria di superiorità.
-Non negare l'evidente, Nephilim.
-Infatti ti sto dicendo la verità, semidio.
-Mh, va bene, forse ti credo. -James avvicinò il viso al mio. -Me lo dai un bacio?
Alzai gli occhi al cielo, ma lo presi in viso e lo baciai.
Poi Audrey e Kendall si fiondarono all'interno dell'abitacolo.
-Via! Veloce! -esclamò Kendall mentre litigava con la cintura.
-Cosa succede? -chiesi mentre James metteva in moto. Audrey mi mise in mano due sacchetti del McDonald's e guardò verso il locale.
-Ci sono dei telchini là dentro. -disse mentre il furgoncino partiva.
Quando fummo lontani almeno un chilometro, Audrey e Kendall iniziarono a spiegare: mentre erano alla cassa aspettando che la commessa finisse di riempire il secondo sacchetto, dei telchini, inizialmente nascosti dalla Foschia, li avevano attaccati. Erano riusciti in qualche modo a distrarli e ad uscire prima che li inseguissero, ma Audrey non era sicura che si fossero arresi tanto facilmente.
-Probabilmente ci stanno cercando. -concluse la figlia di Fortuna sbuffando.
-L'importante è che non ci trovino. Ma credo che finché ci spostiamo sarà difficile per loro sapere dove siamo. -disse James.
Calò il silenzio per qualche minuto.
-James, accelera. -ordinò Audrey.
-Ehm... perché? Ci stanno seguendo? -chiese il figlio di Mercurio guardando dallo specchietto retrovisore.
-No. -rispose la ragazza. -Ma non voglio interrompere Renzo e Lucia mentre fanno... ciò che fanno due persone che si vogliono tanto bene.
-Ma saranno liberi di fare quello che vogliono, o no? -feci io.
-Non se su quel letto mi siederò anche io. -ribatté Audrey. -E poi Allison ha diciassette anni. È troppo piccola per Adrian.
-Ma se lui la rende felice... -intervenne Kendall quasi con tono di rimprovero. -Audrey, Allison non ci ha detto niente quando...
Le guance del ragazzo divennero color carminio.
-Lo so. -disse Audrey. -Ma lei è la mia migliore amica. Non voglio che...
Non terminò la frase.
*angolo meh*
Ahah! Speravate che facessero qualcosa eh? Ma guarda che pervertiti... 😏🤣
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