Capitolo 17 ~ Allison
Era quasi ora di cena quando decidemmo di fermarci per mangiare. Eravamo nel Wisconsin e stavamo per arrivare al confine con il Minnesota.
Stavamo camminando per strada alla ricerca di un locale dove cenare, quando Adrian si fermò di colpo.
-Ragazzi. Andiamo via. -disse fissando qualcosa davanti a sé, spaventato.
-Perché? -chiesi dubbiosa.
Mi prese per il polso e fece dietrofront. Kendall e Audrey ci seguirono.
-C'è mio padre. -spiegò il dio.
-E perché scappi da tuo padre? -domandò Kendall.
Adrian arrossì leggermente: -Diciamo che non mi ha esattamente permesso di scendere nel mondo mortale...
-Sei qui e lui non lo sa? -esclamò Audrey accelerando il passo per stare dietro ad Adrian.
Mi voltai: poco dietro di noi c'era un uomo dal volto fiero, bello e cupo, gli occhi grigi come la nube temporalesca carica di pioggia, la barba scura striata di grigio. Indossava un completo gessato blu scuro. Non somigliava per niente ad Adrian e mi sorpresi che fosse proprio Zeus.
-Entriamo in quell'hotel. -disse Kendall indicando l'edificio bianco davanti a noi.
-Buona idea. -disse Adrian.
Arrivammo all'hotel ed entrammo. La hall era immensa, con un lampadario enorme che pendeva dal soffitto. Tutto sembrava sfarzoso lì dentro: il pavimento e le colonne che lo circondavano, il bancone della reception, i divani color porpora e il tappeto del medesimo colore.
Non c'era nessuno e regnava un silenzio sovrumano.
-Bene. E adesso? -chiese Audrey sarcastica.
-Proviamo a chiedere se c'è una stanza disponibile? -propose Kendall. -Per la notte.
-Ma solo un'ora qui dentro costerà miliardi. -dissi.
-Non c'è problema. -fece Adrian. -Dimenticate che sono un dio. Mio padre mi ha tolto solo qualche potere.
-Ma se non sa che sei qui, perché... -iniziai.
-Punizione. Come i bambini di otto anni quando mangiano troppe caramelle. -Adrian sbuffò.
-Puoi far comparire i soldi che ci servono con i tuoi poteri? -domandò Kendall sorpreso.
-In realtà no. -poi Adrian prese una carta dorata dal portafogli. -Ma questa qui si.
Sorridemmo tutti e quattro, complici.
-D'accordo, ma con questi vestiti non crederanno mai che siamo disposti a pagare per stare in questo hotel. -dissi.
Adrian schioccò le dita e una nuvoletta bianca mi avvolse. Quando scomparve, vidi Adrian con addosso uno smoking nero con papillon. Kendall era vestito allo stesso modo, ma lo smoking era blu. Audrey indossava un abito di un arancione tendente al rosso, con il corpetto in pizzo e la gonna corta davanti e lunga dietro. Le scarpe erano argento con il tacco alto. I capelli neri erano stati lasciati sciolti sulle spalle.
Kendall guardò Audrey e le sorrise.
-Sei bellissima, Pasticcino. -disse. La mia amica arrossì.
Notai che Adrian mi guardava come se davanti a lui ci fosse stato uno spettacolo bellissimo.
-Guardati. -fece segno verso uno specchio poco lontano. Mi avvicinai e rimasi a bocca aperta: il mio abito mi copriva i piedi, era blu quasi scuro, semplice, una fascia di brillanti in vita, senza spalline e con una scollatura leggermente a cuore. I capelli erano stati lasciati sciolti e mi cadevano sulle spalle in boccoli eleganti. Adrian mi aveva trasformata in una principessa. Letteralmente.
Mi voltai verso di lui, che mi guardava con le mani in tasca e un sorriso che gli incurvava le labbra.
-Andiamo. -disse Audrey. -Cerchiamo i camerieri.
Ci dirigemmo verso una stanza chiusa, anche se secondo me sarebbe bastato suonare il campanello alla reception.
Adrian aprì una delle porte e un cameriere si voltò verso di lui.
-Scusi, signore, lei è un invitato? -chiese l'uomo.
-Ehm... -balbettò Adrian.
Dietro al cameriere potei vedere la quantità di gente che riempiva la sala. Notai un tavolo dove c'era una torta con sei piani, in cima aveva una coppia di sposini di sapone ed ebbi la certezza di essere ad un ricevimento per un matrimonio. C'era anche un palco, su cui era stata collegata una postazione per un dj.
-Ma come, non lo sa? -fece Kendall. -Questi ragazzi sono qui per esibirsi alla festa.
Sia io che Adrian ci voltammo verso il figlio di Venere. Lui ci fece l'occhiolino e finalmente capii cosa ci avesse trovato Audrey in lui. Quel ragazzo era furbo, cosa che lo rendeva affascinante.
-Ehm... esatto. -disse Adrian leggermente dubbioso. -Dobbiamo cantare per gli sposi.
-In questo caso, aspettate qui mentre avverto il dj. -il cameriere sparì tra la folla.
-Ma sei impazzito? -esclamammo io e Adrian un coro.
-No. -rispose Kendall semplicemente, ma, davanti alla nostra espressione stupefatta, aggiunse: -Se il padre di Adrian non deve vederlo, tanto vale nasconderci qui dentro per un po'. Mentre aspettiamo che se ne vada dalla città.
Prima che potessimo dire altro, il cameriere tornò: -Da questa parte. -disse. Adrian ed io lo seguimmo verso un'altra porta che, a quanto pare, conduceva sul palco.
Prima che entrassimo in scena, fermai Adrian prendendolo per la manica della giacca.
-Che cosa cantiamo? -gli chiesi.
Lui fece comparire un foglio e me lo porse: -La conosci?
Lessi il testo, poi lo guardai e, sorridendo, annuii. Era la colonna sonora di un film e, prima di allora, non l'avevo mai cantata davanti a qualcuno. In realtà non conoscevo nemmeno le parole esatte, ma, grazie al mio potere da figlia di Apollo, riuscii a memorizzare il testo.
Adrian si tolse la giacca dello smoking e prese un microfono, poi me ne porse un secondo e salì sul palco. Io lo seguii e subito i riflettori mi illuminarono. Le luci nella sala erano state abbassate, creando un effetto romantico. Gli sposi erano proprio davanti al palco, mentre Kendall e Audrey erano poco distanti.
-Ehm... buonasera a tutti. -disse Adrian. -La canzone che canteremo è alquanto famosa. Speriamo vi piaccia.
Gli invitati applaudirono, poi la musica iniziò.
Adrian mi sorrise, mentre iniziava il suo pezzo.
You know I want you
It's not a secret I try to hide
You know you want me
So don't keep saying our hands are tied
Gli sposi iniziarono a ballare e gli invitati li imitarono.
You claim it's not in the cards
And fate is pulling you miles away
And out of reach from me
But you're here in my heart
So who can stop me if I decide that you're my destiny?
Adrian mi sorrise, poi iniziò il ritornello, prendendomi per mano.
What if we rewrite the stars?
Say you were made to be mine
Nothing could keep us apart
You'll be the one I was meant to find
It's up to you, and it's up to me
No one can say what we get to be
So why don't we rewrite the stars?
And maybe the world could be ours tonight
Adrian strinse la mano per incoraggiarmi. Io iniziai il mio pezzo, guardando quegli occhi blu come il cielo e avvicinandomi a lui.
You think it's easy
You think I don't wanna run to you, yeah
But there are mountains
And there are doors that we can't walk through
I know you're wondering why
Because we're able to be just you and me within these walls
But when we go outside
You're gonna wake up and see that it was hopeless after all
Feci qualche passo indietro, ma senza lasciare la mano del figlio di Zeus.
No one can rewrite the stars
How can you say you'll be mine?
Everything keeps us apart
And I'm not the one you were meant to find
It's not up to you, it's not up to me, yeah
When everyone tells us what we can be
And how can we rewrite the stars?
Say that the world can be ours tonight
Adrian fece un passo verso di me ed io verso di lui.
E tutto ciò che ci circondava svanì.
All I want is to fly with you
All I want is to fall with you
So just give me all of you
Iniziammo a camminare per il palco, in cerchio. Ma gli occhi non di staccarono mai.
It feels impossible
It's not impossible
Is it impossible?
Say that it's possible
Adrian mi riprese per mano e mi fece fare una giravolta.
How do we rewrite the stars?
Say you were made to be mine
And nothing can keep us apart
'Cause you are the one I was meant to find
Eravamo uno di fronte all'altra. Adrian mi mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
It's up to you, and it's up to me
No one can say what we get to be
And why don't we rewrite the stars?
Changing the world to be ours
Ero talmente vicino ad Adrian che sentivo il suo respiro e, come in trance, continuavo a guardare ogni singolo particolare del suo viso.
You know I want you
It's not a secret I try to hide
But I can't have you
We're bound to break and my hands are tied
Abbassammo i microfoni senza smettere di guardarci. Adrian mi prese la mano e ne baciò il dorso, poi gli ospiti della sala applaudirono.
*angolo meh*
La canzone è Rewrite the Stars, dal film The Greatest Showman.
E questi sono i vestiti di Audrey e Allison.
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