6. Il mondo là fuori

Ciao ragazzi, ho notato che commentate pochissimo.
Cosa vi succede? D:

《Si chiamava Gwenda Hyland.》iniziò Kevin, in tono serio e solenne, come se rievocare quei ricordi fosse un onore, per lui. 《Ed è stata la prima persona che ho conosciuto in questo posto. Era una ragazza assolutamente normale, con un viso piuttosto comune, capelli scuri e occhi nocciola, non aveva niente di speciale rispetto alle altre ragazze. Era una persona semplice, non certo stupida, ma piuttosto semplice, che amava gli animali e le piante...》

Kevin, per la prima volta da quando Ashlyn si era seduta al tavolo, sorrise malinconicamente, ripensando alla sua cara vecchia amica. Finalmente, i suoi occhi color del miele, mostrarono un sentimento reale, velandosi di lacrime.《Sai, Ainsworth, c'è una cosa che non ti abbiamo ancora detto.》

《Cos'altro dovrei sapere?》domandò immediatamente Ashlyn, abbassando impercettibilmente il tono della voce.
La curiosità la stava divorando viva, come una fiamma distruttiva che ardeva nel profondo del suo cuore.
Cosa le stavano tenendo nascosto?
La ragazza avrebbe pagato oro, pur di sapere ogni cosa sul misterioso istituto nel quale si trovava.

《La gente, al White Feather Ospital, scompare senza lasciar traccia.》sussurrò il ragazzo biondo, con tono grave. Nei suoi occhi, ed in quelli degli altri, c'era la massima serietà, quindi non poteva certo trattarsi di uno scherzo.

《Cosa?》Ashlyn si sentì mancare il respiro per un secondo, mentre iniziò a sudare freddo. La gente spariva senza lasciar traccia? Perchè? Cosa c'era dietro quell'ospedale? 《In che s-senso?》

《Io vivo qui da sedici anni, ho conosciuto tantissime persone...》continuò Meryl, con voce flebile e pacata. 《Giovani, vecchi... alcuni sono riusciti a svegliarsi dal coma, altri invece non li ho più visti.》

《E come mai tu sei durata così tanto?》domandò Ashlyn, guardandola fissa nelle iridi vuote e gelide. 《Perchè non sei scomparsa?》

Meryl sospirò e strinse i denti.《Non lo so nemmeno io. Spesso, alcuni dottori, ci esaminano. Dicono che il loro unico obiettivo è farci stare bene, farci aprire gli occhi nel mondo reale... ma solo poche persone si svegliano per davvero.》

《Gwenda era una ragazza troppo buona per essere vera.》Kevin riprese la parola, controllando che nessuno li stesse ascoltando. 《Un giorno alcuni dottori la presero. "Deve fare dei controlli" dissero, ma non la vidi più per due settimane.》

Il battito di Ashlyn accelerò, mentre nel suo cuore si faceva largo un sentimento primordiale, difficile da domare: la paura.
La paura di non potersi mai più svegliare da quell'incubo.
Un po' egoisticamente, temeva per se stessa e per la sua incolumità.
Non voleva scomparire nel nulla e neanche fare una brutta fine.

《Poi, un giorno, Gwenda tornò.》il ragazzo si sistemò meglio gli occhiali sul naso, ed il suo volto si oscurò. 《Ma... non era più la ragazza che conoscevo. Era cambiata: i suoi occhi erano diventati vuoti e spenti, non sorrideva più come prima. Allora le chiesi se c'era qualcosa che non andava, e lei rispose solamente "Voglio ritornare là fuori."》

《L'hanno lasciata uscire dal White Feather Ospital... ma perchè?》si chiese Ashlyn, sempre più confusa e con la mente annebbiata.

《Non l'ho mai saputo. Però... Gwenda mi raccontò di essere caduta, all'improvviso e subito dopo essere uscita dall'istituto, in un lungo e profondo sonno.》

Ashlyn alzò un sopracciglio, guardando Kevin con aria interrogativa.《Aspetta... "sonno"? Ma non siamo già in coma?》

《Già. "Sonno".》confermò Vanade, abbozzando un piccolo sorriso. 《Nonostante ci troviamo in un luogo alternativo, costruito nelle nostre menti, siamo lo stesso in grado di dormire. Il nostro cervello ha bisogno di riposo, quindi si cade in uno stato di sonno ancor più profondo, durante il quale si fanno sogni bellissimi.》

Serafin sorrise, guardando incantato un punto indefinito della stanza. Il suo tono lasciava trapelare una certa eccitazione. 《Adoro sognare! Quando non ero in coma non riuscivo mai a ricordarmi i sogni che facevo la notte. Qui invece è tutto diverso, tutti i sogni sono più belli!》

《...mentre gli incubi sono più angoscianti e terribili. È tutto amplificato.》sussurrò Kevin, cupo. 《Riprendendo il discorso di Gwenda... lei mi disse che, una volta svegliata da quel lungo e profondo sonno, si ritrovò all'esterno del White Feather Ospital. L'erba sulla quale era seduta lasciava sulla pelle piccole gocce di rugiada, la brezza serale era fresca, meravigliosa. Iniziò ad esplorare il luogo e vide alberi, fiumi e tante varietà di fiori. Descrisse boschi verdi di centinaia di acri, nature incontaminate, piccoli villaggi abitati da persone come noi...》

《Dev'essere un mondo bellissimo...》sospirò Meryl con aria sognante, che non aveva mai visto la natura in vita sua, se non nei libri a figure che leggeva da piccola.

《Sì, lo è.》Kevin si fermò per un secondo, notando che, esattamente in quel momento, un dottore stava passando da quelle parti per controllare che tutto fosse al proprio posto. Poi, una volta scampato il pericolo, iniziò a frugare nella tasca della sua maglietta, estraendo un piccolo rametto secco di biancospino. 《Gwenda me lo regalò il giorno della sua scomparsa definitiva. I dottori la presero di nuovo, e da allora non la vidi più.》

《Mi dispiace, Kevin. Non dev'essere stato facile per te perdere un'amica...》Tentò di compatirlo Ashlyn, guardando con malinconia quei piccoli fiori di biancospino ormai appassiti, che non emanavano più nessun odore.

《Non la conoscevo abbastanza bene per poterla definire mia amica, ma saremmo potuti esserlo. Era una persona buona, troppo per questo mondo.》disse amareggiato il ragazzo dai capelli chiari, infilandosi nuovamente in tasca il piccolo rametto di biancospino.

《Kevin Leavitt!》urlò all'improvviso una voce severa, che fece sobbalzare il povero ragazzo. Un dottore alto e ben piazzato, con gli occhi iniettati di sangue, raggiunse il tavolo dei cinque in poche ed ampie falcate. Gli macavano tre dita, ed il che lo rendeva ancor più inquietante e mostruoso. 《Cos'hai nella tasca?》

Kevin, a malincuore, gli porse il rametto di biancospino, abbassando la testa in segno di pentimento. 《Ecco, dottor Myles, mi spiace.》

《E questo dove l'hai preso?》ringhiò furioso l'uomo, sbattendo una mano sul tavolo e distruggendo il piccolo souvenir di Gwenda. 《Lo sai che è vietato nascondere oggetti provenienti dall'esterno, te lo eri forse dimenticato? Beh... una bella punizione ti rinfrescherà la memoria.》

L'adrenalina s'impossessò completamente del corpo di Ashlyn, ed il suo cuore iniziò a battere sempre più velocemente, finchè il petto non iniziò a farle male. La ragazza non sapeva cosa fare per rimettere a posto la situazione, era stato tutto così confusionario e veloce!
E poi, quel dottore dall'espressione truce... cosa avrebbe fatto a Kevin?
Quale punizione gli avrebbe inferto?
L'avrebbe fatto anche con gli altri?

In cuor suo, la ragazza sentiva di essersi già affezionata a questi poveri ragazzi che ne avevano passate fin troppe, e non voleva certo perderli a causa di uno stupido dottore troppo severo.
Così, Ashlyn si lasciò guidare completamente dall'istinto, abbandonando ogni logica e razionalità.

《Sono stata io.》disse alzandosi in piedi, decisa come non mai a proteggere quei ragazzi. 《Io ho dato quel fiore a Kevin, l'ho trovato in giro per l'ospedale e non ho potuto fare a meno di raccoglierlo.》

《Tu, stupida irrispettosa.》sibilò Myles tra i denti, spingendo con violenza la povera ragazza. 《Vedi di abbassare la cresta. Hai appena infranto una regola igienica molto importante di quest'ospedale, portando con te quell'insulso fiore pieno di batteri. Ti rendi conto della gravità della situazione?》

《Sono nuova. Non conosco nessuna regola.》azzardò Ashlyn, ancor più arrabbiata per lo spintone, senza staccare gli occhi da lui.
E, prima che potesse controllarsi, gli mollò un forte pugno dritto in volto.

Angel's Corner

Viva l'impulsività, yeeeee!!!

Tenete a mente il biancospino.
Ci servirà in seguito.

E vi prego di una cosa importante: non confondete assolutamente Meryl con Myles!

Meryl: ragazza di 16 anni, minuta, timida e ASIATICA. VIVA L'ASIA.

Myles: dottore bello grosso e robusto, senza alcune dita.

I know, I know... i nomi (Myles è il cognome ma okay) sono molto simili, ma mi piacciono molto entrambi, e quindi...

Beh, che altro dire... alla prossima!!

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