3. Spiegazioni
《Sei in coma, Ashlyn Ainsworth.》sentenziò la donna con tono calmo e freddo, non curandosi troppo dello stato mentale della ragazza. Ormai era così abituata a dare notizie del genere ai nuovi pazienti del White Feather Ospital, che non si scomodava neanche per consolare i poveri malcapitati.
Con il tempo tutti quanti accettavano la loro condizione, la dottoressa Westergren doveva solo darle il tempo di abituarsi alla notizia.
《I-in coma? Come sarebbe a dire?》la voce della ragazza vacillò per un momento, pensando al tutto come uno scherzo veramente di cattivo gusto o ad una stupida presa in giro da parte di quella donna. 《Guardi che non sono in vena di scherzi, io-》
《Sono serissima, fidati di me.》la interruppe la donna, indispettita dall'incredulità di Ashlyn. 《Non sarebbe professionale da parte mia fare certi scherzi ai nostri pazienti, ti pare? Non ti ho mentito, Ashlyn. Tu sei veramente in coma.》
《Questo è impossibile!》esclamò la ragazza, per poi scoppiare a ridere istericamente. Per un attimo, ma solo per un attimo, pensò di star sognando tutto, ma scacciò immediatamente quell'ipotesi dalla sua mente: il dolore che aveva provato staccandosi la flebo dal braccio era stato fin troppo reale. La sua mente, neanche in un sogno, sarebbe stata in grado di simularlo in modo così realistico.
《Ah, voi nuovi pazienti. Non volete proprio accettare la verità...》sospirò rassegnata la donna dai capelli corvini, alzando il suo unico occhio funzionante al cielo. 《Dimmi, cara, qual è l'ultima cosa che ti è successa prima di risvegliarti in questo luogo?》
《Mi stavo dirigendo verso l'ospedale per dare un saluto a mia zia...》
《E poi? Poi cosa è successo?》la incalzò la dottoressa Westergren, incurvando le labbra in un sorriso leggermente compiaciuto. Pian piano le avrebbe sfilato le parole di bocca, costringendola ad aprire finalmente gli occhi per guardare in faccia alla dura realtà.
《Poi non ricordo bene, le immagini si sono susseguite ad una velocità al di fuori della norma...》spiegò la ragazza, con la fronte imperlata di sudore. Si sentiva inquieta, messa con le spalle al muro, e neanche sapeva perchè.《C'erano dei ragazzi sul marciapiede, poi un camion che si dirigeva ad alta velocità nella mia direzione. Tutto si è fatto buio, poi mi sono risvegliata in questo luogo... ma non sono in coma!》
《E allora dove credi di essere, Ashlyn? In quale luogo ti trovi, secondo te?》Le generose labbra rosse della donna si piegarono in un sorriso innaturale, quasi diabolico. La dottoressa Westergren amava far arrivare al limite la pazienza dei suoi pazienti, sembrava quasi un gatto che si divertiva a torturare un innocente topolino.
《Non saprei... io...》tutte le certezze di Ashlyn crollarono in quel momento, abbattute in un solo colpo dallo sguardo duro della donna. In quell'unico, grande e severo occhio nero, vide solo una grande sicurezza, mista anche ad un po' di perfidia. Quella donna non stava mentendo, ed Ashlyn ne era certa. Tuttavia voleva delle prove, non si sarebbe arresa tanto facilmente. 《Se è vero che sono in coma, allora dimostratemelo!》
La dottoressa Westergren sorrise, colta alla sprovvista da quella strana richiesta. Nessuno le aveva mai tenuto testa per così tanto tempo, tutti si erano semplicemente arresi dopo un paio di domande, sprofondando in un profondo stato di shock. Nessun paziente del WFO si era dimostrato così attaccato alla realtà quanto Ashlyn, il che sorprendeva parecchio la donna.
《E sia...》si rassegnò la donna, sfilando lo spillo dai suoi capelli corvini, che una volta sciolti le ricaddero morbidi sulle spalle. 《Ti darò una piccolissima dimostrazione...》
Ashlyn deglutì, non avendo ancora ben capito cosa volesse fare. Di sicuro nulla di buono, quella donna sembrava tutto fuorchè una persona affidabile.
La dottoressa si voltò e successivamente si tolse la benda dall'occhio, tenendo sul palmo della mano lo spillo, in modo che la ragazza potesse vederlo.
Lo spillo iniziò, improvvisamente, a volare.
Non era un'illusione ottica o un qualche trucco di magia, quel piccolo spillo iniziò a volteggiare in aria, con la stessa facilità di una piuma. Ashlyn lo vide andare a destra, poi a sinistra, poi di nuovo a destra. Iniziò a creare delle spirali in aria, sempre più velocemente, mentre la ragazza lo guardava rapita.
Poi si fermò, ritornando tra le mani della dottoressa Westergren, che legò nuovamente i suoi capelli. Rimise velocemente la benda, voltandosi con un sorriso smagliante impresso sul viso. 《Spero di averti convinta, Ashlyn Ainsworth.》
La ragazza, che nel frattempo era rimasta a bocca aperta, non riuscì a formulare una frase di senso compiuto, tanto era grande il suo stupore. 《Come... come siete riuscita a...》
La donna sorrise, camminando verso la porta.《È semplice. In questo luogo ognuno di noi può sviluppare delle abilità speciali, dal controllo della materia alla creazione di qualcosa. Io sono solo una semplice dottoressa, riesco unicamente a spostare piccoli oggetti, ma ci sono alcune persone che sono in grado di fare molte più cose di me.》
《Quindi mi sta dicendo che è possibile sviluppare dei poteri speciali?》Ad Ashlyn le si illuminarono gli occhi: il fatto di avere delle abilità fuori dal normale era qualcosa di molto allettante. Chissà cosa sarebbe stata in grado di fare!
Telecinesi? Controllo della mente?
Avrebbe potuto fare di tutto. 《Sarebbe bellissimo essere in grado di-》
《Frena, Ashlyn, frena.》la interruppe bruscamente la dottoressa, facendo crollare tutte le speranze di Ashlyn come un castello di carte. 《Noi siamo solo dottori, non possiamo insegnarti qualcosa di così pericoloso. Anche volendo, non potremmo perchè non siamo sufficientemente sviluppati.》
《Ma...》tentò di ribattere la ragazza, delusa da quelle parole.
《Niente "ma". Noi siamo dottori, il nostro unico scopo è farti stare meglio.》replicò acida la dottoressa, aprendo la porta della stanza. 《Ora vai, Ashlyn. È ora di cena, devi mangiare qualcosa se vuoi mantenere invariate le tue risorse mentali. La mensa è in fondo al corridoio, non ti puoi sbagliare.》
Ashlyn, delusa e arrabbiata, non disse più nulla. Infilò ai piedi le orribili scarpe nere che si trovavano ai piedi del letto e sgattaiolò via dalla camera, senza neanche guardare in faccia la dottoressa Westergren.
E, con gli occhi fissi sul pavimento, si incamminò verso la mensa.
Angel's Corner
Ditelo che siete già tutti innamorati della dottoressa Westergren.
Vero?
VERO?
Certo che sì. Come si fa a non amare un'inquietante donna con un occhio solo che solleva gli oggetti con la forza del pensiero?
Ahahah no. La smetto.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top