22. La ragazza cieca

《Eccoci arrivate, il mio rifugio dovrebbe essere questo.》annunciò solenne la ragazza misteriosa, con il cappuccio calato sulla fronte che le nascondeva parzialmente il viso.
Teneva stretto il braccio di Ashlyn, sul quale si allargava l'orrenda ferita inflittale poco prima da un Perduto, una creatura dagli occhi del color del sole, ma freddi e letali come un pezzo di ghiaccio.

Dietro di lei c'erano Vanade, Kevin e Meryl, sconvolti dall'esperienza appena fatta. Avevano rischiato di lasciarci le penne a causa di quei mostri per più di una volta ed, il fatto che Ashlyn fosse stata appena morsa da uno di loro, non aiutava.

《Come "dovrebbe"?》Ashlyn alzò interrogativamente un sopracciglio, squadrando con poca convinzione la baracca piccola e malmessa che si ritrovava davanti. Era costruita completamente con il legno e priva di finestre, ma la cosa più strana di tutte era che le assi usate per creare le pareti non erano perfettamente allineate tra di loro: era quasi come se il costruttore le avesse posizionate ad occhi chiusi, senza curarsi minimamente dell'estetica del rifugio.

《È per caso una casa fatta di legno? Allora sì, questo è il luogo dove vivo.》

《Casa? Più che casa sembra una baracca. Sembra che l'abbia costruita un bambino di due anni!》ribattè sbalordito il ragazzo dai capelli castani, sgranando gli occhi alla vista di quella mostruosità.

《Guarda che così mi offendo. E comunque non è poi così male! Questa casetta, nonostante le apparenze, è solida come la roccia. Mi ha protetto a lungo dall'attacco dei Perduti, non c'è posto più sicuro di essa.》

《Di solito non mi fido di gente appena conosciuta, ma stavolta la situazione è complicata...》mugugnò Ashlyn, entrando titubante all'interno del rifugio.《Tu prova ad alzare un dito su di noi e giuro che do fuoco all'intero bosco.》

《Non ce ne sarà bisogno, non ho cattive intenzioni.》sospirò l'altra, aprendo la porta ed incitando gli altri ad entrare. 《Muovetevi, tra poco saranno qui!》

Una volta entrati nella baracca, i ragazzi si accorsero che la visibilità in quel posto era molto ridotta: non uno spiraglio di luce penetrava dall'esterno, ed i mobili storti e mal posizionati rendevano il tutto più angusto e cupo.

《Come fai a vivere in questo posto? Non c'è neanche un po' di luce!》domandò Kevin, cercando a tentoni una parete alla quale appoggiarsi con Meryl.

《Non ho bisogno della luce...》ammise con naturalezza la ragazza, accendendo con un fiammifero il focolare per riscaldarsi e permettere agli altri di vedere. 《Io sono cieca.》

《Cosa? Come è possibile?》Vanade era completamente allibito: non riusciva proprio a mandar giù una cosa del genere. Quella ragazza era cieca? 《E allora come facevi a muoverti così agilmente? Ti ho visto schivare alberi e radici, ed hai persino afferrato al volo la tua lancia quando Ashlyn ha cercato di colpirti!》

《Già, ed ho fatto tutto senza l'uso della vista.》sussurrò la ragazza misteriosa, abbassandosi finalmente il cappuccio per rivelare il suo volto.
Aveva i capelli ramati dello stesso colore del tramonto che portava raccolti in una coda alta. Una frangia irregolare le incorniciava il volto paffuto e le nascondeva gli occhi. Il suo viso era quello di una persona gentile, ma qualcosa di lei turbò profondamente i ragazzi: le sue iridi, nonostante fossero parzialmente nascoste dai capelli, spiccavano nell'oscurità: erano di un colore molto simile al bianco e assomigliavano a delle piccole perle.

《Io... non posso vedere.》disse con tono calmo, voltando la testa in direzione degli altri. 《Però ho un'abilità speciale che mi permette di compensare perfettamente questa perdita: è come se fossi un pipistrello, riesco a sapere con precisione la posizione di qualunque oggetto mi stia intorno. Inoltre il mio udito è molto più sviluppato rispetto ad una persona normale, quindi è come se "vedessi" le cose con le orecchie.》

《Possibile che... siano queste le abilità speciali di cui parlava la Dottoressa Westergren?》rifletté Ashlyn a voce alta, massaggiandosi il mento con fare pensoso. 《E dimmi... come hai ricevuto quest'abilità?》

La ragazza si alzò in piedi, afferrando delle strane erbe con una mano ed avvicinandosi ad Ashlyn.《Beh, nella vita reale ho sempre avuto una pessima vista. Portavo sempre degli occhiali grandi e spessi, ma questo sembrava non funziomare efficacemente contro la mia cecità. Una volta arrivata qui, però, la mia vista ha iniziato a peggiorare sempre di più, finchè non ho smesso di vedere del tutto. Eppure, se con gli occhi non riuscivo più a vedere nulla, qualcosa dentro di me riusciva lo stesso a farmi sapere con precisione i dati dell'ambiente che mi circondava.》

《Quindi hai dovuto perdere del tutto la vista per ottenere questo tuo potere?》domandò curiosa l'altra, porgendole il braccio ferito per farsi medicare. La ragazza misteriosa annuì, disinfettandole la ferita con le erbe per poi fasciarle il braccio con delle lunghr garze bianche.

《È una cosa assurda... impossibile!》balbettò Kevin che ancora si rifiutava di credere a cose irreali come quelle.

《Davvero hai ancora il coraggio di pronunciare la parola "impossibile" dopo aver visto quei mostri la fuori?》fece sardonica la ragazza dai capelli biondi, trattenendo una piccola risata. 《Ormai dovresti saperlo che in questo luogo tutto è possibile.》

《L'unica spiegazione logica è che sia tutto un mio sogno!》concluse Kevin, mettendosi una mano nei folti capelli biondi.《È tutto frutto del mio subconscio che tenta di farmi perdere la testa.》

《E chi te lo dice che il sogno sia tuo?》ribattè Vanade con uno strano sorrisetto sul volto. 《Forse questo sogno è mio e nessuno di voi esiste perchè siete stati creati tutti dalla mia mente!》

《Anch'io vorrei fosse solo un semplice sogno...》sospirò triste la ragazza misteriosa, sedendosi su uno sgabello di legno.《Purtoppo non lo è. Questo posto, seppur ai limiti del possibile, è reale. Eccome se lo è...》

Meryl si fece avanti timidamente.《Perchè ne sei tanto sicura, signorina...?》

《Lejandra, mi chiamo Lejadra. E parlo per esperienza personale, se proprio vuoi saperlo. Se questo fosse solo un banalissimo sogno, allora non sentiremmo dolore o altri sentimenti: sarebbe tutto intorpidito e noi non ci renderemmo conto pienamente delle nostre azioni. Ma in questo luogo è tutto diverso: se ti fai male soffri e se muori... beh, c'è una buona probabilità che anche il tuo corpo perda per sempre il dono della vita.》

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