21. L'attacco a sorpresa dei Perduti
La figura umanoide dagli occhi giallo incandescente attaccò con ferocia Vanade, strappandogli con un violento morso un pezzo della sua maglietta. Il ragazzo, paralizzato dalla paura, cercò invano di fuggire ma fallì miseramente.
Il mostro ringhiò inquietantemente, fissando il povero ragazzo, aspettando con calma una sua reazione di terrore per poi finirlo definitivamente. Gli esseri infimi come lui adoravano guardare negli occhi della preda prima di ucciderla, e trovavano un puro e sadico piacere nel terrore che essa provava non appena capiva che nessuno sarebbe arrivato a salvarla da morte certa.
Ormai la mente di quelli come loro, i Perduti, era annebbiata, malfunzionante e completamente corrotta dalla malvagità. Una mente senza più intelletto o ragione, che si faceva comandare solamente dall'istinto e dalla brama di sangue altrui.
Negli occhi di Vanade si spense, solo per un momento, quella piccola scintilla di speranza che lo stava mantenendo in vita. I suoi occhi si inumidirono, mentre un brivido di terrore puro gli percorse la spina dorsale. In quel momento Vanade sapeva che non sarebbe riuscito a sopravvivere a quel mostro e che nessuno sarebbe arrivato in suo soccorso: gli altri lo avevano lasciato indietro, chi mai avrebbe avuto il coraggio di voltarsi solo per lui?
Fu questione di un secondo e una lancia d'argento trapassò violentemente il cranio del mostro, che cadde privo di vita al suolo.
Vanade si rialzò impaurito ma sollevato, consapevole del fatto che qualcuno era davvero tornato indietro per salvarlo.
《Alzati e corri per la tua vita, fragile ragazzo.》ordinò severa la ragazza misteriosa di prima, raccogliendo la sua arma dal cadavere del mostro.《Quel Perduto non era il solo ad essere nelle vicinanze, siamo completamente circondati.》
Il moro annuì spaventato, iniziando a correre con il cuore in gola. Era quasi come se non fosse più padrone delle sue gambe, che si sforzavano di correre il più veloce possibile per metterlo in salvo. La paura della morte, ormai, era l'unica cosa che gli dava la forza di correre lontano da quell'orribile incubo.
《Attento!》Urlò Ashlyn al ragazzo, gettandosi impulsivamente su un altro di quei mostri che stava per colpire a tradimento Vanade. Il Perduto si ritrovò per terra, ancorato a terra dalla presa salda e decisa della ragazza dagli occhi neri e minacciosi. 《Vanade, corri il più lontano possibile da qui! Non badare a me, riuscirò a cavarmela.》
《Ma, Ashlyn...》sussurrò scosso l'altro, guardandola con gli occhi sgranati per il terrore ed il cuore a mille.
《Ho detto di correre!》Ashlyn lo fulminò con lo sguardo, costringendolo a darsi alla fuga.
Una volta che vide la chioma castana del ragazzo scomparire dalla sua visuale, tirò un sospiro di sollievo e focalizzò la sua attenzione sul mostro che si ritrovava davanti.
I Perduti erano creature assai strane, con le iridi ambrate ed incandescenti, come quelli delle linci. Avevano la pelle secca e rovinata, dalla tonalità tendente al grigio ed in alcuni punti nera come il carbone. Erano anche dotati di un paio di gambe e braccia graciline che li facevano assomigliare in tutto e per tutto a degli esseri umani. Ma loro non erano assolutamente degli esseri umani.
I loro occhi non avevano assolutamente niente dentro: erano vuoti e spenti come quelli di un morto, eppure al contempo erano anche occhi luminosi e brillanti, nei quali si leggeva chiaramente la loro brama infinita di sangue.
《È inutile tentare di scappare, sono più forte di te.》disse acida Ashlyn quando il Perduto iniziò a dimenarsi per riacquistare la sua libertà. Le sue braccia magre si muovevano scoordinatamente, cercando di afferrare invano il collo candido della ragazza.
《Riesci a comprendermi?》chiese poi Ashlyn, incuriosita da quella strana creatura umanoide. Il Perduto, in risposta, grugnì in modo disumano, quasi animalesco. Era evidente che i due non si sarebbero mai potuti comprendere a vicenda. 《Evidentemente no...》
Ashlyn afferrò saldamente la testa del mostro e, con un gesto deciso e secco, gli spezzò il collo. Guardò disgustata il cadavere che giaceva a terra, sentendo un brivido sotto la sua pelle. Aveva tolto un'alta vita. Poco importava se fosse quella di un mostro assassino ormai privo di intelletto. Per lei era sempre una vita.
Sospirò pesantemente, facendosi forza da sola, poi si rialzò da terra e iniziò a correre al massimo della velocità per raggiungere gli altri.
Ashlyn corse e corse, schivando alberi, rami e radici sporgenti che cercarono in ogni modo di farle perdere l'equilibrio. Finalmente sorrise quando intravide la figura snella di Vanade davanti a lei, ma un attimo dopo la ragazza si ritrovò con la faccia a terra e una mano stretta intorno al collo.
《Cos-》esclamò per la sorpresa, ritrovandosi faccia a faccia con un Perduto di stazza superiore rispetto al precedente che la fissava con i suoi occhi famelici ed assetati di sangue.
La ragazza riuscì a liberarsi dalla sua presa rotolando di lato, ma il Perduto la attaccò nuovamente, mordendole con forza il braccio con i suoi denti affilati e taglienti come lame.
Il petto della ragazza iniziò a bruciare nuovamente, e la collanina con l'acchiappasogni che portava attorno al collo creò una sottospecie di scudo invisibile intorno al suo corpo. Era come se quella collana avesse una propria coscienza che le imponeva di attivare lo scudo ogni qualvolta Ashlyn era in pericolo di vita.
La ragazza misteriosa piombò dal cielo come un'aquila, trafiggendo il petto del Perduto con facilità ed aiutando Ashlyn a rialzarsi. 《Stai bene? Sente odore di sangue... sei stata ferita?》
《Beh, per caso ti è sfuggito l'enorme morso che ho sul braccio?》commentò sardonica Ashlyn, rimettendosi in piedi con un po' di fatica e tastandosi la ferita.《Grazie per il salvataggio, in ogni modo. Sei molto brava con quella strana lancia argentata.》
《Questa non ci voleva. È molto pericoloso essere morsi da un Perduto.》la informò l'altra, iniziando ad annusare l'aria pregna dell'odore del sangue di Ashlyn. 《Dobbiamo intervenire subito.》
《Perchè? Rischio di diventare una di loro?》Ashlyn trattenne una piccola risatina, guardando il profondo segno che il morso di quel perduto le aveva lasciato. Probabilmente era in punto di morte, ma proprio non riusciva ad essere completamente seria. Rideva per non piangere e il sarcasmo le scorreva nelle vene, non sarebbe mai stata del tutto seria.
《Non c'è tempo per scherzare. Il morso di uno di loro è pieno di batteri pericolosi che rischiano di procurarti una brutta infezione.》la avvisò serissima la ragazza misteriosa, prendendola per mano. 《Se non vuoi che ti amputi il braccio, farai meglio a correre. Il mio rifugio è qui vicino, ma dobbiamo sbrigarci. Ragazza, corri più veloce che puoi, oppure te la vedrai davvero molto brutta.》
Angel's Corner
Allora, scusate se non sto aggiornando molto spesso, ma prometto che d'ora in poi ritornerò ad aggiornare come prima!
Grazie a voi che state leggendo questa storia, mi fa davvero star bene vedere "1,8 K" sotto il titolo.
Continuate così e grazie di tutto!
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