12. Dreamcatcher

Il pomeriggio trascorse velocemente per i cinque ragazzi, che cercarono con tutte le loro forze di non pensare a cio che avevano in mente di fare.
Con tutti quegli occhi puntati addosso non potevano certo permettersi di destare sospetti! Se quel piano di fuga fosse fallito , non avrebbero mai più avuto altre possibilità di fuggire e sarebbero rimasti in una piccola celletta buia fino alla fine dei loro giorni.

Ashlyn si addentrò nei corridoi del White Feather, guardandosi intorno per cercare il dormitorio femminile.
Nessuno le aveva ancora rivelato la sua ubicazione, e lei si sentiva ancor più sperduta di un pesce fuor d'acqua.

Si fece largo tra pazienti e dottori, guardandosi costantemente intorno per cercare un posto dove riposare, ma nessuno le prestò attenzione o le indicò la via. Ma, quando la ragazza stava per mollare, qualcuno venne in suo soccorso.

《Cosa stai cercando?》chiese un dottore dal sorriso amichevole, al quale mancava una gamba. Si reggeva a stento su una misera stampella di metallo, arrancando nei corridoi per aiutare i pazienti bisognosi. 《Ti ho vista smarrita, quindi ho pensato ti servisse un po' d'aiuto.》

"Non farti ingannare da quel sorriso, Ashlyn. È pur sempre uno di loro." Pensò acida la ragazza, non sapendo ancora se fidarsi o meno di quell'uomo. Le cadde l'occhio sulla taghetta appuntata al suo petto, e riuscì a leggere il suo cognome: "Dottor Roscow".《Nessuno mi ha detto dove si trova il dormitorio femminile. Può aiutarmi?》

《Oh, certamente.》il dottore alzò un braccio, indicando allegramente una porta bianca socchiusa. 《Da quella parte! Quel corridoio ti porterà direttamente ai dormitori.》

《Grazie.》mormorò la ragazza, lasciandosi alle spalle quell'inquietante uomo dall'ampio sorriso stampato in volto. Qualcosa, riguardo lui e tutti gli altri dottori, la turbava perennemente, ma ancora non riusciva a capire bene cosa.
Che fosse perchè presentassero tutti delle evidenti malformazioni fisiche?
La ragazza non seppe cosa pensare a riguardo, ma una cosa era certa: quelle persone nascondevano qualcosa di grosso.

Una volta arrivata nel dormitorio, si fece accompagnare da una dottoressa fino alla sua stanza. Si buttò immediatamente sul letto senza neanche prendersi il disturbo di cacciarsi le scarpe, e cadde in un sonno profondissimo.

《Ciao, Ashlyn.》la chiamò una voce femminile dal timbro sottile e dal suono fanciullesco. La ragazza aprì gli occhi, ritrovandosi comodamente adagiata su un letto dalle lenzuola in pizzo viola e nere. 《Finalmente sei tornata.》

《Dove sono? Come hai fatto a portarmi qui?》Ashlyn scattò in piedi, accorgendosi di non trovarsi più nel White Feather Ospital, bensì nella stessa camera dallo stile gotico che aveva sognato il giorno prima.

《Non sono stata io, hai fatto tutto da sola.》Ashlyn riconobbe qualcosa di familiare, in quella voce, ma non riuscì a ricordare dove l'avesse già sentita. 《Siamo dentro la tua testa, sciocca.》

《Cosa vuoi da me?》ringhiò la ragazza, mettendosi sulla difensiva.
Si sentiva in pericolo, e di certo non avrebbe mai permesso a qualcumo di farle del male.

《Aiutarti.》la figura misteriosa apparve davanti ai suoi occhi, uscendo dalle ombre. I suoi occhi erano neri come la morte ed indossava abiti gotici dello stesso colore, con l'ampia gonna ricamata in pizzo. La cosa che però sconvolse maggiormente Ashlyn, era l'incredibile somiglianza della ragazza con lei. Erano praticamente identiche: stessi occhi, stesso colore dei capelli, stessa espressione vuota in volto...

《Chi sei? Perchè mi assomigli così tanto?》domandò allarmata, stringendo i pugni e preparandosi a mettere fuori gioco quella sua brutta copia vestita in maniera dark.

《Forse perchè sono il tuo Riflesso?》rispose con pungente ironia la ragazza, avvicinandosi sempre di più a lei. 《Sono qui per aiutarti, Ashlyn. Ti prego di fidarti di me.》

《Perchè dovrei? Neanche ti conosco. E sei anche molto inquietante, fattelo dire. Il tuo aspetto è praticamente identico al mio!》

《Oh, peccato. Pensavo di essere più bella di te.》sospirò con finta tristezza l'altra, per poi farsi seria. 《Senza il mio aiuto morirai. Nessuno potrà salvarti dalle orribili cose che il fato ha in mente per te. Ecco perchè ti chiedo di accettare questo mio piccolo regalino: servirà a proteggerti dalla morte, dall'oblio e dalla disperazione.》

Il Riflesso si avvicinò ad Ashlyn, afferrandole una mano e facendoci cadere dentro un piccolo ciondolo argenteo, raffigurante un acchiappasogni con delle piccole piume metalliche attaccate ai bordi.
L'oggetto era freddo al tatto, tanto che un paio di brividi risalirono la spina dorsale della ragazza. Era un semplice acchiappasogni, sì, ma qualcosa di esso la turbava. Forse erano quelle tre piccole piume, di colore bianco, grigio e nero? O forse era la pietra violacea incastonata al centro, che brillava di una luce cupa e misteriosa?

(Disegno stilizzato dell'acchiappasogni)

(Modificato)

(Bozzetto venuto male di Ashlyn con addosso l'acchiappasogni.)

《E che me ne dovrei fare io di questo?》domandò la ragazza, guardando quell'oggetto senza capire la sua utilità. 《È solo una misera collanina con un acchiappasogni.》

《Se ti fermi all'apparenza, non sei degna di portarlo al collo.》ribattè seccata l'altra, assottigliando lo sguardo. 《Tienila sempre con te, ha un grandissimo potere. Fidati, Ashlyn, io so cosa è meglio per noi.》

《Noi? Guarda che non esiste proprio un "noi". Neanche ti conos-》

Ma, prima che Ashlyn potesse ricevere una risposta, si ritrovò catapultata nella sua piccola stanzetta del White Feather Ospital, con indosso la collana che il Riflesso le aveva regalato. La prese tra le mani, guardandola con attenzione e stupore, cercando di capire cosa ci fosse di così speciale in quel minuscolo oggetto.

"Chissà cosa voleva da me, quella strana tipa dark."

***

Coperta dal buio e dall'oscurità, la minuscola figura di Meryl sgattaiolava agilmente per i corridoi, stringendo in mano la piantina stropicciata dell'edificio.
La ragazza dai lineamenti asiatici camminava in punta di piedi, trattenendo il fiato per rischiare di non essere scoperta.

Arrivò finalmente nel punto d'incontro prestabilito, l'interno di uno sgabuzzino pieno di stracci e prodotti per la pulizia vari, e notò che il suo amico Kevin era già lì, ad aspettare con impazienza gli altri.
L'odore pungente di disinfettante le solleticava le narici, ma la ragazza lo trovava lo stesso piacevole.

《Ciao, Kevin. Sei in anticipo.》sussurrò, porgendogli con un piccolo sorriso la mappa dell'ospedale.

《Siete voi ad essere in ritardo.》sbuffò il ragazzo, afferrando il pezzo di carta ed iniziando a guardarlo con estremo interesse. 《Hai in mente un piano?》

《Forse...》fece con tono misterioso la ragazza, unendo le mani dietro la schiena ed avvicinandosi a lui. 《Se lo vuoi sapere, allora dovrai dirmi perchè hai accettato di seguirci. Sei una persona razionale e riflessiva, Kevin, ma nonostante questo alla fine hai deciso lo stesso di venire con noi. Perchè?》

Il ragazzo sospirò, levandosi gli occhiali e guardando con fare impassibile nelle iridi chiare dell'altra. 《Nonostante non approvi pienamente il piano di Ainsworth... beh, non posso lasciarvi da soli con lei. È coraggiosa, sì, ma è anche tanto impulsiva. Finirebbe per farvi uccidere tutti.》

《Quindi ammetti di tenere a noi!》esclamò felice Meryl, ridacchiando in faccia all'amico, le cui guance assunsero poco dopo un colorito rossastro.

《Stai zitta, Meryl. Non farmi pentire delle cose che ho appena detto.》

Angel's corner || renroc s'legnA

Hey! Grazie infinite per le 1000 visualizzazioni, sono davvero felice di aver raggiunto questo traguardo!

Ci vediamo nel prossimo capitolo~

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