7. Caro diario...

Caro diario,
Ho sentito il bisogno di scriverti, devo sfogarmi con qualcuno...
Domenica ho scoperto che mia nonna ha un tumore e lunedì le hanno detto che è maligno. Ho scritto quindi sul gruppo della classe che non potevo studiare per storia, e non mi hanno considerata. Menomale che la professoressa non mi ha chiamata e c'erano i volontari, sennò prendevo un'altra insufficienza. In questi giorni il professore di latino ci ha anche chiesto di fare un lavoro a gruppi. Ero nel gruppo numero tre insieme a Francesca, Mattia, Simone, Laura e Stefano. Dovevamo andare a casa di quest'ultimo venerdì e tutti eravamo d'accordo. Arriva mercoledì e ci dice che quel giorno ha una visita medica e c'è stata una discussione perchè eravamo tutti liberi il venerdì, gli altri giorni c'è chi aveva gli allenamenti, c'è chi doveva andare alle attività extrascolastiche...dopo due giorni ancora nessuna soluzione. Propongo quindi di fermarci dopo la scuola, ma mi dicono che è troppo deprimente. Chiedo se potevamo vederci in biblioteca, ma Mattia dice che si fa troppa confusione. Esaurite le idee, decidono tutti di andare a casa di Laura a Montelupo. Mia mamma si era innervosita...diceva che in biblioteca non si deve fare confusione e che io posso andare solo a Scandicci che è vicino. Alla fine mi metto d'accordo con lei e scrivo al gruppo che la ricerca la faccio da sola. Non posso andare da nessuna parte, non posso entrare in nessuna macchina, solo quella di mio padre, e non posso tornare a casa più tardi delle sei del pomeriggio. Sono d'accordo con mia mamma, anche perché non so prendere i mezzi di trasporto come gli altri. Ho sempre avuto tutto vicino casa e sono sempre andata a piedi.
Sono successe altre cose...per esempio, un bell'otto e mezzo alla verifica di latino, oppure "Kimi no Na Wa" al cinema! E poi il prof di matematica e la prof di italiano vogliono parlare domani, mercoledì, con mia mamma. Ho paura. E se le dicono di tutte le insufficienze che sto prendendo? Che non mi impegno tanto a scuola? E se parlerà anche con la psicologa? Le dirà tutto...vabbè dai, con lei ci può anche stare. Dopotutto, io non so come dire tutto alla mamma, non so spiegarle come mi sento, non riesco a spiegarlo neanche a me stessa...le uniche due cose belle di questo inizio anno? Mi sono rimessa con Elisabetta e ieri sono tornata a casa con Mattia. Beh, l'ho solo accompagnato all'Esselunga e rimasta con lui ad aspettare sua mamma, niente di chè. Abbiamo parlato un po' dei voti, di Inazuma Eleven e poi siamo partiti a bomba con One Piece. E' stato bello. Ma niente sarà bello come "Kimi no Na wa", in inglese "Your Name". Sono andata prima a vederlo ed è qualcosa di meraviglioso! Ho pianto un botto, al contrario di mio padre. Sembrava così concentrato a vedere il film quando, invece, non ci ha capito nulla. Ma che si può? Beh, perlomeno ho provato le uniche emozioni che solo gli anime sanno farmi provare. E, soprattutto, sono stata bene. Ogni volta che guardo un anime o un film d'animazione è come se ogni cosa, ogni problema, ogni pensiero sparisse. E' come se...non so come spiegarlo...come se venissi catapultata nell'universo di quel che sto guardando. E' una sensazione meravigliosa. Devo dire che gli anime mi hanno salvata proprio per questo. Sono un otaku e non mi vergogno di esserlo, anzi, ne vado fiera! Potrei urlarlo al mondo, non me ne vergogno. Tutti, prima o poi, dovranno essere a conoscenza di questo fantastico mondo.
Mi spiace se ho scritto troppo poco, caro diario, ma in questi giorni non sta succedendo niente di tanto bello come le cose che ho scritto...allora io vado, sperando di non piangere anche stanotte. Domani guarderò il cielo con occhi diversi dopo aver visto quel magnifico film, e spero che lo facciano tutti.
Buonanotte, caro diario.

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