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19 Dicembre
Yoongi non si sarebbe mai aspettato di ritrovarsi di fronte Jimin una volta finito di suonare.
Quando vide il viso del più piccolo a pochi centimetri dal suo si sentì andare la faccia in fiamme e non fece in tempo a dire qualcosa che lui era già corso via.
Come aveva fatto a non accorgersi della sua presenza? Ma soprattutto, cosa ci faceva lì il minore? A quanto sapeva, lui era iscritto al club di danza, non a quello di musica.
Decise di non pensarci per il momento e, dato che era in ritardo per la prossima lezione, si affrettò a dirigersi verso l'aula di matematica, pensando che gli sarebbe piaciuto molto di più conversare con il più piccolo, se solo non fosse scappato in quel modo.
Jimin invece si era affrettato a tornare subito in mensa e Taehyung, vedendolo rosso in viso e con un'aria sconvolta, gli chiese se stesse bene. A quella domanda l'altro arrossì ancora di più e gli disse nervosamente che non aveva nulla, scuotendo più volte la testa.
Taehyung però non era così ingenuo, perciò decise di indagare.
"Jiminie, perché non hai pranzato con me? Cos'è, hai trovato una compagnia migliore della mia?"
"No, idiota. Sono solo nervoso per il saggio e non ho molta fame, tutto qui"
Taehyung decise di credergli, anche se il tono del maggiore non lo aveva convinto per niente. Afferrò poi una mela avanzata dal suo pranzo e la porse all'amico.
"Appunto per questo dovresti mangiare, non vorrai mica scendere ancora di peso spero"
"Stai tranquillo Tae, appena tornato a casa mangerò, promesso"
Detto ciò afferrò la mela e si incamminò verso l'aula di danza moderna, lasciando Taehyung da solo a riflettere sul comportamento strano dell'amico.
Si conoscevano da 5 anni ormai, ma a volte gli sembrava di non conoscere ancora del tutto Jimin. Certo, capiva sempre quando era triste, era l'unico in grado di consolarlo, passavano la maggior parte del tempo insieme e si paravano il culo a vicenda in caso di bisogno, ma c'erano momenti in cui il comportamento del maggiore appariva strano al suo migliore amico, quasi come se non si fidasse di lui.
Taehyung però decise di non dare troppo peso alla cosa e, dandosi del paranoico, si incamminò verso l'aula di recitazione.
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Una volta finite le ultime lezioni Jimin si incamminò verso casa, ancora leggermente sudato a causa della lezione di danza. Era davvero una bella giornata, la città era ancora coperta da un leggero manto di neve, ma le nuvole sembravano voler lasciare spazio anche ad alcuni timidi raggi di sole che andavano a riscaldare l'aria sebbene fosse stato Dicembre.
Una volta raggiunta la fermata dell'autobus, Jimin fece per mettersi le cuffiette, ma un rumore attirò la sua attenzione. Si guardò attorno e scorse una figura accasciata al suolo all'interno di un vicolo. Sentendo un respiro affannoso, decise di avvicinarsi per controllare se stesse bene, ma quello che vide gli fece gelare il sangue nelle vene.
Yoongi era accovacciato a terra, con solo una misera maglietta addosso, le braccia piene di lividi e graffi, le ginocchia sbucciate che si intravedevano dai jeans strappati. La sua espressione però non esprimeva nulla, era impassibile, sembrava quasi una maschera.
Il maggiore, una volta visto Jimin, fece per alzarsi ma si accasciò nuovamente a terra con le guance rigate dalle lacrime.
"HYUNG!"
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