Merlino

Immagina dedicato a CaterinaMacorig
mi scuso per il ritardo ma le mie condizioni hanno avuto la meglio :(
Spero ti piaccia

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<<Ti piace?>> esco dal bagno roteando su me stessa per dare enfasi al vestito.

Guardo il mio fidanzato seduto su una poltrona che non stacca gli occhi dalla finestra.

<<Mor?>> lo richiamo sventolando una mano <<Ti piace?>> e finalmente catturo la sua attenzione.

<<Hai scelto quello?>> si alza avvicinandosi.

<<Mh non so, volevo un tuo consiglio>> sorrido.

Gira intorno a me studiandolo quando tira un pezzo di stoffa che rompe una manica <<Ops, non penso tu possa più metterlo>> alza le spalle.

<<Ma- Ehi! Lo avevo fatto io>> raccolgo il pezzo da terra.

<<Indosserai questo stasera>> mi passa una scatola.

<<Perché lo hai fatto>> sussurro

<<Perché ti amo e non voglio che gente indesiderata ti guardi>> mi guarda con occhi sgranati.

<<Non puoi fare così>> prendo la scatola e la poso sul letto <<Questo non è amore, Mordred>>

<<Voglio il meglio per te>> mi punta il dito contro.

Due colpi alla porta risuonano nella stanza <<Chi è?>>

<<Sono io>> ridacchia Merlino, probabilmente con una delle sue idee strambe.

<<Puoi passare più tardi?>>

<<Metti il mio stasera>> mi ammonisce Mordred prima di uscire dalla camera e non calcolare Merlino.

Il mago entra con volto confuso <<Stavate litigando?>> chiude la porta e si siede sul letto.

<<Perché sei qui?>>

<<Come mai il tuo vestito è strappato?>>
si alza.

<<Sto bene, non preoccuparti>> prendo un cambio d'abiti e vado in bagno.

<<È stato lui?>> lo sento chiedere

<<È stata colpa mia...si è attaccato ad un gancio>>

<<T/n tu non arrivi a quelle altezze>> sento la sua voce più vicina alla porta.

<<Non dire niente ad Arthur>> esco una volta cambiata e lo supero.

<<Che? Cosa ti ha fatto?>> mi prende per un braccio e sbatto contro il suo petto.

<<Niente Merlino, non mi ha fatto niente>> mi libero dalla sua presa.

<<T/n, ci conosciamo da tanto..sai che puoi dirmi le cose>> mi guarda con i suoi occhioni celesti.

Mi siedo sul letto sospirando <<E va bene>> mi passo una mano fra i capelli <<Non so cosa stia capitando a Mor>>

<<In che senso>> si accovaccia davanti a me.

<<Sta diventando più strano, scostante, possessivo, è poco presente...e io, non so se sono ancora innamorata di lui>> sussurro l'ultima parte.

Il mago mi prende le mani fra le sue <<Perché non ne parlate?>>

<<Io ci provo ma lui non ne vuole sapere>>

<<Se vuoi provo io a fargli capire>>

Nego e sorrido <<Sei un amico d'oro>> lo abbraccio attirandolo a me

<<Oh non sai tu>> sospira internamente e il suo stesso cuore non voleva saperne di rallentare il battito.

<<Arthur dov'è visto che sei con me>> rido <<È con Ginevra?>>

<<Esattamente e vederli nudi non mi attizza molto>> mi fa i grattini sui fianchi, i quali mi fanno scoppiare a ridere.

<<Ma quella famosa ragazza?>> lo punzecchio a mia volta.

<<Mh quale?>> si ritrae facendo finta di niente.

<<Non fare così>> lo rincorro <<Te ne ho sentito parlare con il mio dolce fratellino>>

Sbianca <<Come?>>

<<Quando>>

<<Ieri sera, eri così preso>> sorrido <<La conosco?>>

<<Oh ehm, si è fatto tardi devo andare da Arthur>>

<<Ma se è con- Ehiiii>> lo guardo scappare fuori dalla porta.

Sbuffo e ricucio il vestito rovinato per indossarlo alla serata.

——————

Entro nella Sala dove si tengono le feste e subito tutti gli sguardi si posano su di me. Molte damigelle si congratulano quando sento qualcuno prendermi il braccio.

<<Hai fatto conquiste>> sussurra Ginevra al mio fianco ridacchiando.

<<Nah>>

<<Vieni, ti porto a bere>> cambiamo strada togliendomi dall'attenzione.

Prendiamo entrambe un calice e iniziamo a parlare. Passano non molti minuti prima che qualcuno mi toccasse la spalla.

<<Si?>> mi giro.

<<Posso parlarti?>>

Annuisco posando il bicchiere

<<In privato>> aggiunge con il fiato grosso.

Mi alzo sistemandomi e lo seguo quando mi prende per un braccio e porta su un terrazzo.

<<Mordred mi fai male>> mi lamento per la forte presa cercando di liberarmi <<Mordred!>> grido e mi lascia tirandomi in avanti.

<<Perché T/n, perché>> alza la voce gesticolando mentre dovevo ancora realizzare di essere stata buttata a terra.

<<Cosa?>> chiedo con un filo di voce.

<<Perché non ascolti mai cosa ti dico?>> inizia a camminare avanti e indietro <<Perché ti sei messa questo stupido vestito? Non sai nemmeno cucire, non sai fare niente se non crogiolarti del fatto di essere una reale>> mi alza rudemente

<<Basta>> porto una mano avanti allontanandolo <<Ma che ti prende? Non so chi pensi che io sia ma nessuno merita di essere trattato così>>

<<Ho capito cosa c'è fra te e Merlino, anche un cieco lo avrebbe visto>> porta le mani accanto al mio viso in modo da bloccarmi l'uscita.

<<Merlino? Non c'è assolutamente niente fra noi due se non amicizia>>

<<Non mentirmi>> mi strattona di nuovo

<<O cosa? Cosa mi farai?>>

Alza il braccio e si prepara a caricare quando un bagliore taglia l'aria e un urlo ricopre il territorio. Apro gli occhi e vedo Mordred tenersi un braccio con l'altro per il dolore della mano tagliata.

<<Tocca un'altra volta mia sorella e sei morto>> lo avverte Arthur, il quale gli punta la spada contro il petto.

Merlino e Ginevra vengono a corsa verso di me per sostenermi. Delle lacrime rigano il mio viso e i danni della mia caduta di prima iniziano a farsi sentire.
Sento mio fratello parlare con delle guardie mentre vengo portata via, probabilmente nella mia camera.

<<Penso io a lei>>

<<Sei sicuro?>> e il mago annuisce.

<<Va bene, domattina verremo a vederla>> la riccia ci saluta ripetendo i passaggi che doveva fare per farmi star meglio.

Qualche secondo dopo vengo stesa sul letto <<Aspetta qui, vado a prendere le medicine>>

Mormoro un si, non muovendomi.
Un odore forte giunge al mio naso insieme a del freddo sul braccio.

<<Sta tranquilla, ti sto disinfettando>> esclama la dolce voce del mago

<<Ti ringrazio>> sussurro

<<È un piacere>> sorride di nascosto

<<Ti ho visto>> ridacchio

<<Fare cosa?>> chiede continuando il suo lavoro aiutato dalla magia.

<<Hai sorriso, ti piace aiutarmi...perché?>> rabbrividisco quando per sbaglio mette più disinfettante sul dischetto e delle gocce cadono sul mio esterno coscia.

<<O dei, mi dispiace>> cerca di rimediare iniziando a blaterare.

Gli fermo le mani dal gesticolare <<Merlino, sta tranquillo. Non è successo niente>>

Annuisce calmandosi e parte di nuovo più lentamente. Sento il suo respiro farsi più lento nonostante i brividi non siano passati. Mi inumidisco le labbra chiudendo gli occhi.

<<Aspetta>> sussurro

Si ferma guardandomi mentre tiravo su il busto <<Ho bisogno di aria>>

Mi prende in collo un secondo dopo finita la frase e porta vicino alla finestra. Lascio cadere la testa sul suo petto chiudendo gli occhi <<Perché hai voluto prenderti cura di me se è Ginevra la mia serva?>> mugugno.

<<Perché...perché so che io non avrei saputo calmare Arthur come riesce lei>>

<<Hai il battito accelerato, segno di una bugia>> gli accarezzo la maglia <<Cosa c'è con non vuoi dirmi, piccolo maghetto?>> apro gli occhi guardandolo.

Il ragazzo sospira <<Non è un buon momento per parlarne>>

<<Non preoccuparti, dillo pure>>

<<Io...nutro dei forti sentimenti nei tuoi confronti>>

Sorrido <<È una bellissima frase>>

<<Vuol dire che..>>

Annuisco scendendo dalle sue braccia per guardarlo meglio in viso.

<<Hai ragione, è davvero una bellissima frase>> porta le mani sui miei fianchi e io attorno al suo collo.

<<In quanti sapevano della tua cotta?>>

Ride arrossendo <<Solo Ginevra, ad Arthur ho detto un nome diverso o mi avrebbe ucciso>>

<<Ti difenderò io dal mio fratellino, fa il grande ma è innocuo>> sorrido facendo sfiorare i nostri nasi.

<<Ti ringrazio>>

<<Mh si può ringraziare anche in altri modi, sai?>> sorrido innocente.

<<Per esempio?>>

Lo bacio a stampo <<Non saprei>> sospiro.

Ricopia il mio gesto ma sta qualche secondo in più. Fa per parlare ma lo blocco attirandolo nuovamente a me lasciando che la notte portasse i suoi frutti.

——————

La mattina dopo, nemmeno la più coraggiosa delle servitrici scommetto che avrebbe avuto il coraggio di pulire la camera. Vestiti sparsi per il pavimento. Coperte e lenzuola sottosopra. Mobili spostati o ribaltati e...meglio non continuare. Essendo anche mattina presto, non tutti erano pronti a sentir urlare il futuro re contro la nuova coppia.

<<MIA SORELLA?>>

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