Loki (pt.1)
<<Natasha, Maria, andiamo a prenderlo>> ordino armandoci di tutte le armi possibili dirigendoci poi verso l'uscita.
<<Salve ragazze>> sorride Loki arrivando alle nostre spalle.
Subito le amiche al mio fianco partono all'attacco fino a ritrovarsi accerchiate da tanti Loki facendoci perdere la vista del vero dio.
<<Ciao dolcezza>> mi sorride con lo scettro in mano.
<<Non chiamarmi dolcezza, te ne sarei grata>>
<<E perché mai? Dolcezza>> si avvicina
<<Mi fa venire il voltastomaco>> sorrido <<Posso farti un'altra domanda prima che cominci con uno dei discorsi Loki?>>
<<Vai pure tesoro>>
<<Perché? Perché fai tutto questo?>>
<<Non sono affari tuoi>> risponde con un sorriso
<<Come ti va di fare questo bordello? A me non va perfino di alzarmi la mattina a volte>> ridacchio <<E comunque sono affari miei visto che stai minacciando la terra in cui vivo>>
<<Cosa stai cercando di fare?>> sussurra stringendo gli occhi.
<<Non parlo seriamente con nessuno da tanto e poi non è che oggi abbia tanta voglia di combattere, se non ti dispiace>>
<<Tu e la tua combriccola volete farmi sentire in colpa?>> ride sguaiatamente.
<<In colpa? No...sei troppo concentrato su te stesso, non capisci una cosa>>
<<Cosa esattamente>> dice seccato.
<<Sono il più bravo agente dello Shield, ma non combatto, rifletti su questo e poi fammi sapere Shakespeare in estiva. Intanto, ti aspetto qua e posso darti anche qualche suggerimento>>
<<Non mi servono i tuoi suggerimenti>> ringhia montando su una sua navicella ordinando ai suoi mostri di attaccare.
<<Andiamo, ti ho detto che non mi va di combattere...ragioniamo>>
<<Non mi piace parlare>> dice scontroso.
<<Molto divertente Loki, a me invece sembra che ti piaccia molto parlare>>
<<Non mi conosci nemmeno>> dice guardandosi intorno.
<<Invece si e molto bene>>
<<Sentiamo allora>> incrocia le braccia al petto fermando una freccia che si stava dirigendo verso la sua testa.
<<Figlio di Laufey, hai più o meno mille e cinquantuno anni, dici che sei di Asgard ma in realtà sei adottato, vuoi il trono che ti è stato sottratto e pensi che siamo una razza inferiore>>
E nel frattempo mi guardava tutto il tempo con sguardo neutro <<Non è che lo penso, lo siete davvero>>
<<Sei bramoso di potere Loki>> mi avvicino a lui <<Vuoi governare, ma una volta preso il mondo cosa farai?>>
Si allontana sorridendo cercando di nascondere le sue incertezze.
<<Una volta conquistata la galassia, l'universo... Loki il Re dell'universo, suona un po' maluccio non credi?>>
<<Stai cercando solo di farmi perdere tempo>> si gira scomparendo subito dopo.
<<So che sei qui tanto, sai è un bell'incantesimo far finta di sparire>>
<<Non puoi farmi cambiare idea>> mi urla attorno come se ci fosse l'eco <<Sai in quanti ci hanno provato? Mio padre, mia madre, mio fratello... e tu davvero pensi di essere quella persona?>>
<<Penso che non mi interessa chi ci abbia provato>> faccio spallucce e si avvicina verso la mia direzione.
<<Sei stato adottato... quindi Frigga, Odino e Thor non sono la tua vera famiglia>> mi avvicino anch'io.
<<Vedi, tu non sai cosa significa mettersi contro il Dio dell'inganno>> mi guarda dalla sua altezza <<Vuoi che te lo dimostri? Perché sono a pochissimo da spedirti nel limbo per quella tua boccaccia>>
<<Che paura>> lo prendo in giro
<<Tua scelta dolcezza>> sorride spingendomi dentro un tunnel che mi porta in un posto completamente buio se non con una piccola fioca luce.
<<Che figata, non ci sono mai stata>>
Il Dio sorride ed entra nella mia testa facendomi rivivere tutti i brutti ricordi, traumi, perdite, paure...
<<Ti diverte far soffrire le persone Loki? Ti piace...così tanto vederle così, anche le persone che ami come tua "madre">>
<<Non parlare così di lei>>
<<Rispondi se hai il coraggio>> mi scende una lacrima ma non vacillo con il tono serio <<Ti piace vederle soffrire?>>
<<Si, mi piace okay?>> dice a voce alterata avvicinandosi ai vetri della piccola stanza dove ero rinchiusa.
<<Quindi faresti soffrire tuo fratello, tua madre, tuo padre... solo per divertimento?>>
<<Loro non sono la mia famiglia!>> batte un pugno sul vetro.
<<Però ci tieni, ti hanno cresciuto...>> mi avvicino ai bordi della gabbia <<Ma tu li faresti soffrire comunque, anche per tutte le cose che hanno fatto per te>>
<<Stai cercando di manipolarmi? Controllarmi, per caso?>>
<<No>> rispondo seria <<Cerco di capire perché ti piace così tanto far soffrire le persone>>
<<Mio padre... mio padre mi ha ripudiato, mi ha mentito per tutta la vita, mi ha fatto sentire l'incomodo in ogni momento possibile, ha ammesso che dovevo morire>> dice calmo rivivendo quei suoi pensieri nella mente.
<<Ma ti ha anche accolto come un figlio, ti ha cresciuto... poteva lasciarti li ma non lo ha fatto>>
<<Non cercare di trovare scuse su mio padre. Tu non sai tutta la storia, lurida umana manipolatrice>>
<<Allora raccontamela razza di dio egocentrico>>
<<Perché dovrei?>> ride
<<Davvero pensi di essere l'unico che soffre così tanto, che poi non è? Troppi bambini soffrono più di te e non dicono niente>>
<<Sei solo una perdita di tempo>> si gira dandomi le spalle pronto a tornare su Midgard.
<<Mi hanno definito in molti modi ma perdita di tempo forse solo una, aspetta che annoto>>
<<Sei solo una..>> si blocca
<<Dillo! Cosa sono dai? Non sarà nulla di nuovo>> urlo tirando pugni sulla vetrata.
<<Una ragazza che vorrebbe essere capita, ascoltata..>> dice a bassa voce andando verso il portale per la terra.
<<C-cosa? Dove stai andando?>> a suon di calci e pugni riesco ad uscire anche se insanguinata <<Perché hai detto questo?>> lo fermo.
<<Perché è la verità o sbaglio?>> dice non girandosi.
<<Ti sbagli>> sussurro facendolo girare.
<<Tutti ti conoscono per la grande T/n, miglior combattente dello Shield, forte, dura, fredda, coraggiosa...ma che ne sanno della vera te>>
<<Sono un agente, non ho bisogno di essere capita, sono una spia, una brutta persona>>
<<Quella che la notte sta sotto le coperte insieme ad un paio di cuffie>> tiene lo sguardo fisso nei miei occhi
<<Lo stesso vale per te giusto? Nessuno ti capisce, nessuno sa quello che hai patito>>
<<Hai esitato>> sorride fiero
<<Tutti conoscono Loki, il cattivo, ma in realtà non lo sei>> piego leggermente la testa di lato <<L'adottato, il re mancato, tu sei molto di più... so che lo sei e puoi dimostrarlo>>
<<E se lo fossi?>> chiede avvicinandosi fino a due millimetri dal mio corpo <<Se non fossi buono>>
<<Sono sicura tu non sia un cattivo, altrimenti mi avresti già ucciso e non ti saresti alterato per tua madre che sai che ti vuole bene nonostante tutto>>
<<Chi dice che non possa fare quello che voglio?>> chiede puntandomi un coltello alla gola.
<<Fallo, sono pronta a morire, se questo servirà a farti render conto che in realtà sei un buono>> mi avvicino sempre di più al coltello con la gola <<Fallo>> sussurro.
Sorride <<Abbiamo una grifondoro qua>> pigiando sempre di più il coltello facendomi uscire un rivolo di sangue.
Chiude gli occhi e li riapre tagliandomi la gola.
Cado a terra con il sangue che continuava ad uscire violentemente.
<<T-tu non s-sarai mai un c-cattivo>>
<<Adesso chi è il buono?>> si accuccia difronte a me piegandosi sulle ginocchia.
<<T-tu>> rispondo e vedo che smette di sorridere <<Q-qui dentro>> appoggio una mano sul suo cuore.
Apre gli occhi ed è ancora con il coltello puntato alla mia gola.
<<Cosa hai visto?>> chiedo
<<Cosa hai visto te casomai, so che hai guardato>>
<<Te che mi uccidevi, ma non mi interessa. La cosa importante è stata il tuo sorrisetto scomparire quando ho detto che sei buono>>
Si gira togliendo tutta la luce all'interno di quel posto e con un suo schiocco di dita mi ritrovo sulla terra.
<<Ehi>> lo vedo camminare e mi alzo riuscendo a farlo fermare <<Ora cosa vuoi fare?>> chiedo dolorante per la caduta e sangue.
Mima delle scuse non appena nota le mie condizioni e per tirarmi addosso alcuni dei suoi mostri.
<<Non preoccuparti, so che sei buono>>
Vedo che mi guarda di soppiatto capendo che l'ho visto sorridere malinconico.
<<Fermati ti prego>> mi scende una lacrima.
<<Non posso>> toglie i suoi mostri da dosso a me.
<<Perché...perché non puoi>> sussurro
<<E chi lo dice...tu?>>
<<Conquista pure la terra>> giro i tacchi
<<Cosa vuoi dirmi con questo?>> mi ferma per un braccio
<<Dico che non devi dare retta a una lurida umana...quindi continua quello che hai iniziato e lasciami>> mi tolgo dalla sua presa bruscamente <<Ora va Loki>>
<<Ma->>
<<Dimostra quello che non sei>> mi giro verso di lui
<<Perché lo pensi così veramente? Dammi almeno tre motivi>>
<<Numero uno: so che hai sofferto e chiunque dimostra quello che non è per non far vedere che soffre. Numero due: credi che governare tutto possa risolvere i tuoi problemi e numero tre...perché sento un forte legame fra di noi>>
<<Legame?>>
<<Si...>> abbasso la testa
<<Tradurre prego>> incrocia le braccia
<<Non ne ho idea...come se fosse una cosa molto forte>>
<<Ma neanche ci conosciamo>>
<<Lo so, ma tralasciamo questo argomento>>
Il Dio avrebbe voluto risponderti se non per una rete che lo blocca a terra senza via d'uscita.
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