Killian Jones (pt.1)

<<Lasciami andare, traditore!>> urlasti per poi dimenarti dalla presa di Barbanera che ti aveva legato le mani.

<<Non farla così tragica...>> disse spingendoti ad ogni passo verso il porto.

<<Dove stiamo andando?>>

<<Da un amico per uno scambio>> e con questo ti mise un sacchetto in testa per coprirti la visuale.

<<Che cosa?>> urlasti guardandolo allibita.

<<Tranquilla, non ci resterai per molto>>

<<In che senso?>>

<<Barbanera, a cosa devo la tua visita?>> domandò una voce maschile al tuo rapitore.

<<Uncino!>> rispose quest'ultimo

<<Cosa mi hai portato?>>

<<Un regalo in più tra i tanti che ho ricevuto>>

<<E posso chiedere come mai questo gesto?>> chiese l'altro pirata.

<<Noi pirati dobbiamo pur divertici qualche volta e visto tra poco parti per un viaggio ho pensato ti servisse una distrazione oltre al rum>> disse il tuo accompagnatore.

<<Scusate>> dicesti a voce alta catturando l'attenzione dei pirati che si zittirono <<Vorrei ricordarvi che non sono un oggetto di contrabbando! Sono una persona!>> urlasti.

<<Da oggi non più>> ti sussurrò all'orecchio per poi farti salire sulla barca di Uncino andando via.

<<Brutto figlio di->> stavi iniziando ad insultarlo quando due braccia ti presero per i fianchi tenendoti ferma cercando di calmarti.

<<Non mi toccare!>> urlasti dimenandoti per quel che potevi avendo le mani legate.

<<Calmati tesoro, voglio soltanto fare una cosa>> disse il capitano.

Ti fermasti aspettando la sua prossima mossa.
Lentamente, sentisti il tuo cappuccio venir tolto facendoti riavere la vista del territorio circostante.

<<Visto?>> disse alzandoti le mani sorridendo.

Lo guardasti sconcertata.

<<Cosa?>> domandò.

<<No, non mi convinci>> dicesti facendogli aggrottare le sopracciglia <<Non credere che sorridendomi mi farai cadere ai tuoi piedi>>

<<Secondo te devo aspettare il tuo consenso per portarti a letto?>> chiese ridendo guardandoti dall'albero maestro.

Abbassasti la testa cercando di non far vedere le lacrime che lottavano per scendere.
Lo sentisti sospirare per poi urlare alla ciurma di levare l'ancora e issare le vele per la partenza.

<<Lasciami andare, per favore>> sussurrasti prima che ti accompagnasse dentro una stanza non calcolandoti minimamente.

Ti guardasti intorno vedendo soltanto sacchi di iuta, coperte e altri barili.
Prendesti una coperta e ti posizionasti in un angolino cercando di calmare i battiti accelerati del tuo cuore.
Passarono minuti e forse anche ore fin quando la porta della tua stanza si aprì rivelando un uomo abbastanza basso con la barba e in carne.

<<Ragazzina>> iniziò a chiamarti non vedendoti da nessuna parte <<Dove sei?>>

<<Capita->> urlò l'uomo che fermasti prima che potesse chiamare Uncino.

<<Sono qui>> dicesti venendo fuori dal tuo nascondiglio.

Il pirata ti sorrise <<E' pronta la cena>> disse indicandoti la porta.

<<No grazie, non ho fame>> rifiutasti l'invito.

<<Oh cara, non era una domanda. Ordini del capitano>> e con questo ti prese un braccio facendoti uscire dalla stanza portandoti al piano superiore.

Cercarti di scollartelo di dosso ma ti riaggrappasti subito a lui vedendo alcuni pirati sorriderti storto avvicinarsi.

<<Statemi lontani>> li avvertisti cercando di un tono sicuro ma invano iniziando a barcollare.

<<Sta bene signorina?>> ti domandò preoccupato l'uomo.

Ma prima che potessi rispondere, una voce scavalcò la tua.

<<Ciurma!>> richiamò l'attenzione a se il capitano <<Questa sera avremo un ospite quindi comportatevi bene>> disse e tutta la banda iniziò ad esultare fischiando e urlando.

<<Il primo giro è mio!>>

<<No, è mio!>>

<<L'ho vista per primo io!>>

A queste parole cercasti di rimanere impassibile guardando il capitano che ricambiava già lo sguardo.

<<Si farà la lista dopo, ora mangiamo>> parlò un giovane ragazzo dall'aria tutt'altro che piratesca.

I pirati iniziarono a sedersi e l'unico posto libero era quello a capotavola dalla parte opposta di Uncino.
Nel mentre tutti iniziavano a servirsi, rimanesti con lo sguardo fisso sul piatto senza toccare nulla.

<<Capitano, la cena non è di suo gradimento?>> chiese l'uomo che ti era venuto a prendere prima.

<<No Spugna, tranquillo è buono. Ma non sono io che non sto mangiando>> disse alzando la voce sull'ultima parte catturando l'attenzione.

Appena alzasti lo sguardo, vedesti Uncino osservarti mentre giocava con la punta della sua protesi.

<<Non ti piace?>> domandò fissandoti intensamente mettendoti in soggezione.

<<Non ho fame>> dicesti abbassando la testa non riuscendo a reggere il suo sguardo.

<<Se desideri, puoi recarti nel tuo nascondiglio>> disse facendo ridere i compagni.

Ti alzasti dalla sedia osservandoli uno ad uno finché un uomo sulla cinquantina parlò sovrastando le risate <<Non puoi nasconderti da coloro che hanno creato questa nave>>

Girasti i tacchi e andasti nella stanza iniziando a camminare avanti e indietro.
Dopo qualche secondo ti sedesti nel tuo angolo mettendoti la coperta addosso.
Ti prendesti la testa fra le mani sentendo che il mal di mare iniziava a farsi sentire più forte.
Passasti le mani sulle tempie massaggiandole cercando di mandar via il giramento di testa che non accennava ad andarsene.
Poco tempo dopo, sentisti la porta della stanza aprirsi facendoti mancare un battito.
Ti portasti ancora di più le gambe al petto cercando di far meno rumore possibile.

<<E va bene, giochiamo a nascondino>> disse una voce che non riuscisti a riconoscere.

A quelle parole iniziasti a tremare tirandoti la coperta fino al naso.

Lo sentisti rovistare fra i barili dicendo poi di andar a chiamar il capitano uscendo dalla porta.

Una volta che l'uomo fu uscito, ti togliesti la coperta per riacquistare un po' d'aria cercando di calmare il respiro accelerato.

<<Ragazzina>>

Girasti la testa tanto velocemente da farti schioccare l'osso del collo procurandoti dell'altro dolore.

<<Aah>> gemesti dal dolore toccandoti il punto dolente ma ti riprendesti subito guardando l'uomo spaventata.

<<Come ti chiami?>> disse sempre appoggiato al muro nella penombra.

<<T/n>> gli dicesti dopo qualche secondo di esitazione.

<<Io sono Killian Jones, capitano della Jolly Roger>> si presentò andando verso la luce aprendo fiero le braccia.

Lo guardasti il silenzio cercando di capire le sue intenzioni.

<<Stai bene?>> chiese guardandoti.

<<Si>> mentisti.

<<So riconoscere quando qualcuno sta male e tu ne hai proprio l'aria>> disse avvicinandosi.

Indietreggiasti toccando il muro con la schiena.

<<Non ti avvicinare>> dicesti guardandolo spaventata.

Quest'ultimo si fermò in mezzo alla stanza serrando la mascella.

<<Volevo aiutarti ma visto che non ne vuoi...>> disse avviandosi verso l'uscita.

Un capogiro improvviso ti colpì la testa facendoti appoggiare i gomiti per terra. Il capitano si girò e, vedendoti in quello stato, richiuse la porta avvicinandosi.

<<Mal di mare, vero?>> chiese mettendoti una mano sulla spalla accucciandosi.

Annuisti con la testa cercando di smettere di tremare.

<<Ehi, ehi, guardami>> sussurrò Uncino cercando di tirarti su delicatamente.

<<Non farmi del male>> dicesti mentre tornava dopo aver cercato voracemente qualcosa fra i mobili.

<<Tesoro, non sono il tipo di persona che pensi>> disse mentre ti passava una bottiglia d'acqua.

Lo ringraziasti con lo sguardo mentre prendevi qualche sorso.

<<Va meglio?>> chiese sorridendoti flebilmente.

Annuisti per poi appoggiarti al muro.

<<Sarebbe meglio andare all'aria aperta>> consigliò dopo essersi alzato.

<<Non voglio uscire>>

<<Perché?>>

<<Vogliono farmi del male>> sussurrasti coprendoti con la coperta.

<<Con me nessuno ti torcerà un capello, giuro sul mio odio per il coccodrillo>> disse porgendoti la mano per aiutarti che afferrasti dopo qualche secondo.

Ti attaccasti alla sua schiena come una cozza una volta usciti dalla stanza.
La sensazione di avere degli occhi puntati su di te si fece spazio nella tua mente facendoti stringere il braccio del capitano.

<<Tranquilla, andiamo da tutt'altra parte>> disse dato il tuo tentennamento di camminare ancora.

Arrivati nella parte superiore della nave vicino al timone, il Capitano ti fece sedere su sopra dei sacchi di iuta.

<<Spugna!>> urlò Killian richiamando l'attenzione del suo braccio destro.

L'uomo in questione arrivò di corsa davanti al capitano.

<<Si, signor capitano?>>

<<Di ai alla ciurma di fare una pausa fino a nuovo avviso>> ordinò con sguardo serio guardando il mare circostante.

<<Ma- Va bene, riferirò>> disse scendendo poi le scale.

<<E' bellissimo>> dicesti potendo osservare le luci in lontananza della cittadina lasciata questo pomeriggio.

<<Già>> disse abbassando la testa <<Stai meglio?>>

<<Lo sento meno di prima, però lo sento sempre>> dicesti mettendoti le mani come a coprirti la pancia.

<<Ti lascerò al prossimo porto così potrai continuare la tua vita da persona libera >> parlò serrando la mascella.

<<E' vero quello che hai detto prima?>> chiedesti ritirando le gambe al petto appoggiando la testa sul parapetto.

<<Quale?>> disse girando la testa verso di te mentre teneva saldo il timone.

<<Che non sei il pirata di cui si parla in giro>>

A questa risposta tirò fuori la spada da sotto il suo lungo cappotto di pelle per bloccare il timone e venire verso di te.

<<Non devi sempre credere a tutte le storie che ti dicono su di noi. Certo, alcune sono vere però altre sono solo inventate per spaventare i bambini. Nel mio caso, sono io che ho scelto di stare dalla parte dei buoni essendo un pirata>>

Lo guardasti meravigliata dal fatto che fosse andato contro la sua natura fin dalla nascita.

<<Dev'essere stato difficile>>

Stava per risponderti ma delle oscillazioni violente della nave non lo fecero rispondere.

Immediatamente, la truppa uscì per vedere cosa fosse successo.

<<Cos'è stato, Capitano?>> urlò un uomo.

<<Non ne ho idea>> disse di rimando.

<<Sirene>> esclamò un altro tenendo lo sguardo fisso nell'acqua.

<<Copritevi tutti le orecchie!>> urlò Killian andando verso gli altri marinai.

<<Se ne sono andate capitano>> disse un ragazzo dopo qualche minuto in quella posizione.

<<Controllate se la nave è tutta intera>> ordinò il capitano per poi risalire al veliero.

<<T/n...>> disse avvicinandosi vedendoti sdraiata a terra che cercavi di calmarti.

Ti sollevò piano il mento con la curva dell'uncino fissando i suoi occhi nei tuoi.

<<Concentrati sui miei occhi>> sussurrò cercando di mantenere il contatto <<Fai respiri profondi>>

Facesti quello che ti disse iniziando a calmarti.

<<Va meglio?>> ti chiese sorridendo.

<<Si>> rispondesti flebilmente.

<<Non manca molto al porto più vicino>> ti informò non distogliendo lo sguardo.

Annuisti guardando poi da un'altra parte alzandoti.

<<Grazie, Killian>> lo ringraziasti esitando un po' alla fine per il nome.

<<Mi piace>>

<<Cosa?>>

<<Il mio nome uscire dalle tue labbra>> disse con un sorrisetto.

Appena capisti il gioco, diventasti più rossa di un pomodoro dandogli le spalle.
Lo sentisti ridere contagiandoti.
Ti girasti per osservarlo e non pensasti a cosa più bella capitata nella tua vita.

<<A cosa pensi?>> ti chiese riprendendosi la spada.

<<Niente, niente>>

<<T/n>> disse prendendoti per i fianchi facendoti girare verso di lui.

Lo guardasti negli occhi aspettando una risposta.

<<Se ti mancherò così tanto, possiamo sempre rintanarci in camera così non ti dimenticherai di me facilmente>> esclamò serio.

Lo guardasti sgranando gli occhi cercando di capire se la sua offerta fosse vera o meno.
Fortunatamente, dopo qualche secondo, si mise a ridere <<Dovevi vedere la tua faccia>>.

<<Stupido>> sbuffasti

<<Almeno lo stupido ti ha aiutata>> disse riprendendoti fra le braccia facendoti ridere.

<<Hai ragione>>

<<Per questo si merita un regalo>> disse alzando e abbassando le sopracciglia toccandosi la bocca.

<<Giusto>> dicesti avvicinandoti per poi stampargli un bacio sulla guancia.

Non appena ti staccasti, ti guardò con una faccia da cucciolo bastonato facendoti ridere.

<<Se lo vuoi, prendimi!>> dicesti iniziando a correre.

Lo sentisti seguirti a volta.
Ti rintanasti in una stanza a caso chiudendo la porta e nasconderti dietro a dei barili.
Cercasti di calmare il respiro non volendo far troppo rumore ma delle mani sui tuoi fianchi ti fecero urlare dallo spavento.
Ti girasti e trovasti un Capitan Uncino divertito dalla tua reazione.

<<Ma come hai fatto?>> domandasti incredula.

<<Passaggi segreti, tesoro>>

<<Non vale>> dicesti imbronciandoti.

<<Mia nave, mie regole>>

<<Capitano!>> chiamò Spugna.

<<Che succede?>> disse lasciandoti per andar a controllare stando sul l'uscio della porta.

<<Siamo arrivati al porto!>>

A questa risposta Uncino, ti guardò per poi metterti una mano sulla schiena facendoti uscire dalla stanza.
Attraversasti la passerella e, una volta sulla terra ferma, ti girasti salutando Uncino con una mano che ricambiò regalandoti anche un sorriso.
Tentennasti un attimo e alla fine ti incamminasti verso la strada per casa.
Ma appena sentisti la voce di Uncino dire di salpare, le tue gambe si mossero da sole.
Ti girasti verso il Capitano correndogli incontro.

<<Killian!>> quest'ultimo si girò osservandoti confuso.

Attraversasti l'asse di legno che vi divideva e gli andasti incontro.

<<E' successo qualc->> lo fermasti baciandolo prendendolo per il colletto.

Lo sentisti ricambiare il bacio sorridendo.
Ti staccasti per poi abbracciarlo.

<<Mi mancheranno le tue battute, Capitano>> gli sorridesti.

<<A me il tuo arrossire>> disse ricevendo l'effetto adorato.

<<E' stato un piacere conoscerti, Killian Jones>> dicesti porgendogli la mano.

<<Anche per me, T/n>> rispose ricambiando il gesto.

Scendesti dalla nave con un sorriso a trentadue denti ignara del fatto che ad ogni suo futuro viaggio, si fermasse al porto solo per vederti.

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