Hardin Scott

Stai andando da tuo fratello per portargli il telefono che solo lui poteva scordarsi a casa il primo giorno di scuola.
Essendo due anni più piccola di Zed, non conosci ancora il campus così decidesti di chiamare il primo numero che ti capitò per le mani nel suo gruppo di amici.

<<Pronto?>> rispose una voce maschile seccata al terzo squillo.

<<S-si ciao, sono T/n, la sorella di Zed. Sai dirmi, per caso, dove posso trovarlo? Devo ridargli il telefono>> chiedesti.

<<Questo l'avevo intuito. Non so dove si trovi comunque>> rispose prendendoti in giro il ragazzo per poi chiuderti la chiamata in faccia.

<<Ma che maleducato!>> dicesti facendo una smorfia.

Entrasti nell'edificio principale per cercare la segreteria che, dopo tante direzioni sbagliate degli studenti, trovasti pochi minuti dopo.

<<Buonasera, sa dirmi qual è la camera di Zed Evans?>> le domandasti.

<<E lei sarebbe?>> ti chiese la segretaria con una voglia pari a zero di lavorare.

<<La sorella, dovrei dargli una cosa>> dicesti sperando ti dica l'informazione.

<<Ecco qui>> ti disse porgendoti un foglio di carta con la piantina delle stanze.

<<Grazie mille>> la ringraziasti uscendo dalla stanza.

Seguisti le scale, come da indicato e arrivasti al secondo piano infondo al corridoio.
Bussasti alla porta tre volte con piccoli colpi ma nessuno rispose, così entrasti.
Notasti due letti singoli posti ai lati opposti della stanza con ai piedi due armadi e una scrivania ciascuno.
Riconoscesti il letto di tuo fratello essendo quello più disordinato dell'intero mondo ma un foglio sul cuscino del suo amico ti incuriosì.
Lo prendesti con qualche ripensamento, ma era più forte di te così non riuscisti a non leggerlo.

"Non mi aspettare, vado direttamente alla festa nel bosco.
Ci vediamo alle 21.
-Zed"

<<Perfetto>> sbuffasti notando che fossero solo le sette.

Usufruisti del fatto di avere a portata di mano il suo armadio che prendesti una delle sue larghe felpe comodissime.
Uscisti dal campus per visitare la città di Washington e cenare per poi tornare al campus e chiedere dove fosse la festa.
Dopo varie indicazioni, arrivasti all'entrata di un bosco con a poche centinaia di metri potevi vedere del fumo causato dal focolare acceso dai ragazzi.
Tra i vari gruppi e coppie, notasti un ragazzo vestito di nero che stava guardando dritto nella tua direzione mettendoti a disagio.
Ma a distrarti da quello sguardo penetrante, fu una voce.

<<Sorellina!>> urlò tuo fratello guardandoti sorridente.

<<Zed!>> dicesti ricambiando l'abbraccio <<Ecco, tieni>> porgendogli il telefono.

<<Grazie, sei la migliore>> disse per poi metterlo in tasca.

<<È la mia felpa quella?>> ti chiese scompigliandoti i capelli sapendo già la risposta.

Ridesti facendogli una faccia da innocente.
Ma prima che potesse ribattere, un gruppo di ragazzi lo trascinò via.

<<Brutto eh?>> sussurrò una voce al tuo orecchio facendoti sussultare.

Ti girasti verso di essa e notasti essere il ragazzo vestito di nero che ti stava osservando prima.

<<Cosa?>>

<<Rimanere soli>> disse guardandosi intorno.

Annuisti guardando per terra.

<<Sei un'amica di Evans?>> ti chiese bevendo dal suo bicchiere guardandoti dall'alto essendo più bassa di lui.

<<Sua sorella>> dicesti guardandolo a tua volta iniziando a muoverti a ritmo di musica.

<<Immagino tu sia off-limits>> disse ridendo leggermente dopo aver aggricciato le sopracciglia.

<<No, dai. Però ammetto che a volte sa essere molto protettivo>> ammettesti <<Come ti chiami?>>

Non ebbe il tempo di dire il suo nome che arrivò tuo fratello barcollante che si appoggiò alle tue spalle facendoti quasi perdere l'equilibrio.

<<Sorellina, vedo che hai conosciuto Hardin>> disse per più scuotere la testa come a scacciare qualcosa.

<<Ma quanto hai bevuto?>> domandasti reggendolo per un braccio per poi guardare fugacemente l'altro ragazzo.

<<Scusa Hardin, lo riporto al campus>> dicesti pronta ad andartene sorreggendo tuo fratello.

<<Ti aiuto>> disse prendendo l'altro braccio di Zed.

Con un po' di fatica, raggiungeste la sua stanza dove crollò sfinito sul letto.

<<Dove dormirai?>> ti chiese Hardin abbassandosi il cappuccio della felpa.

<<Oh, non lo so, andrò in un hotel>> dicesti alzando le spalle.

Il ragazzo annuì per poi farti segno di uscire dalla stanza silenziosamente senza svegliare il compagno di stanza già dormiente.

<<Beh, Hardin>> dicesti marciando leggermente il suo nome <<è stato un piacere conoscerti>> aggiungesti aprendo le porte d'uscita.

<<Anche per me, T/n>> disse appoggiandosi al muro con una spalla guardandoti con un sorrisetto.

<<Ci ved- Aspetta, come fai a sapere il mio nome?>> chiedesti guardandolo confusa.

<<Mi hai chiamato oggi al telefono>> disse ridendo abbassando la testa.

<<Ah, allora eri tu la cortesia in persona>> dicesti facendogli un sorriso.

<<Ehi, ma se sono stato gentile>> disse scostandosi dal muro.

Alzasti gli occhi al cielo girandoti <<Buonanotte>> dicesti cantilenando.

Ma non facesti nemmeno un passo che iniziò a schizzettare e vedendo dei fulmini in lontananza.

Sentisti una risata alle tue spalle dopo un tuo sonoro sbuffo.

<<Almeno che tu non voglia fare più di due chilometri sotto la pioggia, accetta di dormire da me>> disse.

<<Non ti conosco neanche! Potresti, non so, essere un maniaco, un pervertito...>> dicesti iniziando a gesticolare.

<<Andiamo, non mordo. Almeno per stasera>> disse aprendoti la porta con un sorrisetto.

Alzasti gli occhi al cielo per poi entrare dandogli una leggera spallata.

Attraversaste il lungo corridoio per poi salire le scale ed arrivare alla sua camera.

<<Eccoci qua>> disse aprendo una porta con la chiave.

La prima cosa che notasti, fu la presenza di un letto matrimoniale e non di due singoli.

<<Ehm Hardin?>>

<<Si?>>

<<Dove dormirò?>>

<<Con me, ovvio>> disse con un sorrisetto malizioso mentre si toglieva la felpa rimanendo a petto nudo lasciandoti la vista dei suoi innumerevoli tatuaggi su braccia e petto.

Ti girasti imbarazzata decidendo di non fare più domande capendo sarebbero state inutili.
Andasti dalla parte opposta del letto dove si era seduto il ragazzo e ti ci sdraiasti dopo esserti levata le scarpe.
Lo sentisti ridacchiare.

<<Perché ridi?>> chiedesti.

<<Cadrai così>> disse riferendosi al tuo stare sul bordo del letto.

<<Non è vero>> dicesti rannicchiandoti <<Buonanotte>> per poi chiudere gli occhi.

Apristi gli occhi di scatto sentendo un forte tuono.

<<Paura dei temporali?>> domandò una voce al tuo orecchio facendoti sobbalzare per lo spavento.

<<O mio dio>> dicesti mettendoti seduta con la schiena contro la ringhiera del letto.

<<Tranquilla>> ti disse Hardin guardandoti <<Vieni qui>> sussurrò alzando le coperte.

Ti ci rimboccasti per poi rilassarti quando un braccio si poggiò sul tuo fianco attirandoti a se.
Sussultasti quando sentisti il suo respiro sul tuo collo e il suo naso strusciare su di esso.

<<H-Hardin>>

<<Mh?>>

<<Non mi aiuti così>>

<<Ma io non sto facendo niente>> disse soffiandoti nell'orecchio facendoti ridere.

<<Va bene, va bene, sto buono ora>> disse allungando le braccia verso di te che ti eri allontanata.

<<E ora chi lo dice a Zed>> dicesti ridendo.

<<A questo penseremo domani>> disse dopo una pausa di silenzio <<Adesso dormiamo>>.

<<Grazie>> dicesti girandoti verso di lui che ti guardò confuso.

<<Per avermi fatto dormire qui>>

<<Per una ragazza questo e altro>> disse ghignando.

<<Stupido>> dicesti ridendo per poi addormentarti con i battiti del suo cuore.

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