Derek Hale

Sfreccio fra gli alberi del bosco cercando di scappare dal mio assalitore, evidentemente qualche creatura più forte di un lupo mannaro.
Sono una beta e mi so difendere ma quel ragazzo era molto forte e agile.
Riesco ad entrare in una via della città per accasciarmi a terra e osservare meglio le mie ferite.
Quella sulla coscia era messa peggio delle altre.
Aveva tendenze al blu ed emanava del fumo.
Stringo gli occhi per non urlare dal dolore.
Tolgo la cintura dai pantaloni stringendola sopra il profondo taglio.
Un ringhio alla mia sinistra mi fece ammutolire e izzare lo sguardo verso quella direzione.
Mi alzo lentamente per poi indietreggiare facendo il minimo rumore possibile.
Tiro fuori gli artigli e le zanne pronta all'ennesimo scontro ma fortunatamente era solo un cane con il padrone.
Butto fuori l'aria che avevo trattenuto senza rendermene conto.
Uscì dal viottolo e mi incamminai, come se niente fosse, verso casa.
Ad ogni passo, però, le ferite bruciavano sempre di più costringendomi a fermarmi per qualche secondo.
Scrutai il posto dove mi ero fermata.
Niente di così affollato, solo un vecchio loft dall'aspetto abbandonato.

<<Bisogno di aiuto li?>>

Sobbalzai dallo spavento a quell'improvvisa voce.

<<No, grazie>> risposi al ragazzo con capelli e vestiti neri.

<<Sei ferita>> constatò.

<<Mi si è solo versata della Coca-Cola sui pantaloni>> dissi guardandolo storto.

Ma cosa voleva? Perché era così insistente?

<<Strano che quella bibita abbia colori tendenti al blu e che stia fumando>>

Non fiatai volendo osservare la sua prossima mossa.

<<Posso vederla?>>

<<Vuoi vedere una macchia di Coca-Cola?>>

Annuì lo stesso avvicinandosi.

<<Senti, maniaco dei miei stivali, ti ho detto che non è nulla di che->> gli risposi a tono alzandomi in piedi ma perdendo subito l'equilibrio.

<<Sapevo che non era una semplice macchia>> dice il ragazzo dark tenendoti per i fianchi per non farti cadere rovinosamente a terra.

<<L'hai capito soltanto dal colore o?>>

Il ragazzo, in tutta risposta, fece brillare i suoi occhi di un rosso intenso guardandoti con un sorrisetto.

<<Ho sentito l'odore del sangue e la tua presenza da lupo mannaro>>

Ah, accidenti! Come non avevo potuto sentire il suo odore?

<<E comunque, con chi hai lottato?>>

<<Con una creatura nel bosco qui accanto>> risposi sciogliendomi dalla sua presa cercando di stare nel quel poco di equilibrio rimasto.

<<Va bene signor Alpha, adesso io tornerò a casa mentre tu dal branco, visto che ne avrai sicuramente uno>>

<<Ma per favore, non ti reggi nemmeno in piedi>> sbuffò.

<<Ce la faccio invece>> replicai alzando la gamba per fargli vedere la mobilità.

Nella mente, però, mi stavo maledicendo in tutte le lingue possibili immaginare poiché iniziò a bruciare più intensamente.

<<Ti ricordo che i lupi possono percepire alcune emozioni e tu ne stai combattendo diverse>>

<<Ah si? Ad esempio?>>

<<Adesso sei sgomentata e frustata>>

<<Senti, non ho bisogno del dottore quindi ci vediamo maniaco>> gli risposi incamminandomi verso casa.

Per colpa di una piccola buca nel marciapiede persi l'equilibrio ma due forti braccia riuscirono a prendermi al volo.

<<Posso farcela>> mugugnai ormai senza quasi più forze.

<<Metti l'orgoglio da parte e fammi dare una controllata a quelle ferite prima che tu possa morire per avvelenamento>> mi brontolò incamminandosi verso il loft abbandonato.

Aprì la porta per poi appoggiarmi sopra una superficie dura.

<<Dovevi fare così tanto la difficile? Adesso si è espanso il veleno>>

Non risposi cercando di tener duro con tutte le forze rimanenti.

<<Brucerà un po' ma è efficace>> mi avvisò prima di sentire il rumore di una fiamma accendersi e un dolore lancinante sulla gamba.

Tirai fuori gli artigli e le zanne ma il suo ruggito mi fece ritrasformare in umana prima di perdere i sensi.

***
<<Ben tornata>> esordì una voce.
Apro gli occhi guardando la figura del ragazzo della sera prima osservarmi appoggiato allo stipite della porta.

<<Non per dire ma ti considero lo stesso un maniaco anche se mi hai salvato la vita>>

<<Bisogna sempre aiutare chi non può farcela da solo>> dice guardando a terra.

<<Beh, grazie ma adesso devo tornare a casa, i miei genitori mi staranno cercando>> risposi impacciata.

Messo un piede a terra, la gamba ebbe uno spasmo che mi fece perdere l'equilibrio.

<<Se volevi stare fra le mie braccia, bastava dirlo. Non me la sarei presa>> mi provocò tenendomi ben salda a se.

Alzai un sopracciglio accennando un sorriso.

<<Vedo che anche te mi sei sempre accanto, quindi gradisci la mia presenza>>

<<Per non farti cadere>>

<<Non rigirare la frittata, lupetto malizioso>>

Scoppiò a ridere e non potei non far a meno di sentire la sua bellissima risata lasciandomi la vista dei suoi denti bianchissimi.

<<Sei proprio un diavoletto tu>>

<<Non l'ho mai negato in effetti>> risposi non accorgendomi di avergli messo le braccia attorno al collo.

Mi staccai improvvisamente con un colorito bordeaux in faccia.
A quel contatto finito, il ragazzo fece una strana faccia simile ad una smorfia di disapprovazione.

<<Derek, hai visto i miei occhiali da sole-? Oh, non sapevo fossi in dolce compagnia>> chiese una voce scendendo dal piano superiore guardandovi.

<<Adesso lo sai e comunque era ferita e l'ho curata, niente di più>> rispose il ragazzo moro che avevi scoperto si chiamasse Derek.

<<Va bene, va bene. Li hai visti dunque?>>

<<No, Peter, no>>

Annuì con la testa rivolgendo l'attenzione su di te.

<<Saresti?>> chiese con un sorrisetto simile al tuo salvatore, evidentemente erano parenti.

<<T/c>> salutai.

<<Se l'alpha qui accanto non ti dovesse soddisfare, sarei più che capace di accontentarti>> mi disse all'orecchio dopo avermi attirata a se.

Mi allontanai immediatamente da quell'animale guardandolo truce.

<<Ascolta, non so per chi tu mi abbia presa ma non sono quel genere di persona>> gli risposi facendo brillare gli occhi.

<<Calma beta, stavo scherzando. Sai, in famiglia i geni passano quindi sono sicuro che ti potrebbe fare un bel servizio>> disse infine andando via.

Lo guardasti a bocca aperta rivolgendo lo sguardo verso Derek che fissava con una mano in faccia il punto dove l'altro era uscito.

<<Scusa per lui, è un caso perso>> si scusò da parte sua.

Calò un silenzio imbarazzante fra io che mi grattavo la testa e Derek che si guardava attorno.

<<Ehm, io dovrei->>

<<Si, vieni ti accompagno all'uscita>>

Camminammo verso la porta e quando fummo sul punto di salutarci mi fermò per un braccio.

<<Potrei sapere almeno il nome della ragazza che ho salvato?>>

Abbassai la testa indietreggiando facendolo stare sulle spine e prima di girare l'angolo mi girai verso la sua direzione.

<<T/n>> sussurrai consapevole che mi avesse sentito.

<<Allora, T/n, ci si vede in giro>> mi urlò.

<<Prima devi trovarmi>>

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