capitolo 6

"Niente, sono una capra in incantesimi" sbuffò Fay mentre sbatteva la bacchetta sul tavolo.

Ginny, che era seduta accanto a lei scrollò la testa.

"Non sei una capra. È… per me sei troppo dura quando pronunci l'incantesimo e soprattutto muovi la bacchetta…" disse Ginny afferrandole il polso.

Fay si voltò verso di lei e la guardò intensamente mentre la ragazza si inchinava verso il tavolo per afferrare la sua bacchetta.

Fay deglutì, il profumo della rossa che le invadeva le narici. Perché doveva farle quell'effetto? Si chiese Fay. Non poteva rovinare l'amicizia con lei solo perché i suoi ormoni si erano risvegliati improvvisamente e poi… c'erano cose che Fay non se la sentiva ancora di raccontare a Ginny.

Ginny le consegnò la bacchetta e poi le strinse la mano nella sua.

Fay ormai aveva il cervello del tutto scollegato. Le piaceva Ginny. Eccome se le piaceva. Ma quando parlavano molto spesso Ginny si lasciava andare a dei commenti su Harry Potter e sui ragazzi in generale e la cosa la rendeva nervosa.

"Devi muoverla così" disse Ginny con un sorriso, Fay la guardava rapita.

"Ok, grazie" disse la giovane grattandosi i capelli vaporosi e ricci.

Ginny le sorrise e Fay abbassò lo sguardo sulle loro mani intrecciate. Erano perfette, si disse Fay, cioccolata e panna, non a caso il suo modo preferito di bere le cioccolate calde in inverno davanti al camino o di prendere il gelato in estate.

Ginny rimase in silenzio e poi si avvicinò con le labbra all'orecchio dell'amica.

"Che ne dici se stasera andiamo insieme alle serate dell'Esercito della Notte? Ne ho sempre sentito parlare ma non ci sono mai stata" disse Ginny.

Fay sollevò un sopracciglio.

"Che cosa sono?" Chiese la ragazza e la rossa sbarrò gli occhi incredula.

"Oddio non posso crederci che tu non ne abbia mai sentito parlare! È una serata che hanno creato i miei due fratelli gemelli, Fred e George. Ci si incontra e molto spesso si fanno dei giochi erotici per… conoscersi meglio…" disse Ginny con un sorriso malizioso.

Fay sbarrò gli occhi e la guardò imbarazzata.

"E… perché mai vorresti andarci con me? Io non mi spoglio davanti a tutti!" Disse la giovane a disagio.

Ginny sorrise.

"È per passare la serata in modo differente… e poi... Ho voglia di fare sesso, non te lo nego" disse Ginny con un sorriso malizioso.

Fay la guardò e ridacchiò nervosa.

"Ah, bene" disse abbassando lo sguardo. Sentiva il viso bollente per la vergogna. "Non penso di venire.. sai… non sono interessata sinceramente…"

Ginny la guardò e scrollò le spalle.

"Come vuoi" disse prima di alzarsi dal tavolo. "Magari riuscirò ad convincerti un giorno" disse la rossa prima di allontanarsi, lasciando Fay da sola, pensierosa e triste.

~*~

"Potter, non ci siamo proprio" disse il Professore Lumacorno mentre fissava il calderone di Harry scoppiato.

L'uomo aveva entrambe le mani posate sui fianchi e scrollava la testa sconfitto.

"Ho seguito le indicazioni…" disse debolmente Harry ricontrollando gli appunti.

"Avevo detto pelle di salamandra, questa è ortica!" Disse il professore e Harry osservò l'ingrediente sul banco.

"Davvero?" Chiese Harry e Lumacorno si voltò.

Guardò la classe e poi fece un sorriso muovendo la mano.

"Signor Malfoy. Potrebbe gentilmente venire qui accanto al signor Potter? Ha avuto il debito l'anno scorso e a dicembre deve dare l'esame o rischia la bocciatura" disse Lumacorno e Harry avvampò.

"Può aiutarmi la Granger!" Disse il moro, mentre Draco si avvicinava al suo banco.

Lumacorno lo guardò.

"Oh, sono certo che la signorina Granger potrebbe aiutarla, ma temo finirebbe per passare i suoi appunti e lei continuerebbe a sbagliare. Il professore Silente ci ha chiesto di aiutare voi studenti ad integrarvi meglio. E il Signor Malfoy è nuovo, ha bisogno di fare la conoscenza di nuove persone.." disse il professore e Draco lo guardò.

Harry lanciò un'occhiata a Malfoy e poi si accorse che dietro di lui, Hermione, Dean e Seamus stavano parlottando tra di loro.

~*~

Harry era entrato da pochissimo nella stanza delle necessità quando venne afferrato per entrambe le braccia dai gemelli Weasley. Al moro bastò un'occhiata per riconoscere il loro sguardo sfacciato e malizioso.

"Bene bene, Harry. Un uccellino ci ha detto che ti sei rifiutato di vincere una scommessa!" Disse Fred.

Harry alzò gli occhi al cielo.

"Oddio, adesso vi mettete pure voi ad assillarmi? Perché siete tutti fissati con lui?" Chiese Harry.

"Il problema non è che noi siamo ossessionati, sei tu quello strano che non ha ancora cercato di infilarsi nel suo letto!" Disse George con tono indignato.

"Quindi? Non ho voglia di corteggiarlo!" Disse mentre si allontanava da loro due.

I due fratelli si guardarono e poi sorrisero.

"Un uccellino ci ha detto che dovrà aiutarti con Pozioni…." Disse Fred.

Harry lanciò un'occhiataccia ai suoi compagni poco distanti che stavano chiacchierando.

"L'uccellino ha capito male, non ho bisogno di aiuto e poi c'è Hermione!" Disse Harry indicandola.

La ragazza, sentendosi chiamare si voltò verso di loro.

"Cosa?" Chiese.

"Nulla, rompono le palle!" Disse Harry lanciando un'occhiataccia a Fred e George.

"Non abbiamo capito perché Harry si rifiuta di corteggiare il nuovo studente. Mille galeoni sono tantissimi e questa non è la prima volta che vai a letto con un vergine. Questa scommessa sembra essere creata apposta per te! Ti lamenti sempre che la gente ti salta addosso, perché non fare amicizia con lui?" Chiese George.

"Perché è un Serpeverde?" Chiese Harry constatando l'ovvio.

"E quindi? Da quando ti importa a che casa appartiene? E poi è un vergine. Ne sono rimasti ben pochi, se non nessuno innquesta scuola per colpa tua. Perché sei tanto contrario a portarti il nuovo a letto? Ti pagano pure!" Disse Fred.

"Perché si! Non ci uniamo ai Serpeverde. Che schifo." Disse Harry.

Fred e George si guardarono e poi fecero cenno ad Hermione di avvicinarsi. Seamus e Dean li guardarono e sorrisero.

"Oh ho capito cosa state facendo!" Disse Seamus con un sorriso.

Fred e George sorrisero.

"Scommettiamo che Harry si porterà a letto il vergine entro la fine del mese?" Chiese George e Harry sbarrò gli occhi.

"No! Impossibile, devo allenarmi per Quidditch e devo scegliere la nuova squadra…" disse Harry.

Fred e George si guardarono.

"Allora entro Natale. Quando tornerai alla Tana per Natale dovrai dirci tutto, per filo e per segno!" Disse Fred con un sorriso, stringendo le spalle di Harry.

La porta della Stanza delle Necessità si aprì in quel momento e comparve Ginny, coperta da un vestitino a metà coscia nero.

I gemelli si voltarono e la fissarono basiti.

"Cosa deve dirvi Harry?" Chiese la rossa lanciando un'occhiata al Grifondoro.

"Nulla che ti riguardi. Queste serate non fanno per te. Tornatene al tuo dormitorio." Disse George incrociando le braccia al petto.

"Perché no? Ho sedici anni! Decido io che cosa fare della mia vita!" Disse la rossa irritandosi.

Odiava quando veniva trattata da bambina.

"Dai Gin, davvero non sono per te queste serate…" diede manforte Ron ai fratelli.

"Perché? Solo perché sono una ragazza? Hermione partecipa e ci sono altre ragazze!" Disse indicando la sala com rabbia. Aveva gli occhi gonfi di lacrime per la delusione e l'umiliazione.

"Perché sei troppo giovane... E sei nostra sorella!" Disse Fred rabbrividendo.

"Ron anche è vostro fratello, ma non mi pare che vi faccia schifo!"

"Un pene è un pene, Gin, non ci scandalizziamo mica!" Disse George.

"Ed Hermione? Lei resta vestita?" Chiese inviperita ma Ron cinse la vita della compagna e guardò la sorella.

"Lei è la mia ragazza e sono l'unico a vederla nuda. Non so cosa ti immagini che facciamo in queste serate..." Disse Ron.

"Se non sono niente di che, fatemi restare!" Disse la rossa, cercando aiuto da Harry, ma il moro guardava assorto il pavimento, perso nei suoi pensieri.

Fred a quel punto la afferrò per un braccio e la spinse via.

"Lasciami! Mi fai male!" Protestò la rossa ma il fratello sembrò sordo alle sue proteste e ben presto la ragazza si trovò fuori dalla Stanza delle Necessità.

"Brutto stronzo!" Borbottò la rossa prima di incamminarsi con rabbia verso la sua Sala Comune.

Quando entrò, la Sala era vuota, il camino acceso. Stava per salire le scale per raggiungere i dormitori quando si accorse che Fay era ancora in salotto, immersa nella lettura di un libro. Quando la vide passare, alzò la testa e la chiamò.

La rossa si voltò verso di lei e sospirò.

"Come mai già di ritorno?" Chiese la studentessa chiudendo con un tonfo il libro.

"Quegli stronzi dei miei fratelli mi hanno cacciata, dicono che non è per me quel genere di serate perché ho solo sedici anni!" Disse avvilita la ragazza e Fay le fece spazio sul divano accanto a lei chiedendole di sedersi.

"E tu sei andata lì perché speravo di fare sesso finalmente con Harry Potter? Da questo tempo mi hai detto che sei innamorata di lui?" Chiese.

"Anni." Sospirò Ginny e Fay le accarezzò una gamba con la mano mentre la guardava con un sorriso.

"Appunto. Stai sprecando la tua vita dietro un ragazzo che non ti merita, lo sai, vero?" Chiese Fay guardandola in faccia.

"E cosa dovrei fare?" Chiese Ginny sentendo un calore propagarsi dalla mano di Fay sulla sua gamba per tutto il corpo.

"Guardarti attorno. A volte la felicità la si ha sotto il naso ma si è troppo ciechi per notarla." Disse Fay osservando con insistenza le labbra della rossa.

Ginny le leccò e prima che potesse rendersi conto di quello che stava succedendo, sentì le labbra di Fay posarsi sulle proprie.

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