capitolo 4
Draco si era svegliato da poco quando si accorse di una lettera sul suo comodino. L'afferrò e guardò Theo che stava uscendo in quel momento dal bagno dopo una doccia.
"Questa?" Chiese sollevando la lettera.
"È arrivata stamattina… Mi sono svegliato per colpa del gufo…"
Draco annuì confuso e aprì la lettera.
Non poteva essere quella dei genitori, aveva spedito la propria lettera solo la sera prima, si disse Draco.
Theo, che si stava asciugando i capelli con un asciugamano, gli lanciò un'occhiata incuriosita.
"Chi è?" Chiese.
Draco scrollò le spalle mentre apriva la lettera.
"Sei gentilmente invitato alla Serata dell'Esercito di Venerdì Notte alle dieci nella Stanza delle Necessità. Ti aspettiamo, Fred e George."
Draco aggrottò le sopracciglia. Che diavolo era la serata dell'esercito? E cos'era la stanza delle Necessità? Ma soprattutto… chi erano Fred e George?
"Brutte notizie?" Chiese Theo mentre Blaise raggiungeva l'armadio coperto solo dai boxer.
Draco notò l'occhiata di apprezzamento che gli rivolse Theo.
"Uhm… mi hanno invitato ad una serata venerdì…" disse Draco confuso.
"Ti hanno invitato chi?" Chiese Blaise.
"Boh… due tizi… si chiamano Fred e George…"
Theo e Blaise si guardarono.
"Li conoscete?" Chiese Draco.
"Si. Erano degli studenti di questa scuola. Si sono già diplomati e ora hanno un negozio di scherzi…" disse Theo.
"E perché mi hanno scritto? Non li conosco nemmeno…"
Blaise guardò Draco.
"Ti hanno invitato ad una loro serata. Si dice che… beh… da quel che ho sentito in giro, siano serate particolari. La gente ci va per incontrarsi e… fare sesso…" concluse Blaise.
Draco lì guardò scioccato.
"Sono vergine. Perché mai dovrei andare ad una festa del genere?"
Theo e Blaise lo guardarono con l'espressione 'davvero non lo hai capito?' e il biondo avvampò imbarazzato.
"Beh, comunque non ha senso per me andare. Dite che i Grifondoro non si uniscono ai Serpeverde ed io sono un Serpeverde. Per cui non ha senso. Io adesso ho storia della magia, devo andare…" disse Draco prima di lasciare la Sala Comune.
Theo e Blaise si guardarono e poi il biondo strinse la mano del suo ragazzo nella propria.
"Secondo te da chi è partita l'idea di invitare Draco a quelle feste?" Chiese Blaise.
"Secondo te? È ovvio che è Potter che sta facendo di tutto per averlo, ma Draco non mi sembra il tipo che gli cadrà ai piedi…" disse Theo.
"Spero sia come dici tu, però dobbiamo stargli vicino. Ha bisogno di noi.." disse Blaise mentre uscivano insieme dalla Sala Comune.
~*~
Harry, Ron ed Hermione erano scesi in Sala Grande per la colazione. Ginny era seduta accanto ad Harry e di tanto in tanto lo osservava.
Harry sia stava servendo di alcune uova strapazzate quando sentì un gruppetto di ragazze passare dietro di lui.
"Guardalo quanto è bello! Sembra un principe!" Disse una studentessa.
"Si dice che sia un Lord. O perlomeno, suo padre lo é..." Disse un'altra studentessa.
"Non so cosa darei per chiedergli di uscire.."
Harry posò con un po' troppa forza il vassoio con le uova, attirando l'attenzione di Ron ed Hermione che stavano parlando tra di loro.
"Io non capisco tutta questa ossessione per Malfoy. Cioè. Solo perché non ha mai scopato? Saranno cazzi suoi, no?" Disse mentre infilzava con la forchetta le uova.
Ginny aveva mosso una mano verso la sua coscia e gliela stava accarezzando. Harry sbatté con forza la forchetta sul piatto e si voltò verso di lei, attirando anche l'attenzione di Seamus e Dean che erano accanto a lui.
Harry le strinse il polso con una mano e gliela sbatté sul tavolo, poi si voltò verso di lei e la fissò negli occhi.
"Non osare mai più toccarmi senza il mio consenso..." Disse Harry.
"Ma io...." stava dicendo Ginny con le guance rosse.
"Ti ho dato la tua opportunità, non l'hai colta. Io non faccio le cose due volte. Non ti voglio, non mi interessi, lasciami in pace!" Disse Harry voltandosi verso il suo piatto per riprendere a mangiare.
Ginny abbassò la testa e scoppiò in lacrime, facendo alzare gli occhi al cielo a Ron. Aveva perso il conto di quante volte le aveva detto di non dare corda ad Harry. Non gliene importava nulla di lei.
Ron guardò Harry per cambiare argomento.
"Tu ci andresti?" Harry sollevò lo sguardo.
"Cosa?" Chiese il moro.
"Con Malfoy, intendo. Ci andresti a letto?" Chiese l'amico e Harry rimase in silenzio qualche secondo pensieroso.
"No" disse prima di riprendere a mangiare.
Seamus e Dean si scambiarono un'occhiata che venne notata da Hermione.
"Devo andare, Hermione vieni con me?" Chiese Harry.
La ragazza lo guardò e sorrise.
"Ti raggiungo dopo, se non ti dispiace" disse la castana e Harry annuì, lasciando il tavolo di Grifondoro.
Quando Seamus e Dean si alzarono da tavola, Hermione fece lo stesso, seguendo i due ragazzi.
"Posso parlarvi un momento?" Chiese con un sorriso mentre accanto a Ginny si avvicinava una ragazza di Grifondoro che non aveva mai visto.
Ron si alzò dal tavolo e seguì Hermione che stava chiacchierando con i due amici, mentre Ginny si voltava verso la ragazza che le sorrise dolcemente.
"Scusa, ho sentito quello che ti ha detto Potter e se posso permettermi, non ha capito proprio un cazzo. Non devi stare male per uno come lui…"
Ginny la guardò e sospirò.
"Sono cinque anni che sono innamorata di lui, ma a lui non importa. Mi ha sempre rifiutata…" disse Ginny.
"Perché è cretino. Che cosa hai adesso? Sbaglio o anche tu frequenti Cura delle Creature Magiche?"
"Alla prima ora? Si! Perché anche tu?"
"Esatto. È da un po' che ti osservo... volevo conoscerti ma non trovavo mai l'occasione..." disse la studentessa alzandosi dal tavolo insieme a Ginny.
Le due si incamminarono verso l'uscita e solo a quel punto Ginny si rese conto che non sapeva come si chiamava.
"Scusami, non mi sono presentata! Mi chiamo Ginny. Ginny Weasley..." Disse la rossa tendendo la mano verso quella della ragazza.
"Mi chiamo Fay..." Disse la giovane sorridendo.
Ginny la guardò e sorrise.
"Ah, tra l'altro... Sono il nuovo battitore di Grifondoro, per cui... Possiamo vederci anche in campo..."
Gli occhi di Ginny si illuminarono e sorrise.
"Mi vergogno di non averti mai notata..." Disse la ragazza. "Ti chiedo scusa"
Fay le fece un occhiolino.
"Abbiamo sempre tempo per conoscerci meglio" le disse e le guance di Ginny presero una tonalità rosata, mentre il suo corpo venne pervaso da brividi.
~*~
Draco voleva urlare per la frustrazione. Nel tragitto che aveva fatto dalla sua Sala Comune all'Aula di Storia della Magia era stato seguito da non sapeva nemmeno quanta gente.
Tutti che gli chiedevano di uscire. Draco non ne poteva letteralmente più. Perché tutti dovevano assillarlo solo per portarlo a letto?
Se voleva scopare lo avrebbe fatto tempo prima, quando ancora frequentava la scuola in Francia. Non che le occasioni gli fossero mancate. Erano le persone che non erano quelle giuste.
Draco voleva sentire un legame con la persona con cui avrebbe fatto finalmente l'amore. Voleva essere amato e amare.
Non sarebbe mai andato a letto con una persona di cui non gli importava nulla o che non conosceva affatto. Mai si sarebbe comportato così. E più la gente continuava a trattarlo come un oggetto e peggio sarebbe stato.
Draco notò una statua e si nascose dietro, mentre scoppiava in un pianto violento. Aveva entrambe le mani sulla faccia e si era piegato leggermente in avanti.
Non sapeva se poteva vivere una situazione identica a quella che aveva passato nella scuola in Francia. Sperava di ricominciare da zero in quella scuola, senza assalti da parte della gente.
Asciugandosi il viso con entrambi i palmi delle mani si disse che quella sera avrebbe scritto ai suoi genitori, chiedendo loro se poteva ritirarsi da quella scuola.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top