capitolo 27
Harry stava giocando con il cibo nel suo piatto in modo distratto. Da quando Draco gli aveva voltato le spalle, preferendo tornare con Philippe, la sua esistenza non aveva più senso. Aveva bisogno di Draco, gli mancava come l'aria ma sapeva che la guerra Grifondoro/Serpeverde era troppo forte e avvicinarsi ai Serpeverde era impossibile.
Sollevò un'ultima volta lo sguardo sul tavolo dei Serpeverde. Draco era seduto tra Blaise e Theo, Philippe si sporgeva oltre Theo per cercare la sua attenzione, Vince e Greg erano seduti più in disparte, parlavano tra di loro e sembravano persi nel loro mondo. Harry si chiese se la colpa fosse sua. Era stato lui a spingere la coppia Serpeverde a testimoniare ma a quanto pare dopo la convocazione di Draco da Silente le cose tra di loro erano cambiate e Harry si sentiva tremendamente in colpa.
Silente aveva le mani legate, finché Draco non avesse ammesso le violenze subite da Philippe, non poteva fare nulla.
Harry strinse la mascella osservando Draco. Perché diavolo quel furetto non voleva dargli ascolto? Non capiva che quello era un gesto d'amore da parte sua? Se Draco avesse testimoniato Philippe sarebbe stato allontanato una volta per tutte e Harry avrebbe riavuto Draco per sé.
Come se avesse sentito quelle parole, il biondo Serpeverde sollevò lo sguardo e lo incatenò al suo. Harry trattenne il respiro per quello che sembrarono secoli, poi Draco abbassò la testa e la magia finì, lasciando Harry con uno stomaco chiuso, nervoso e triste.
~*~
Harry quella sera prima di cena aveva bisogno di scaricarsi, così dopo aver afferrato la sua scopa volante si recò al campo di Quidditch bloccandosi sulla soglia quando si accorse che il campo era già occupato.
Davanti a lui c'era Philippe che volava, Harry fu costretto ad ammettere pure con grazia, per il campo, rincorrendo il boccino d'oro.
Harry rimase impalato poi quando notò Philippe proseguire dritto mentre il boccino aveva virato a sinistra, scrollò la testa e si mise seduto sulla sua scopa, poi con una spinta si alzò in volo, affiancando il cercatore Serpeverde che quando lo notò sobbalzò e per poco non cadde dalla scopa.
"Chi sei?" Chiese con tono tremante e le guance rosse.
Le sue mani si stringevano con forza attorno al manico di legno della sua scopa.
Harry gli si avvicinò, dopo aver lanciato un'occhiata al boccino che luccicava a pochi metri da loro.
"Sono il cercatore di Grifondoro…" disse Harry e Philippe aggrottò le sopracciglia.
"Il campo l'ho prenotato io…" disse il francese e Harry scrollò le spalle.
"E quindi? Non posso giocare anche io?" Chiese Harry guardandolo e Philippe arrossì.
Harry per un secondo si chiese che cosa significassero quelle guance rosse, ma non si soffermò troppo su quel pensiero perché il boccino gli sfrecciò davanti e Philippe scattò rapido, sorpassandolo.
Harry scrollò la testa e lo seguì, tenendo gli occhi sul boccino.
"Ma voi Grifondoro non odiate i Serpeverde?" Chiese il francese dopo qualche minuto.
Harry si morse le labbra.
"Non tutti" disse e lanciò un'occhiata al francese che per la seconda volta arrossì.
Harry sorrise e decise di sondare il terreno.
"È già la seconda volta che arrossisci… non dirmi che sono io ad imbarazzarti…" disse sorpassandolo ma Philippe non rispose.
Harry fece una deviazione a U, ignorando del tutto il boccino che schizzò via.
Philippe era rimasto fermo e lo stava guardando in silenzio.
"Che c'è?" Chiese Harry guardandolo confuso.
"Perché sei qui?" Chiese Philippe e Harry sorrise appena.
"Non lo hai capito?" Chiese Harry che sentì che la situazione stava cambiando.
Non appena aveva visto Philippe giocare aveva sentito l'impulso irrefrenabile di tirargli un pugno e strangolarlo per tutto il male che aveva fatto a Draco.
Adesso, vedendolo così vulnerabile e timido nei suoi confronti, Harry comprese che quel coglione di un francese provava attrazione…. Per lui!
Harry si sarebbe messo ad urlare per la situazione surreale, ma decise di giocarsi quella carta, avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di fare confessare a Philippe quello che aveva fatto a Draco.
Harry voló verso Philippe che lo fissava con timore.
Perché? Si chiese Harry.
Lui non voleva questo Philippe tutto tenero e dolce. Lui voleva il Philippe stronzo di Draco, quello che aveva quasi tentato di violentarlo e che non si era nemmeno vergognato quando era stato colto in flagranza di reato da Vince e Greg.
"Allora?" Chiese Harry sorridendo appena. "Se continui ad essere così timido potrei…"
Philippe sollevò gli occhi su di lui.
"Potresti?" Chiese mordendosi il labbro e Harry era confuso.
Era una trappola? Si chiese.
Guardò Philippe negli occhi e non si fidò.
"Beh… vorrei conoscerti meglio…" disse Harry prima di allontanarsi, rincorrendo il boccino.
Philippe non disse nulla e i due per qualche ora non parlarono, la loro attenzione tutta focalizzata sul boccino.
~*~
Draco era in biblioteca e osservava in silenzio fiori dalla finestra. La sua testa era piena di pensieri e tutti concentrati su Harry. Gli mancava tantissimo, voleva averlo di nuovo, non smetteva di pensare all'ultima volta che erano stati insieme.
"La prossima volta ti voglio dentro di me…"
Draco moriva dalla voglia di possedere Harry, di sentire la sua pelle bollente sotto le dita, i suoi baci, i suoi abbracci.
Afferrò così una pergamena, le strappò un angolo e scrisse: "ti aspetto nella stanza delle necessità alle 10. D"
Draco sorrise e si alzò dal tavolo, un sorriso felice sulle labbra.
Decise di andare in Sala Comune, posare i libri e poi recarsi in guferia prima di cena per consegnare il suo biglietto.
Era quasi arrivato quando notò due figure in piedi davanti all'ingresso della Sala Comune di Serpeverde e Draco si bloccò.
Quando riconobbe Philippe tremò di paura e si nascose dietro una colonna, senza smettere di guardarlo.
Stava ridendo Philippe. Non lo aveva mai visto ridere in tutta la sua vita, lo aveva sempre trattato male, a lui. Come un oggetto. Aveva lanciato una dannata sfida e gli aveva reso la vita un inferno. Adesso, però, sembrava docile.
Draco assottigliò lo sguardo e fu sollevato nel vedere che Philippe si era trovato qualcuno, forse questa volta lo avrebbe lasciato in pace, ormai mancava poco alla fine della scuola.
Philippe abbassò la testa e l'altro ragazzo che era con lui gli sollevò il mento con una mano per guardarlo negli occhi.
Draco lì osservò e li vide baciarsi sulle labbra.
Un bacio tenero, dolce, che ebbe l'effetto di far avvampare le guance di Philippe che poi scoppiò in una risata imbarazzata, prima di posare entrambe le mani sul petto del ragazzo e lo spinse via.
Solo in quel momento Draco lo riconobbe e il suo mondo esplose.
Non era possibile.
No.
No.
No.
No, non era possibile era un'allucinazione.
Harry… il suo Harry stava baciando Philippe?
Era impazzito?
Perché?
Perché tra tutti proprio lui?
Era la sua vendetta perché lui lo aveva allontanato?
Draco aveva le spalle posate contro la colonna di marmo e quando vide Philippe rientrare nella Sala Comune di Serpeverde tutto felice ed emozionato, Draco si lasciò cadere a terra, gli occhi pieni di lacrime.
Si morse il labbro e gettò via il bigliettino che aveva in mano e che aveva intenzione di mandare ad Harry.
Brutto bastardo. Sporco traditore.
L'amore della sua vita si era alleato con il suo peggior nemico.
Draco doveva aver fatto qualcosa di grave per meritarsi tutto quel male.
~*~
Doveva essersi addormentato perché sentì una mano scuoterlo e poi gli occhi azzurri di Theo lo fissarono preoccupati.
"Che cazzo fai qui? Che succede?" Chiese e Draco sbatté le palpebre, confuso e ancora mezzo addormentato.
Gli bastò fissare il corridoio per avere una crisi di pianto che scioccò il suo migliore amico che lo strinse a sé, facendolo sfogare contro la sua spalla.
Solo dopo alcuni minuti di pianto ininterrotto, Draco gli raccontò che cosa aveva visto.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top